domenica 6 gennaio 2013
Arsenico nell'acqua, a Latina superati ancora una volta i limiti di legge
http://www.ilmessaggero.it/latina/arsenico_acqua_latina/notizie/242325.shtml
Un impianto per la dearsenificazione dell'acqua
di Marco Cusumano
LATINA - La presenza di arsenico nell’acqua continua ad allarmare i cittadini, sempre più disorientati dalle notizie contrastanti che circolano in questi giorni. Da una parte c’è Acqualatina che tenta di tranquillizzare gli utenti, impresa davvero ardua considerando che il richiamo a interventi rapidi arriva niente di meno che dal ministero della Salute.
I dati sembrano dare ragione a chi evita di bere l’acqua del rubinetto: il prelievo effettuato il 3 gennaio nella fontana di Borgo Santa Maria ha rilevato una presenza superiore ai limiti previsti dalla legge: 11 microgrammi/litro contro i 10 tollerati. Il limite di 10 è stato raggiunto ma non superato, nello stesso giorno, a Borgo Grappa e Capoportiere.
A Cisterna i valori sembrano ormai sotto controllo mentre ad Aprilia si sono registrati altri tre sforamenti nelle analisi del 28 dicembre a Piazza Croce, via Di Giacomo e piazza Repubblica. Anche in questo caso si è arrivati alla concentrazione di 11 microgrammi/litro. I dati sono della Asl di Latina che continua a monitorare costantemente tutti i comuni della provincia. Nessun problema nel Sud Pontino e nei paesi collinari, mentre nell’area centro-nord si registrano le situazioni più al limite.
Nessun allarmismo, visto che la stragrande maggioranza dei prelievi ha dato esito negativo, ma di certo c’è tanta voglia di capire. Anche perché in questi giorni si sta assistendo al solito rimpallo di responsabilità. «Misure urgenti per tutelare la popolazione del Lazio» è stata la richiesta del ministro della Salute, Renato Balduzzi, alla Regione Lazio in un colloquio con la Polverini. La regione ha subito risposto: «Il problema arsenico è stato subito all'attenzione della Giunta Polverini, e la situazione di emergenza si è venuta a creare a causa del mancato intervento nei cinque anni precedenti». Rimpallo di responsabilità appunto.
La Regione ha sottolineato di aver predisposto un piano per risolvere l’emergenza arsenico. Sul fronte deroghe l’associazione Codici ricorda che «sono scadute l'1 gennaio 2013 le possibilità di ulteriori proroghe per le deroghe ai parametri delle acque potabili».
Il rimpallo tra ministero della Salute e Regione Lazio sulla questione dell’arsenico è risibile, una tipica commedia all’italiana che non risolve il problema. Sono 10 anni che denunciamo quella che oggi è considerata un'emergenza sanitaria in molti Comuni». A parlare è Antonella Litta dell’associazione medici per l'ambiente. «Da anni ripetiamo che serve un'informazione sui rischi cancerogeni dell’arsenico, si deve partire con la dearsenificazione».
Sabato 05 Gennaio 2013 - 19:43
Ultimo aggiornamento: 23:59
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