mercoledì 6 giugno 2012

Latina, rifiuti situazione di stallo per colpa dei continui ricorsi della provincia

CHI E PERCHÉ NON VUOLE RISOLVERE IL PROBLEMA EMERGENZA PIÙ VICINA IL rullo dei tamburi che in questi giorni precede ogni decisione sui rifiuti indica che si è arrivati al punto in cui tutti hanno detto che non si doveva arrivare, s u l l ’ o r l o dell’e m e rg e nza vera. Alla soglia dei poteri speciali che consentono di superare ogni vincolo, ogni carenza di auto ri zz azi on e, ogni divieto, ogni parametro di trasparenza su appalti e trasporti. La situazione della discarica e la gestione del ciclo rifiuti al momento sono bloccate, anzi sono impantanate in un groviglio di scontri istituzionali (tra Regione e Provincia) e burocratici che non si risolveranno a breve. E d’altro canto sono almeno cinque anni che tutto è cristall i z z a t o s u l fronte rifiuti, compreso il tasso di raccolta differenziata che, al di là degli annunci, non ha fatto s c e n d e r e i l quantitativo totale dei conferimenti; al punto che si rende necessario cercare un nuovo sito su Roma e a Latina la discarica è «inaccessibile », salvo una svolta sul pre trattamento, considerata necessaria dall’Unione Europea. A conti fatti è impossibile superare l’impasse che si è creato sulle due discariche di Montello prima di 3-4 anni perché gli impianti di pre trattamento necessari sono bloccati dai ricorsi della Provincia; quello contro la struttura di Indeco è solo all’inizio, l’altro contro EcoAmbiente di recente ha avuto il via libera su sentenza dei giudici amministrativi ma i tempi di realizzazione vanno comunque oltre il 2014. Anche il piano regionale che prevede di portare i rifiuti del sud all’im - pianto esistente a San Vittore del Lazio (Frosinone) va verso un possibile stop su ricorso della Provincia di Latina. Nel frattempo è abbastanza difficile che si possa trovare una soluzione condivisa dagli enti locali e accett a b i l e p e r l’Unione Europea. C’è da dire che tutta la discussione in essere ruota attorno a proposte di impianti (tipo il termova lo r i zz a t or e u n i c o p e r l’Ambito di Latina) dalla tecnologia superata o comunque non adattabile ai nuovi processi di gestione dei rifiuti urbani. Esistono in questa incredibile storia inerente i rifiuti interessi di tipo, diciamo così, politico, nel senso che anche il piano regionale non ha stabilito a chi e in che misuratocca la governance del futuro processo di raccolta, trasporto e smaltimento. Se sarà un organismo provinciale il grosso delle poltrone andrà ai politici locali, se invece nascerà un soggetto sovrordinato il numero dei posti di comando scenderà. E anche questo conta nella discussione sul nostro futuro ambientale Latina Oggi 6 giugno 2012

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