domenica 17 giugno 2012
Acqua pubblica: la Regione Lazio aumenta i canoni a favore dei Consorzi di Bonifica
UNA DELIBERA REGIONALE «AIUTA» I CONSORZI DI BONIFICA caso acqua
Canoni più alti,
riprende la battaglia
DIECI anni di contenzioso
non sono bastati
a chiarire chi, tra
Acqualatina e Consorzi
di Bonifica, deve
effettivamente pagare
la manutenzione
del canali e su quale
portata delle acque di
scarico. L’ultimo capitolo
di questa storia
è stato scritto ieri dal
presidente Cusani.
«LA Regione vuole ‘chiude -
re’ Acqualatina e porre fine
ad un’esperienza di gestione
virtuosa del servizio idrico,
non solo in ambito locale ma
anche nazionale». Chi parla
in questi termini nel corso di
una conferenza stampa, che
già nell’invito si annunciava
rovente, è Armando Cusani
nella sua qualità di presidente
dell’Ato e della conferenza
dei sindaci che controlla
la gestione dell’acqua in
provincia di Latina. Si capisce
subito che la Regione,
secondo Cusani, ha fatto
qualcosa che merita una
pubblica reprimenda e azioni
legali imminenti «a tutela
degli utenti del servizio idrico
». Questo «qualcosa» è la
delibera numero 158 del 13
aprile 2012 che conferma il
pagamento del canone annuo
relativo ai canali a carico
dei soggetti gestori, in
questo caso di Acqualatina
spa. La quale ieri ha annunciato,
attraverso
il presidente
del consig
l i o d i
am mi ni st razione,
Giuseppe
Addessi,
il ricorso al
Tar per accertare
la illegittimità
della
delibera (che
tra l’altro richiama
una
legge abrogata)
e la sospensione
dei
p a g a m e n t i
delle rate relative
ai canoni
dal 2006 al
2010 che sta
recuperando Equitalia per
conto dei Consorzi di Latina,
Fondi e Pratica di Mare.
Acqualatina e il presidente
dell’Ato contestano la decisione
della Regione oltre
che per una serie di illegittimità
anche in quanto messaggio
«politico» sbagliato e
penalizzante per il territorio
e per i singoli utenti che in
media dovrebbero pagare tra
i 25 e i 50 euro in più
all’anno in bolletta. «In questo
momento è una scelta
assurda - ha detto ieri Cusani
- resa paradossale dal fatto
che dall’applicazione della
delibera sono stati tenuti
fuori gli ambiti ottimali di
L’assessore all’ambiente,
Marco Mattei
SOTTO ACCUSA
DIECI anni di contenzioso
non sono bastati
a chiarire chi, tra
Acqualatina e Consorzi
di Bonifica, deve
effettivamente pagare
la manutenzione
del canali e su quale
portata delle acque di
scarico. L’ultimo capitolo
di questa storia
è stato scritto ieri dal
presidente Cusani.
Roma e quindi vengono penalizzate
solo le province,
Latina in modo particolare.
Stupisce poi che nessuno dei
consiglieri e
assessori pontini
abbia sentito
l’esigenza
di sollevare
una sola eccezione
su quanto
sta accadendo,
ossia
sulla imposizione
di un canone
forfettario
a carico del
gestore e, in
definitiva, dei
c i t t a d i n i .
L ’ a s s e s s o r e
all’ambiente,
Mattei, aveva
assicurato una
revisione del
quantum e
dell’intera vicenda canoni,
invece ha di fatto aumentato
i costi a carico dei gestori
che adesso o rivedono le
tariffe o falliscono, bloccano
tutti gli investimenti e licenziano
i dipendenti. Quelli di
Acqualaina sono 360 e il
loro posto non è mai stato a
rischio come adesso».
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