martedì 16 ottobre 2012
Bonelli (verdi) contro DL semplificazioni regalo a Ilva e speculatori, abolito silenzio rifiuto
Altro che semplificazioni,
regali per Ilva e costruttori
NEL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO LA SCAPPATOIA PER EVITARE LO STOP
DEGLI IMPIANTI E SILENZIO-ASSENSO PER CEMENTIFICARE LE AREE PROTETTE CONFINDUST RIA
Squinzi contro
Monti: “In questo
provvedimento
nessun intervento
incisivo
per la crescita” di Marco Palombi
Nel disegno di legge
semplificazioni
approvato ieri c’è
una norma “Sal -
va-Ilva”. Il primo ad accorgersene
è stato Angelo Bonelli,
presidente dei Verdi. È all’ar -
ticolo 20, col quale si aggiunge
un comma (il 13 bis) al Codice
ambientale in vigore: “Nei siti
contaminati, in attesa degli interventi
di bonifica e di riparazione
del danno ambientale,
possono essere effettuati tutti
gli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria, di infrastrutturazione
primaria e secondaria,
nonché quelli richiesti
dalla necessità di adeguamento
a norme di sicurezza, e
più in generale tutti gli altri interventi
di gestione degli impianti
e del sito funzionali e utili
all’operatività degli impianti
produttivi e allo sviluppo della
produzione”.
COME HA SEMPRE detto il ministro
dell’Ambiente Corrado
Clini, prima di tutto a Taranto
bisogna tenere aperti gli impianti
mentre si procede con la
bonifica. Il contrario di quanto
afferma la magistratura, che pare
essersi convinta che l’azienda
dei Riva sta solo perdendo tempo
e vuole spegnere tutto. Il governo
ha scelto “la soluzione
politica” che avevano richiesto i
partiti all’inizio della vicenda,
“l’assunzione di responsabilità”
consistente nella “modifica della
normativa ambientale” (po -
sizione del Pd, per chi non lo
ricorda). “Pretendiamo che il
governo, e in particolare i ministri
Clini e Passera, diano
spiegazioni su questa norma ad
aziendam e altre cose di quel testo
ci lasciano allibiti”, dice il
presidente dei Verdi.
Le semplificazioni del governo
Monti, infatti, nascondono altre
sorprese. C’è, per dire, l’ar -
ticolo 19: “Nei casi in cui le acque
di falda contaminate determinano
una situazione di rischio
sanitario, oltre alla eliminazione
della fonte di contaminazione
ove possibile e economicamente
sostenibile, devono
essere adottate misure”. Magari
non succederà niente di brutto,
ma legare la tutela della salute e
della vita a quanto “possibile ed
economicamente sostenibili”
non è tranquillizzante, anche
perché il principio europeo in
materia è “chi inquina paga”.
Le brutte sorprese non sono finite:
qualche riga più su, all’ar -
ticolo 12, c’è anche quella che
Legambiente ha già definito
“una follia che rischia di portare
a un nuovo sacco del patrimonio
culturale italiano”. Tecnicamente
si chiama “abolizione del
silenzio-rifiuto” in materia di
edilizia, cioè dell’automatismo
per cui una non risposta della
Pubblica amministrazione interessata equivale al divieto di
iniziare i lavori. Si apre in sostanza
la porta al silenzio assenso
anche laddove “l’immobile
oggetto dell’intervento sia sottoposto
a vincoli ambientali,
paesaggistici o culturali”, per di
più dimezzando a 45 giorni il
tempo a disposizione delle Soprintendenze
per i pareri (già
perennemente in ritardo e con
croniche carenze di personale),
poi ci pensa il sindaco o i sindaci
interessati (sempre che anche
loro rispettino i tempi massimi).
“Va bene avere certezze sui
permessi – riassume Ermete
Realacci del Pd – ma l’Italia ha
già sofferto troppo per l’abusi -
vismo e il mancato rispetto delle
normative sulla tutela dell’ambiente
e del paesaggio”.
ANCHE IL GARANTE della privacy
s’è schierato tra i “forte -
mente preoccupati”: non gli
piace quella disposizione che
esclude dalla protezione del
Codice “coloro che agiscono
nell’esercizio dell’attività imprenditoriale,
anche individuale”,
perché “in contrasto con la
direttiva Ue”. Il fatto positivo è
che, trattandosi di un ddl, per
entrare in vigore
questo
testo deve
prima conquistarsi
i voti
in Parlamento.
Esattamente
quel
che non piace
al presidente
di Confindustria Giorgio
Squinzi, che aveva chiesto al governo
di fare un decreto: “In
questo provvedimento ci sono
sicuramente degli elementi positivi,
ma non interventi incisivi
per la ripartenza”, il commento
un po’ velenoso. Mario Monti,
che ieri ha firmato anche il decreto
che assegna alle zone terremotate
i 91 milioni di rimborsi
elettorali sottratti ai partiti, ha
risposto che si “augura un percorso
parlamentare spedito”.Il Fatto quotidiano 17 ottobre 2012
Via il silenzio rifiuto sul rilascio del permesso di costruire Approvate in Consiglio dei Ministri le misure per la semplificazione delle pratiche edilizie e della sicurezza sul lavoro di Paola Mammarella 17/10/2012 - Via alla semplificazione in edilizia e nella sicurezza sul lavoro. Il Consiglio dei Ministri di ieri ha dato l’ok al pacchetto semplificazioni (vedere bozza non ancora in vigore http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2012/pacchetto-semplificazione_13123.html), predisposto per completare l’iter del Decreto Legge 5/2012 (http://www.edilportale.com/normativa/decreto-legge/2012/5/disposizioni-urgenti-in-materia-di-semplificazione-e-di-sviluppo_12108.html).Tempi più brevi per l’edilizia Prevista la semplificazione del permesso di costruire, con tempi certi per la conclusione del procedimento. Il testo votato dal CdM elimina il silenzio rifiuto nei casi in cui siano presenti vincoli ambientali, paesaggistici o culturali. Non sarà quindi più tollerata l’inerzia delle Amministrazioni, che dovranno sempre giungere a un provvedimento espresso. Le misure sulla semplificazione intervengono anche sull’autorizzazione paesaggistica per assicurare la certezza dei tempi di conclusione del procedimento. In particolare il testo prevede che, una volta decorso il termine di quarantacinque giorni per la pronuncia da parte del soprintendente, l’amministrazione competente abbia l’obbligo di provvedere sulla domanda di autorizzazione. A livello ambientale è inoltre in fase di definizione un complesso di norme che, fermi restando i livelli di tutela, introducano snellimenti procedurali nel rispetto degli standard comunitari. Sicurezza sul lavoro Con lo slogan “più sicurezza e meno carte” il testo approvato semplifica gli adempimenti formali in materia di sicurezza sul lavoro e rafforza gli aspetti sostanziali della disciplina. Come emerge dalle dichiarazioni rilasciate al termine del Consiglio dei Ministri, l’adozione di modelli e procedure semplificati consentirà un risparmio pari a 3,7 miliardi di euro, che potranno essere spostati dagli adempimenti burocratici ed investiti per la tutela effettiva della sicurezza. (riproduzione riservata)http://www.edilportale.com/news/2012/10/normativa/via-il-silenzio-rifiuto-sul-rilascio-del-permesso-di-costruire_29893_15.html
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