giovedì 25 ottobre 2012

verdi arsenico nell'acqua regione fuori tempo massimo. Polverini audizione camera tutela salute cittadini

GRUPPO VERDI-REGIONE LAZIO COMUNICATO STAMPA ARSENICO BONESSIO (VERDI), SU ARSENICO IN ACQUA POTABILE SIAMO QUASI FUORI TEMPO MASSIMO. CHIEDIAMO CONVOCAZIONE POLVERINI IN COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA. SI RISCHIA SALUTE CITTADINI E MULTA DA EUROPA DA 300MILA EURO AL GIORNO «Siamo fuori tempo massimo sulla questione arsenico nel Lazio? A circa due mesi dalla scadenza della deroga ai limiti massimi di concentrazione dell'arsenico nell'acqua potabile imposta dall'Unione europea, che ricordiamo è al 31 dicembre 2012, il lavoro di bonifica degli acquedotti ci sembra al di fuori di Roma ancora molto arretrato. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Per questo motivo abbiamo fatto, tramite il Consigliere regionale e Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, un'interrogazione alla Presidente Polverini, che è anche Commissario per l'emergenza arsenico, nella quale chiediamo quale sia lo stato dei lavori, se le somme impegnate sono sufficienti per riportare i limiti nella norma, quali provvedimenti si stanno predisponendo per salvaguardare la salute dei cittadini nel caso non si riesca a rispettare la scadenza di fine anno. Inoltre chiediamo se sono state redatte le relazioni da inviare all'Unione europea, quali provvedimenti sono stati presi nel frattempo per tutelare la fascia più sensibile all'inquinamento da arsenico, ossia quella dei bambini fino ai tre anni e cosa si intende fare alla luce dei risultati della Valutazione Epidemiologica realizzata dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale. Nonostante la nostra sia "un'interrogazione urgente a risposta scritta" non confidiamo in una rapida risposta come pretenderebbe la situazione visto che la Polverini sembra affaccendata in tutt'altre questioni rispetto al governo della Regione e per questo motivo abbiamo scritto sia al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, On. Angelo Alessandri, sia al Ministro della Salute, Prof. Renato Balduzzi, affinchè, convochino la Presidente e Commissario all'Emergenza arsenico, in Commissione Ambiente, per rispondere su questi quesiti. Ogni altro ritardo nella soluzione del problema è un vero e proprio attentato alla salute dei cittadini e al bilancio dello Stato, poichè dal 1 gennaio 2013 potremmo essere multati dall'Europa, per il non rispetto delle norme Comunitarie, per una cifra di 300mila euro al giorno». ROMA 25 OTTOBRE 2012 UFFICIO STAMPA Giulio Finotti 340 2734910 Sergio Ferraris 347 3803887 GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Tutte le patologie «legate» alla rete contaminata Il dossier choc Cosa dice il rapporto epidemiologico della Regione NEL gruppo di Comuni ‘esposti’ a percentuali di arsenico fuori dai parametri consentiti «si osserva un’incidenza più elevata di infarto miocardico acuto tra le donne e un eccesso di interventi di bypass aortocoronarico isolato sia negli uomini che nelle donne». Con questo passaggio significativo si apre il capitolo dedicato alla provincia di Latina, o meglio alle zone con acqua contaminata da arsenico, inserito nello «Studio di valutazione epidemiologica degli effetti della salute in relazione alla contaminazione da arsenico» redatto dal Dipartimento sanitario regionale lo scorso aprile e pubblicato in questi giorni. E adesso anche al centro di un dibattito sui motivi per cui è arrivato così tardi, ossia dopo che l’Unione Europea aveva negato ogni altra proroga sulla distribuzione di acqua contaminata con livelli superiori ai 10 microgrammi per litro, dato superato in cinque Comuni pontini, con picchi anche oltre il 28% a Cisterna di Latina fino a tutto il primo semestre del 2011. «Nei Comuni esposti la mortalità per tutte le cause - prosegue lo studio - risulta pari all’atteso, mentre si osserva un eccesso significativo della mortalità per tutti i tumori (+12%). Per quanto riguarda le singole cause tumorali si osserva un eccesso per il tumore al polmone (rischio relativo calcolato in 1.16 per gli uomini e in 1.30 per le donne) e per il tumore nella vescica negli uomini (rischio relativo calcolato in 1.31). Per le cause di mortalità non tumorali si osserva un eccesso della mortalità per ipertensione arteriosa (rischio relativo calcolato in 1.24 negli uomini e 1.29 nelle donne) e per le malattie ischemiche. I dati di incidenza e di prevalenza mostrano un eccesso di broncopneumopatia cronica costruttiva (detta Bpco) nelle donne e un eccesso di