sabato 23 giugno 2012

rifiuti comitati lanciano referendum contro il piano del Lazio Polverini

  Rifiuti, i comitati lanciano il referendum contro il piano della Giunta Polverini
L'iniziativa
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Rifiuti, i comitati lanciano il referendum
contro il piano della Giunta Polverini

Rifiuti, i comitati lanciano il referendum contro il Piano della Polverini
Non è sufficiente fare tabula rasa delle sette ipotesi di discarica contenute nello studio preliminare della Regione a risoluzione dell’emergenza rifiuti nel Lazio. Non lo è soprattutto se, così come previsto dal piano rifiuti della Giunta Polverini, si continua con il modello delle discariche e degli inceneritori. Bisogna puntare sulla differenziata porta a porta spinta in tutti i comuni del Lazio, a partire da Roma. Per questo, il “famigerato” piano B, quello sullo scenario di controllo, va abrogato e riscritto. A chiederlo a gran voce sono i comitati anti-discariche del Forum laziale sui Rifiuti che oggi hanno ufficialmente annunciato il referendum contro il piano della Polverini.
LA CAMPAGNA REFERENDARIA - “Voi ci avvelenate, Noi vi abroghiamo”. È lo slogan della campagna lanciata questa mattina dal Forum dei comitati laziali davanti alla sede regionale di viale Cristoforo Colombo. Obiettivo del referendum: abolire la parte B del piano rifiuti. Quella, cioè, che in deroga alla possibilità di riuscire ad avviare un ciclo virtuoso dei rifiuti, ripiega ancora una volta nel modello discariche-inceneritori. “Ce lo chiede l’Unione Europea”, affermano a più riprese durante la conferenza stampa.
I COMITATI - “L’emergenza – spiega Andrea Cavola, membro del Forum e portavoce del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio – non si risolve con la spasmodica ricerca di un buco in cui gettare l’immondizia, ma puntando di più sulla raccolta differenziata porta a porta, così come previsto dalle direttive europee”. Accanto a lui siedono rappresentanti dei comitati anti-discarica di Riano, Roma e Cerveteri ma la rete del Forum è molto più ampia. “Non siamo un comitato antipolitico – specifica un membro di Rifiuti Zero Cerveteri - ma un comitato indipendente che fa politica e che chiede ai propri rappresentanti istituzionali di smetterla con il balletto dello scarico di responsabilità”. Il riferimento indiretto è al comune di Roma Capitale e ad Ama, che finora non sono riuscite a potenziare la raccolta differenziata, ferma a poco più del 20%. “Roma – continua il rappresentante del comitato di Cerveteri – deve diventare un comune virtuoso nel più breve tempo possibile”. E se necessario, il Comune esporti i rifiuti: “Non crediamo – ha precisato Stefano Moser di Riano – che portare i rifiuti all’estero sia la soluzione definitiva al problema, ma è l’unica strada percorribile in via provvisoria, proprio per allentare la morsa di un’emergenza creata ad hoc e a spese dei cittadini”.
L’ITER DEL REFERENDUM – La battaglia dei comitati dunque prosegue. Abrogare lo scenario di controllo del piano rifiuti, per loro, significherebbe “mettere fine al binomio discariche-inceneritori e cominciare a lavorare in un’ottica alternativa e sostenibile di gestione dei rifiuti”. Ottenuta l’approvazione al referendum del primo comune, i comitati avranno sei mesi di tempo per trovare il consenso di almeno altri nove. È necessario che i dieci comuni rappresentino complessivamente almeno 50mila elettori. Su questo i comitati non si sbilanciano, ma sono fiduciosi. Il primo comune ad aver aderito è quello di Cerveteri che discuterà la delibera a inizio luglio. Ad esso, finora, fanno seguito Riano e Ladispoli. Raggiunta la quota dei 50mila elettori, la delibera tornerà alla Giunta come da regolamento per l’approvazione finale. “Nel caso in cui dovesse andare tutto bene, - commenta Cavola -  cosa che dovrebbe avvenire entro settembre, il voto sarebbe previsto tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015”. “Quello che conta – conclude -  è il segnale politico che noi vogliamo dare alla Giunta Polverini; non si può continuare ad ignorare la volontà dei cittadini e, a quel punto, dei comuni che rappresentano migliaia di elettori”.
Eleonora Farnisi

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