mercoledì 9 gennaio 2013

Morire nella terra dei veleni? Il ministro Balduzzi: “Mangiate troppo” Di Angelo Golia | 09 gennaio 2013



manif-balduzzi-1http://www.manifestiamo.eu/2013/01/09/morire-nella-terra-dei-veleni-mangiate-troppo/ AVERSA  – “In base ai dati che abbiamo oggi non è possibile stabilire un nesso causale accertato tra la presenza dei rifiuti e l’incremento dei decessi per malattie tumorali nelle province di Caserta e Napoli anche se potenziali implicazioni sulla salute non possono essere escluse”. Ripete questa affermazione varie volte, quasi come se dovesse convincere se stesso, il Ministro della Salute Renato Balduzzi nel corso della conferenza stampa tenuta nell’aula consiliare del comune di Aversa per illustrare la Relazione finale del gruppo di lavoro sulla “Situazione epidemiologica della regione Campania e in particolare delle province di Caserta e Napoli (città esclusa), con riferimento all’incidenza della mortalità per malattie oncologiche”. Una conferenza stampa accompagnata da un presidio di ambientalisti, provenienti da tutta la regione, che ha voluto far sentire la propria rabbia e la propria frustrazione al ministro tecnico.  “Se è venuto qui – spiegano i manifestanti tra cui  le Mamme Vulcaniche di Terzigno, gli attivisti No discarica di Chiaiano, il Movimento 5 Stelle di Acerra – a dirci che moriamo perché mangiamo male e fumiamo troppo avrebbe fatto meglio a restare a Roma. Siamo indignati perché, mentre si nega l’evidenza, le bonifiche non partono e ci si continua ad ammalare “. Un lavoro che, pur riconoscendo ai campani un’attesa di vita di due anni inferiore a quella dei marchigiani e un’incidenza dei decessi per patologie tumorali più elevata della media nazionale, tende a sottolineare come in Campania, più che in altre regioni, ci siano stili di vita che mettono a forte rischio la salute. “Se è vero – dice il ministro -  che il tasso di mortalità per tumori specie tra i maschi è maggiore nelle province di Caserta e Napoli – in quest’ultima per entrambi I generi – rispetto al resto della Campania e del Paese, in particolare quelli riguardanti il fegato, la laringe e I polmoni, è anche vero che il trend in valore assoluto negli ultimi vent’anni si è invertito”.
Il documento diffuso dal ministero sciorina le percentuali sul fumo, sull’abuso di alcol, sulla vita sedentaria, sull’obesità e la scarsa propensione agli screening oncologici.  Un’indagine poco coraggiosa e poco attinente alla realtà per quanti da anni denunciano che in Campania si muore per le migliaia di discariche abusive e per i rifiuti tossici e nocivi provenienti dal nord e seppelliti in varie zone con l’avallo della criminalità organizzata. Non a caso ascoltano, incassano fino ad esplodere alcuni Medici per l’ambiente, tra cui il referente casertano Gaetano Rivezzi, che, dati alla mano, chiedono al ministro di osare di più, di ascoltare i medici di base e di non fermarsi. Sono sei le direttrici da seguire per Balduzzi ossia la continua raccolta di informazioni per aggiornare sempre i dati, la promozione di corretti stili di vita, la prevenzione, il potenziamento degli screening, il potenziamento delle cure e percorsi riabilitativi adeguati. “Quello di oggi – dice Balduzzi – è senza dubbio un primo passo. Sono disponibile a tornare qui tra non più di quindici giorni e confrontarmi con quanti vogliano continuare questo percorso di studio. E’ nostra intenzione, anche con l’aiuto della regione, dare vita a un progetto sanitario per l’Agro Aversano in grado di promuovere la salute, la prevenzione e la bonifica ambientale. Ristabilendo anche la legalità”. Incalzato dai presenti il ministro non riesce a quantificare le risorse che il governo metterà a disposizione per agevolare l’accesso della popolazione agli screening oncologici e evita di rispondere alla domanda sull’impugnazione, per motivi economici, da parte del governo della legge regionale campana che istituisce il Registro Tumori.
A latere della conferenza stampa Balduzzi ha incontrato una delegazione di Medici, tra cui anche l’oncologo del Pascale Antonio Marfella. Poi la fuga da un’uscita secondaria del comune per cercare di evitare i manifestanti che hanno inseguito l’auto del ministro per poi raggiungerlo e contestarlo,nuovamente, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria dove Balduzzi è intervenuto ad un convegno su salute e ambiente promosso dal Meic (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale). Qui è dovuta intervenire la polizia per permettere l’inizio della manifestazione. Ma gridare, a volte, è l’unico modo per far valere le proprie ragioni soprattutto se il diritto alla salute e all’ambiente ti sono stati scippati.

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