martedì 16 ottobre 2012
Santoro torna con servizio pubblico
Santoro torna in Servizio
DA GIOVEDÌ 25 PARTE LA STAFFETTA CON FORMIGLI: IL MAESTRO PIÙ FUSTIGATORE, L’ALLIEVO PIÙ COOL
di Andrea Scanzi L a polemica è così pretestuosa da risultare
perfetta per il centrodestra.
Servizio Pubblico riparte giovedì 25 ottobre.
Su La7. Lunedì prossimo ci sarà
la conferenza stampa. Michele Santoro
non ama le anticipazioni, ma
qualcosa si può intuire. O constatare.
Ad esempio la capacità di generare discussione.
Uno degli spot è finito sotto
accusa. Troppo giustizialista, addirittura
“brigatista”. Nelle sequenze
dello scandalo, Giulia Innocenzi si aggira
per le strade con un cartello: “Loro
rubano, e tu che fai?”. Le rispondono
alcuni cittadini: “E io mi incazzo”,
“E noi li buttiamo fuori a calci”,
“Io? Io l’ammazzerei”.
FINO ALLA FRASE incriminata: “Fi -
dati che prima o poi invece di incendiarsi,
di darsi fuoco, di salire sul cupolone
di San Pietro per protestare,
prima o poi qualcuno ‘na schioppettata
gliela dà”. Ovviamente la polemica
non esiste. Lo staff di Santoro, un
po’ per dovere di reporter e non meno
perché certo di urticare i benpensanti,
si è limitato a registrare gli umori della
g(gg)ente. Santoro è il primo a non
ignorare affinità e divergenze con il
post-Tangentopoli. Affinità, perché
anche allora gli elettori erano delusi
dalla casta (che allora non si chiamava
così). Divergenze, perché nel ’92 la
rabbia appariva più propositiva e
adesso venata di rancore e impotenza.
Ieri c’erano i quesiti referendari,
oggi Grillo,
che a Santoro piace in
quanto fenomeno democraticamente
aggregante,
ma non convince
per linguaggio e tendenza
alla generalizzazione.
In questo goffo
(nonché ennesimo)
“dagli al Michelino-
chi”, sono stati sottovalutati
o ignorati alcuni
aspetti. Lo “spot
della schioppettata” era
già stato accantonato
lunedì sera. Non per autocensura, ma
perché così previsto. Era il terzo spot
di cinque complessivi. Nel quarto, da
oggi su La7, ci sarà una vignetta di
Vauro (e forse un messaggio di Marco
Travaglio). Nel quinto e ultimo, visibile
da lunedì prossimo, comparirà
Santoro. La trovata del cartello è poi
una citazione. Dell’avvocato avellinese
Luongo. Chi era costui? Un personaggio
– scomparso – che spuntava
nel bel mezzo di eventi particolari. Ad
esempio le visite del Papa. Mostrava
sempre il medesimo cartello: “È colpa
tua se i figli non ti obbediscono, è perché
hanno troppi soldi in tasca”. I primi
spot dovevano infatti suonare così:
“È colpa tua se i politici hanno troppi
soldi in tasca”. Servizio Pubblico riparte
con la stessa squadra, anche se il ruolo
di Giulia Innocenzi cambierà. È mutato
il contesto, anche se parte della
filosofia sottesa alla multipiattaforma
2011/2012 rimarrà. Anzitutto lo streaming
gratuito sul sito del Fatto Quotidiano,
parte integrante del progetto
Servizio Pubblico. La sensazione è che
Santoro abbia scelto La7 e non Sky
(dove si è trovato benissimo) perché
nella stagione delle elezioni aveva particolarmente
bisogno di una platea vasta.
Insistere con il progetto “pirata” in
coincidenza con il voto sarebbe parso,
oltre che faticoso, un po’ masochisti -
co. Santoro desidera esperienze nuove:
film, documentari. Sky sembra più
adatta, ma non era l’anno giusto. E La7
ha garantito indipendenza totale. C’è
curiosità per gli ascolti. Corrado Formigli
è ormai fisso al 7 per cento di
share. Molto SE SANTORO farà di meno, anzi se
non otterrà risultati decisamente migliori,
verrà da più parti massacrato.
Servizio Pubblico si alternerà con Piazzapulita
: due tranche stagionali a testa.
Anche questo rientra nei desideri di
Santoro: più avrà tempo libero, più
potrà dedicarsi a progetti paralleli
(che lo attraggono maggiormente).
Un anno fa il pubblico era costretto a
scegliere tra i due migliori programmi
di approfondimento politico: o l’uno
o l’altro. Un’assurdità. È vero che Formigli
e Santoro, allievo e maestro, sono
diversi. Il primo, che anche ieri ha
dichiarato (a Parodi Live) di sperare che
D’Alema si ricandidi “perché ha grandi
competenze”, dà a volte la curiosa
sensazione di essere più duro con il
Movimento 5 Stelle che con la Polverini.
Formigli si sta sintonizzando, con
bravura crescente, nella parte del conduttore
critico-ma-non-troppo con il
Pd: una sorta di Floris 2, però più cool.
Proseguendo la semplificazione, Santoro
incarna, invece, l’antagonista: il
capopopolo, il fustiga-casta.
La loro lontananza editoriale è un valore
aggiunto, per la rete e per chi
guarda. Andrebbe poi ricordato che il
primo a proporre Formigli a La7 come
conduttore fu Santoro. Più di un anno
fa (e La7, all’inizio, non rispose “For -
migli chi?” ma quasi). Già allora, Santoro
inseguiva l’alternanza. Forse più
stimoli: accontentato. Il fatto quotidiano 17 ottobre 2012
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