domenica 6 gennaio 2013
Malagrotta La sfilata di Alemanno sulla collina del disonore
A DISPETTO DEI PROCLAMI DEL SINDACO MALAGROTTA RESTERÀ
APERTA SINO AD APRILE, LA NUOVA BEFFA È MONTI DELL’ORTAC C I O Su via di Malagrotta, il
lungo rettilineo che
porta alla megadiscarica
di Roma è circondato
per 500 metri da prati verdi e
aziende agricole. C’è un confine
invisibile, però: quando lo si attraversa,
l’odore di campagna
cambia natura; diventa fetore
insopportabile e inconfondibile
di spazzatura. Per difendersi
dalla puzza, i cittadini di Valle
Galeria sfilano in corteo con le
mascherine. Malagrotta è una
collina di immondizia che continua
a crescere verso l’alto; tende
al cielo come una Torre di
Babele nauseabonda. Rimarrà
aperta ancora, almeno fino ad
aprile. Delle promesse di chiusura
di questa discarica, e delle
relative proroghe, ormai si è
perso il conto.
PER CHI vive qui, la beffa ora si
chiama Monti dell’Ortaccio:
nell’infinito gioco dell’oca dell’emergenza
dei rifiuti romani, è
la principale candidata a diventare
la prossima discarica “prov -
visoria” di Roma. È la gemella di
Malagrotta, da cui dista alcune
centinaia di metri, e minaccia di
raccogliere la sua eredità di inquinamento,
puzza e traffico,
per scaricarli sempre sulle stesse
persone. E arricchendo sempre
lo stesso proprietario: il monopolista
dell’immondizia Manlio
Cerroni. I cittadini che protestano
di fronte all’ecomostro sono
composti e silenziosi. Sono poche
centinaia. Ci sono sacchi
dell’immondizia a mo’ di calza
della Befana e un grande striscione
bianco che implora “Ba -
sta discariche a Valle Galeria”. Il
paradosso è in cima al corteo:
assieme agli esasperati di Malagrotta,
sfila il sindaco di Roma.
Gianni Alemanno è in piena
campagna elettorale e non si
sente a disagio: rivendica la sua
parte nella battaglia contro
Monti dell’Ortaccio e sostiene
di aver chiesto da sempre che
Malagrotta venisse chiusa. Il fatto
che negli ultimi cinque anni il
sindaco della Capitale fosse lui,
sembra quasi un dettaglio: “La
colpa è di chi mi ha preceduto –
replica Alemanno – e di Zingaretti,
che non si assume le sue responsabilità:
la provincia di Roma
è piena di aree ideali per la
discarica”. La raccolta differenziata
di Roma per Legambiente
è “scandalosa” e secondo il ministro
Corrado Clini presenta
“carenze gravissime”. Alemanno
non si scompone: “L’ho trovata
al 18 per cento, ora è al 30”,
ma gli ultimi dati Istat la danno
al 24,6 per cento e la soglia minima
per legge è il 65. Un anno e
mezzo fa, Roma fu tappezzata di
manifesti: “Dopo 35 anni chiude
Malagrotta grazie ad Alemanno
e Polverini”. L’ottavo
colle è vivo e vegeto. “Quei cartelloni
non li feci mettere io”, taglia
corto il sindaco. Poi raggiungere
i manifestanti dietro
allo striscione, per le foto di rito.
Una parte del corteo, in polemica
col primo cittadino, si è allontanata
per dirigersi verso Monti
dell’Ortaccio. Le colline della
prossima Malagrotta sono proprio
lì, sullo sfondo, vicino alla
vecchia raffineria della Erg e al
camino dell’inceneritore dei rifiuti
ospedalieri. Il fatto quotidiano 6 gennaio 2013
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