Latina - Rifiuti tossici a borgo Montello: si scava il 22 giugno
Latina - Sulla questione legata agli scavi in S0 della
discarica di Borgo Montello, entrano nel merito della questione il
direttore regionale dell’Arpa Lazio dottor Corrado Carrubba e
l’assessore all’ambiente del Comune di Latona Fabrizio Cirilli, in
particolare per fare chiarezza rispetto alle notizie apparse in questi
giorni sulla stampa locale, nonché nazionale, rispetto ad un blocco
delle operazioni di scavo per appurare o meno la presenza di fusti
tossici.
“L’approfondimento e la verifica –afferma Carrubba -, anche alla
luce delle nuove normative , della questione legata allo smaltimento dei
fusti tossici che eventualmente verranno ritrovati, non è sinonimo di
insabbiamento, ma significa portare avanti con senso di responsabilità
tutti gli aspetti e le procedure legate alla delicata situazione delle
discariche di Borgo Montello. Di contro a quanto apparso sulla stampa,
proprio l’omissione e la superficialità rispetto a questo ulteriori
passaggi avrebbe potuto creare i presupposti per impedire
l’accertamento dei fatti. Si è ritenuto quanto mai opportuno esperire
tutta una serie di passaggi, affinché si potesse evitare e mettere in
preventivo l’insorgere di problematiche nel corso dell’escavo che quindi
avrebbero determinato una fase di stallo nel corso dei lavori. Alla
luce di tutto ciò, quindi, rigettiamo al mittente tutto quanto di
diverso è stato esternato o annunciato, pur sotto forma di ipotesi, in
questi giorni. Pertanto il prossimo 22 giugno si terrà la conferenza di
servizio definitiva e già in quella data la questione verrà definita
sotto ogni aspetto, anche alla luce degli approfondimenti effettuati, e
soprattutto in quella sede si procederà al fare il via libera
all’apertura dei cantieri”.
“Al di là delle polemiche – afferma Fabrizio Cirilli -, che non ci
riguardano e da cui prendo le distanze in quanto completamente
infondate, sottolineo la necessità e l’importanza di poter trattare la
questione cercando di dare la massima attenzione ad ogni suo aspetto. A
fronte della confusione di tutta la faccenda, rispetto alla quale non si
comprende il motivo per il quale si continuino a sollevare sterili
polemiche, ribadiamo che l’obiettivo è lo stesso di sempre, ovvero di
fare luce o comunque di pretendere che le istituzioni facciano la loro
parte. Pertanto da parte mia non posso non condividere gli ulteriori
passaggi richiesti per appurare che tutto proceda per il meglio, nella
consapevolezza però che al termine dell’iter autorizzativo si possa
raggiungere l’obiettivo prefissato già ai dell’allora assessore
regionale Zaratti, e cioè di capire che cosa sono quelle masse ferrose
individuate di cui lo studio dell’Enea del 1996 fa riferimento”.
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