domenica 1 luglio 2012

Ato 4 e acqua pubblica, i sindaci ignoranti si fanno spaventare




Comitato Cittadino Acqua Pubblica Aprilia
Comunicato stampa del  30 giugno 2012
SPAURACCHI PER SINDACI IGNORANTI ...
cioè che decidono senza conoscere!
 
E’ fuori dubbio che il presidente della Conferenza dei sindaci dell’ATO4 Sig. Armando CUSANI, sta spendendo tutta la sua credibilità sulla questione dei canoni (circa 12 milioni) dovuti da Acqualatina (…la sua protetta per necessità politiche) ai consorzi di bonifica.
Una credibilità fallita politicamente nei confronti della Regione[1] e giocata quindi a suon di ricorsi (… finora tutti persi). Una

giusta causa che sembra necessaria ad evitare ulteriori aumenti di tariffa (… illegali). Un causa strumentale avallata
dall’ignoranza dei sindaci che lo assecondano. Così mentre il Presidente cerca di passare da eroe il cerino è rimasto in mano ai sindaci … e non c’è acqua che tenga per spegnere l’incendio!
 
Abbiamo già documentato[2] come il canone dovuto ai consorzi per gli anni 2003, 2004, 2005 sia stato

effettivamente caricato sulle tariffe all’utenza e nonostante tutto mai girato ai consorzi. 
                                                                       Le Procure indagheranno.
 
Adesso chiariamo cos’è successo per il periodo 2006-2010.
 
Come già spiegato, fin dall’accettazione della presa in carico del servizio (2/8/2002) la tariffa doveva coprire i costi operativi di gestione per € 29milioni251mila + altri costi extra gestione (oneri consorzi di bonifica, costo trasporto d’acqua alle isole pontine e  canone ATO) per € 5milioni300mila.
 
Adesso se i sindaci fossero informati ed indipendenti, capirebbero che per anni si sono fidati di falsi spauracchi. Utili solo a salvare Acqualatina, che ha avuto costi operativi sempre più alti.
 
Infatti la tariffa per essere legale deve sempre rispettare 2 vincoli: non può superare il totale dei costi e comunque non può aumentare più della somma del limite di prezzo (massimo il 5%) e dell’inflazione programmata (oggi al 1.7%).
 
Quindi dal 2006, l’unico trucco per coprire con la tariffa i costi operativi di gestione schizzati a €51milioni242mila, senza che ci fosse remissione per il gestore, è stato quello di togliere dalla tariffa i costi extra per i consorzi di bonifica e per il trasporto d’acqua alle isole, ed aumentare tutti gli altri. Una modifica contrattuale illegittima!
 
In più il costo annuo di €1milione549mila da versare ai Comuni per l’uso degli impianti, seppur caricato in tariffa, fino a tutto il 2011 non è stato pagato.
 
In particolare dal piano tariffa per il 2006 e 2007 furono tolti i costi per i consorzi di bonifica e per il trasporto d’acqua alle isole.
 
Solo per il 2008, stranamente (… i soliti refusi al bisogno), era previsto un costo di €4milioni417mila per il trasporto d’acqua alle isole. Costo mai pagato e poi “dirottato” per compensare l’aumento della costi d’energia elettrica … il solito gioco delle tre carte, per spostare voci dai costi extra gestione ai costi operativi.
 
TARIFFA TRENTENNALE  in migliaia di €
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Trasporto acqua  a Ponza e Ventotene


4,417



Canoni ai consorzi di bonifica


316
321
326
332
Canone dovuto ai comuni dell’ATO4
1,549
1,549
1,549
1,549
1,549
1,549
 
Dal 2008, in tariffa sono stati previsti solo ≈ €325mila annui per pagare i consorzi di bonifica, nonostante i ricorsi vinti dalla Regione Lazio, con il commissariamento dell’ATO4, avessero imposto di pagare € 2milioni l’anno!
 
Ormai la coperta è troppo corta ... come le gambe delle bugie bevute da sindaci creduloni ed ulteriori costi non potranno essere scaricati in tariffa, perché è già oltre il massimo previsto per legge!
 
Comitato cittadino acqua pubblica di Aprilia


[1] Sul punto si legga l’estratto del verbale della conferenza dei sindaci del 14/12/2010 nel quale CUSANI dice di aver interlocuzioni positive con la Regione Lazio che sta predisponendo una delibera che da una mano per risolvere la questione dei canoni dei consorzi di bonifica. Così convince i sindaci a ripianare parte del debito di Acqualatina con i consorzi attraverso il canone di circa 8 milione di euro che il gestore avrebbe dovuto dare ai comuni dell’ATO4 per la concessione d’uso degli impianti trasferiti. Una partita di giro necessaria per evitare il fallimento di Acqualatina nell’agosto 2010 a seguito del pignoramento dei conti del gestore da parte di GERIT per conto dei consorzi. Una posta a bilancio illegittima e contestata del sindaco di Roccagorga.
[2] Comunicato stampa del 27/6/2012 LA MEMORIA CORTA DELL'INGEGNIERE ED IL GIOCO DELLE TRE CARTE.

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