lunedì 2 luglio 2012
Sezze quelli senz'acqua
Unanimità sulla rescissione del contratto con Dondi, ma il problema resta
Quelli senz’acqua
Consiglio straordinario ieri a Sezze, città a secco e stremata
modello avviato in Campania
dal sindaco di Napoli,
Luigi De Magistris, perché
fino a ieri non avevamo strumenti
normativi che ci permettessero
di uscire da questa
situazione, ma la costituz
i o n e d i u n ’ a z i e nda
speciale, con l’a ffi d a m e n t o
in house del servizio idrico
integrato è la strada maestra
che cercheremo di perseguire,
per ridare l’acqua ai cittadini
di Sezze e permettere
loro di svolgere la propria
vita nella normalità».
Sono state le conclusioni
del sindaco Campoli a chiarire
i dubbi di quanti ancora
ieri in aula temevano che
dietro l’angolo per Sezze vi
fosse il rischio del passaggio
ad altro gestore. Come ad
esempio il consigliere Ernesto
Di Pastina, un politico di
razza, perennemente in bilico
tra il sospetto e la certezza.
E per questo l’unico a
pronunciare in aula il suo
fermo «no» ad un eventuale
passaggio con Acqualatina
spa.
Così Campoli, tradendo i
sospettosi detrattori appostati
un po’ ovunque, non
solo ha incassato il voto
favorevole delle opposizioni
consiliari rappresentate in
aula dagli eletti nel Pdl, il
consigliere Lidano Zarra e
Antonio Piccolo – ma si è
conquistato la simpatia dei
molti cittadini presenti, raccogliendo
i loro applausi come
una liberazione nell’af -
folla aula «Di Trapano».
Persone arrivate lì di
bu o n ’ora forse solo per sentir
pronunciare un discorso
che desse un senso compiuto
alle lunghe ed angosciose
attese. Quelle passate a notte
fonda dinanzi ad una vasca
da bagno o una bacinella
da riempire d’acqua. O davanti
a catene interminabili
di bottiglie e contenitori vari.
Da utilizzare per cuocere
la pasta, o lavare i neonati.
Perché Sezze è stata ridotta
a questo. Chi ha potuto ha
messo autoclavi e serbatoi,
molti altri, soprattutto gli
abitanti delle aree urbane
del centro, no.
Il Pd attraverso l’o n o r evo l e
Titta Giorgi ha dato pieno
mandato al sindaco, confortandolo
nella sua scelta, assicurando
che in ogni caso
vi sarà «un appoggio incondizionato
all’azione messa
in atto con la delibera di
rescissione prima, ed oggi
con l’emissione di due ordinanze
sindacali, cui va il
sostegno del nostro partito
».
Identica posizione espressa
dai consiglieri Giovanni
Bernasconi e Armando
Uscimenti, Luciana Lombardi,
Marcello Ciocca,
mentre per l’Idv, il consigliere
Antonia Brandolini
ha rimarcato l’urgenza di
scelte forti che derminino il
rispetto del voto referendario,
e quindi il ritorno ad una
gestione pubblica del servizio
idrico. L’assessore Enzo
Eramo ha sottolineato la necessità
di «affrancare la politica
e renderla autonoma
da scelte fondamentali per il
bene della comunità» ricordando
come la delibera di
rescissione unilaterale del
contratto sia stata un atto «di
autonomia politica a cui oggi
si aggiunge la presa di
posizione netta fornita da
un’occasione che va colta»
lasciando intendere come la
scelta della ripubblicizzazione
dell’acqua a Sezze sta
per concretizzarsi, non tanto
per una deliberata convinzione
politica, ma per una
stretta necessità, frutto di un
innegabile distorsione del
rapporto pubblico-privato,
tanto caro ad una classe politica
che nel ’90 ha demonizzato
il ruolo e la funzione
dei servizi pubblici».
Ha sfoderato tutta la sua
ferma convinzione il consigliere
Serafino Di Palma,
che ha dichiarato senza troppi
giri di parole: «Sindaco,
dopo giorni d’incompren -
sioni, oggi sono convinto di
aver fatto bene a votarti ed a
farti votare perché l’acqua è
un bene cui i cittadini non
possono rinunciare e le mie
battaglie oggi hanno preso
finalmente forma, e sono
pronto a scendere in piazza
con te ed indossare la fascia
tricolore per andare a riprendere
gli impianti che appartengono
a Sezze ed ai sezzesi
». Il consigliere Roberto
Reginaldi ha parlato di una
convenzione «capestro» con
cui per anni si è data la
facoltà alla Dondi di «tagliare
l’acqua e di assetare i
sezzesi». Mentre l’Udc, attraverso
il suo capogruppo
Sinibaldo Roscioli ed il consigliere
Enzo Polidoro, ha
voluto rimarcare con una
nota polemica il suo ringraziamento
formale a quanti –
molti dei quali presenti in
aula – nel lontano 1993 siglarono
l’accordo con la
Dondi spa.
Elisa Fiore Latina Oggi 2 luglio 2012
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