L’azione legale promossa dall’associazione Codici. «Non ci fermiamo»
Class action sulle bollette
Rimborsi sulla depurazione, Tar incompetente. Si va dal giudice civile
Una class action contro Acqualatina.
L’annuncio del
«Codici» arriva all’indomani
della pronuncia del Tar del
Lazio che ha dichiarato la sua
incompetenza sul caso delle
somme indebitamente versate
per il servizio di depurazione
assente o carente, sancendo
così l’inammissibilità del ricorso
presentato a nome di
oltre 1200 residenti in provincia
di Latina.
«Una sentenza sorprendente
che rinnega un precedente di
pochi mesi fa – ha commentato
Ivano Giacomelli, segretario
nazionale del Codici -
Ma questo stop, seppur inaspettato,
non fermerà la campagna
per la restituzione di
tali somme. Stiamo infatti vagliando
una strada alternativa
attraverso l’avvio di un’azio -
ne collettiva». E dunque l’as -
sociazione, già a partire dalle
prossime settimane, inizierà
una raccolta firme in tutta la
provincia per ottenere i mandati
necessari a portare avanti
la battaglia legale, questa volta
davanti al Tribunale ordinario
di Latina.
La causa collettiva punta a
recuperare circa trentamila
euro complessivamente versati
nelle casse di Acqualatina
da numerosi utenti negli ultimi
anni; somme non dovute,
stando a quanto sancito da
una sentenza della Corte Costituzionale.
La Consulta, in
una recente pronuncia, aveva
infatti dichiarato illegittime le
quote richieste in tutti quei
casi in cui non erano stati
effettivamente realizzati o risultavano
temporaneamente
inattivi, gli impianti legati ai
servizi di depurazione. E proprio
sulla scorta di quel dispositivo,
il Codici si era rivolto
ai giudici amministrativi dopo
il rifiuto dell'Ato 4 (relativo
a Latina) di emanare il
provvedimento necessario a
determinare l’esatto importo
della somma corrisposta e
non dovuta da ciascun cittadino.
Ora, con il difetto di giurisdizione
dichiarato dal Tar, sarà
chiamato il giudice civile del
capoluogo a pronunciarsi sulla
richiesta di rimborsi agli
utenti, oltre che sull’entità dei
rimborsi stessi. E’ questa infatti
la via scelta dai legali
dell'associazione (Giacomelli
e Laurenzano), in alternativa
al ricorso al Consiglio di Stato.
E proprio per questo motivo
stanno già lavorando alla
promozione dei «class action
day» in provincia, due giorni
dedicati all'informazione e alla
raccolta firme di tutti gli
utenti interessati.
Sulla vicenda dei rimborsi per
le zone non servite dalla depurazione
era intervenuta in
passato anche la società Acqualatina,
sottolineando che
molte delle aree ancora non
coperte dal servizio di depurazione
presto sarebbero state
allacciate alla rete entro tempi
brevi e compatibilmente con
le autorizzazioni necessarie.
Le richieste di Codici, però, si
riferiscono alle somme già
versate per il passato e che
oggettivamente non erano dovute.
In questa battaglia il
Codici ha una posizione «solitaria
», nonostante gli utenti
di Acqualatina siano rappresentati
dentro un organismo
di tutela specifico, l’Otuc che,
però, non ha ritenuto di intervenire
in favore dei cittadini.
Fino a questo momento non è
stato possibile trovare una
composizione mediata del
contenzioso e dunque sarà il
Tribunale civile a dire l’ulti -
ma parola sul diritto al rimborso
ch eil Codici chiede
venga riconosciuto per le
utenze che non comprendono
il servizio di depurazione.
Lucia Guarano Latina Oggi 6 giugno 2012
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