martedì 5 giugno 2012
Occupazione continua per evitare la discarica a Pian dell’Olmo
Il commissario
s t r a o rd i n a r i o
Sottile:
“Nessun passo
indietro, il sito
rimarrà quello
individuato”
il fatto quotidiano 6 giugno 2012
di Nello Trocchia
I l sito scelto resta quello di
Pian dell'Olmo, non abbiamo
alternative”. Goffredo Sottile,
il prefetto commissario
per l'emergenza rifiuti a Roma,
è perentorio. La nuova discarica
sorgerà al confine tra la
Capitale e il comune di Riano.
Nessun passo indietro a 24 ore
dalla decisione, ma i cittadini
non ci stanno e continuano la
pacifica occupazione di via Tiberina.
Sottile, al Fatto , chiarisce
che si terrà conto di ogni
rilievo a partire dal piano territoriale
paesistico approvato
dalla Regione Lazio, che prevede
l'impossibilità di realizzare
discariche in quella zona.
“ Non sono a conoscenza di
questo piano – spiega Sottile –
ma terremo conto di tutti i parer
i”. Proprio questo resta il
punto di scontro più forte con
comitati e cittadini: una scelta
effettuata senza aver prima verificato
l'idoneità del sito. Il rischio
è ripetere gli errori del
recente passato quando l'ex
commissario Giuseppe Pecoraro
ha dovuto rassegnare le
dimissioni dopo la scelta di
due siti ritenuti inidonei. Il deputato
del Pd Alessandro Bratti,
componente della Commissione
ecomafie, è chiaro:
“Non si può indicare il sito prima
di fare le indagini e soprattutto
scegliere sulla base di un
documento della regione che,
è stato chiarito nelle audizioni,
aveva solo un carattere documentale
e illustrativo.
Ascolteremo Sottile in commissione”.
Il documento regionale,
oggetto anche di
un’inchiesta della Procura capitolina,
che indicava sette
aree, invece, è proprio il punto
di partenza. Il commissario
Sottile conferma: “A bb i a m o
scelto sulla base del parere degli
enti presenti e del documento
regionale che individuava
i sette siti. Io non sono
un tecnico, la regione è l'ente
attuatore e faremo le verifich
e ”. Insomma, prima si sceglie
il sito e poi si apre la fase di
indagine sulla idoneità dell'area.
Una modalità che potrebbe
portare a una marcia indietro
sulla cava in caso di riscontri
negativi. “Non abbiamo soluzioni
alternative” r ibatte
Sottile. Sul rischio esondazione
nell'area, vista la vicinanza
con il Tevere, il commissario
assicura: “Ho incontrato anche
l'autorità di bacino del fiume,
ogni possibile problema
sarà affrontato”. I cittadini di
Riano, intanto, restano incatenati
sulla via Tiberina per protestare
contro la scelta. La discarica
dovrebbe sorgere in
una piccola cava tufacea che si
trova su una collina, e ospitare
il pattume romano. Sono attualmente
duemila tonnellate
ogni giorno i rifiuti di Roma
che gli impianti non riescono
a trattare e che finiscono in discarica,
una modalità che è costata
all'Italia una procedura
di infrazione da parte dell'Unione
europea e, nei giorni
scorsi, un nuovo richiamo da
Bruxelles. I bambini al presidio
giocano, la situazione è
tranquilla, al cancello che sale
alla cava si è incatenato Bruno
che abita a poche centinaia di
metri dalla futura discarica:
“Non passeranno mai”. I sindaci
della valle del Tevere hanno
scritto al presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano
per chiedergli di occuparsi
della vicenda. “Noi ci sentiamo
calpestati e derisi – spiega
Marinella Ricceri, sindaco di
Riano – perché non diciamo
no alla discarica, ma in quel sito
non è possibile, troppi vincoli”.
Giovedì previsto un
sit-in di protesta davanti a Palazzo
Chigi per chiedere un incontro
con il ministro dell'Ambiente
Clini che ha parlato
di Pian dell'Olmo come un
sito possibile. Sull'area da adibire
a discarica inoltre c'è anche
un vincolo archeologico.
Per Sottile: “Su ogni sito c'è un
vincolo, ho scelto con l'accordo
di tutti gli enti locali e del
ministero dell'Ambiente”. Intanto,
è già pronta la proroga
di Malagrotta, il mega invaso
che ingoia da 30 anni i rifiuti di
Roma, dell'avvocato Manlio
Cerroni, proprietario anche
della cava di Pian dell'Olmo.
Fare presto è la parola d'ordine,
ma dal presidio sono chiari:
“Ora basta, qui non passerà
nessuno”.
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