mercoledì 6 giugno 2012

acqua pubblica: Codici, class action contro Acqualatina

L’azione legale promossa dall’associazione Codici. «Non ci fermiamo»
Class action sulle bollette
Rimborsi sulla depurazione, Tar incompetente. Si va dal giudice civile Una class action contro Acqualatina. L’annuncio del «Codici» arriva all’indomani della pronuncia del Tar del Lazio che ha dichiarato la sua incompetenza sul caso delle somme indebitamente versate per il servizio di depurazione assente o carente, sancendo così l’inammissibilità del ricorso presentato a nome di oltre 1200 residenti in provincia di Latina. «Una sentenza sorprendente che rinnega un precedente di pochi mesi fa – ha commentato Ivano Giacomelli, segretario nazionale del Codici - Ma questo stop, seppur inaspettato, non fermerà la campagna per la restituzione di tali somme. Stiamo infatti vagliando una strada alternativa attraverso l’avvio di un’azio - ne collettiva». E dunque l’as - sociazione, già a partire dalle prossime settimane, inizierà una raccolta firme in tutta la provincia per ottenere i mandati necessari a portare avanti la battaglia legale, questa volta davanti al Tribunale ordinario di Latina. La causa collettiva punta a recuperare circa trentamila euro complessivamente versati nelle casse di Acqualatina da numerosi utenti negli ultimi anni; somme non dovute, stando a quanto sancito da una sentenza della Corte Costituzionale. La Consulta, in una recente pronuncia, aveva infatti dichiarato illegittime le quote richieste in tutti quei casi in cui non erano stati effettivamente realizzati o risultavano temporaneamente inattivi, gli impianti legati ai servizi di depurazione. E proprio sulla scorta di quel dispositivo, il Codici si era rivolto ai giudici amministrativi dopo il rifiuto dell'Ato 4 (relativo a Latina) di emanare il provvedimento necessario a determinare l’esatto importo della somma corrisposta e non dovuta da ciascun cittadino. Ora, con il difetto di giurisdizione dichiarato dal Tar, sarà chiamato il giudice civile del capoluogo a pronunciarsi sulla richiesta di rimborsi agli utenti, oltre che sull’entità dei rimborsi stessi. E’ questa infatti la via scelta dai legali dell'associazione (Giacomelli e Laurenzano), in alternativa al ricorso al Consiglio di Stato. E proprio per questo motivo stanno già lavorando alla promozione dei «class action day» in provincia, due giorni dedicati all'informazione e alla raccolta firme di tutti gli utenti interessati. Sulla vicenda dei rimborsi per le zone non servite dalla depurazione era intervenuta in passato anche la società Acqualatina, sottolineando che molte delle aree ancora non coperte dal servizio di depurazione presto sarebbero state allacciate alla rete entro tempi brevi e compatibilmente con le autorizzazioni necessarie. Le richieste di Codici, però, si riferiscono alle somme già versate per il passato e che oggettivamente non erano dovute. In questa battaglia il Codici ha una posizione «solitaria », nonostante gli utenti di Acqualatina siano rappresentati dentro un organismo di tutela specifico, l’Otuc che, però, non ha ritenuto di intervenire in favore dei cittadini. Fino a questo momento non è stato possibile trovare una composizione mediata del contenzioso e dunque sarà il Tribunale civile a dire l’ulti - ma parola sul diritto al rimborso ch eil Codici chiede venga riconosciuto per le utenze che non comprendono il servizio di depurazione. Lucia Guarano Latina Oggi 6 giugno 2012

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