interventi di bypass sia negli uomini che nelle donne». Lo studio epidemiologico è stato commissionato dagli assessorati alla sanità e all’ambiente della Regione Lazio e lo stesso (ora ex) assessore Mattei ha seguito poi direttamente leprime installazioni di impianti di dearsenizzazione sul territorio. A Cisterna l’impianto è entrato in f u n z i o n e a l l ’ i n i z i o dell’estate. «In conclusione i risultati dell’indagine - dice ancora il Dipartimento - indicano plausibili effetti sulla salute nelle popolazioni residenti nei Comuni del viterbese con livello di arsenico superiore a 20 microgrammi per litro ed in minore misura nei Comuni esposti della provincia di Latina. Gli effetti si riferiscono ad esposizioni croniche relative ai decenni passati, nei quali i livelli di arsenico potevano essere superiori a quelli attuali. I risultati indicano la necessità di un continuo monitoraggio dei livelli di contaminazione da arsenico nelle acque e di interventi di sanità pubblica per assicurare il rispetto dei limiti previsti dalla legislazione attualmente in vigore». Lo studio della Regione in questi giorni è stato attentamente esaminato anche dall’Ordine dei Medici della Provincia di Latina che hanno tenuto una riunione ad hoc. Il presidente, Giovanni Righetti, martedì mattina sarà sentito in audizione nella commissione ambiente della Provincia. Già nei mesi scorsi Righetti aveva sottolineato l’interesse degli iscritti verso questo problema che si era manifestato a fronte delle numerose deroghe concesse circa la presenza di arsenico in quantità superiori ai 20 microgrammi. L’appello dell’Ordine era stato quello di rendere reperibili tutti i dati epidemiologici in tempo brevissimo e di incrementare le analisi sulla rete, competenza che spetta all’Arpa Lazio. Graziella Di Mambro http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcf/pag08latina.pdf
Per otto anni ignorate le direttive UE Azioni tardive Come sono intervenuti Arpa e Asl LA presenza di arsenico in alcune fonti che alimentano la rete dell’acqua potabile viene «addebitata» alla tipologia dei terreni e quindi delle sorgenti. Nei momenti «caldi» del dibattito però erano emerse anche altre interpretazioni scientifiche, tipo l’uso massiccio di sostanze chimiche in ag ri co lt ur a, ipotesi sempre tenuta con sidera zione bassissima. Ciò che però ha reso il caso arsenico la piccola Ilva della provincia di Latina è stato il ritardo ne ll’an ali si delle conseg u e n z e d e l l’a r s e ni c o sulla salute delle popolazioni esposte (il più aggiornato è dello scorso aprile!) nonché la lentezza con cui si è proceduto agli interventi tesi ad eliminare o a ridurre la presenza di arsenico sotto la soglia di rischio. Nonostante ci fossero già in circolazione tecnologie utili a rendere meno rischioso bere quel tipo di acqua. Quando l’Unione Europea ha negato le deroghe sui livelli consentiti ci sono stati perfino dei distinguo incomprensibili. Per esempio la Provincia di Latina ha detto che il «problema» era dei Comuni del viterbese dove le concentrazioni erano molto alte e che a Latina si superava «di poco» illimite massimo consentito. Ma il fatto è che quel «consentito» era solo una deroga. Cioè: in via del tutto eccezionale e per un tempo ridotto l’Unione Europea aveva autorizzato la distribuzione di acqua contaminata oltre i 20 microgrammi per litro, ma aveva altresì raccomandato fin dal 2003 di procedere al più presto con la installazione degli impianti capaci di ridurre l’arsenico. Quindi i gestori e i Comuni avrebbero potuto adeguare subito le reti, senza necessariamente arrivare fino a r i d o s s o dell’ul t i m a deroga. Invece quando nel 2011 l’Unio - ne Europea ha detto basta c’è stata la richiesta di una ulteriore deroga per adeguare le sorgenti, cosa che doveva c o m u n q u e essere fatta già otto anni prima. E sempre in quel momento Arpa e Asl hanno intensificato i prelievi sulle condotte interessate e, per la prima volta, messo in rete i risultati. Fino ad allora l’accesso ai dati delle analisi della Asl era stato impossibile anche per i cittadini deo Comuni esposti. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcf/pag09latina.pdf

La Provincia ha rinviato gli investimenti I controllori LA Provincia di Latina ha un ruolo fondamentale sia in questa fase che in altre analoghe inerenti la gestione del servizio idrico nel suo complesso, dalla distribuzione, alla depurazione al controllo della qualità delle acque. Perché se è vero che gli organismi scientifici, come Arpa e Asl, hanno la delega specifica al controllo tecnico, per la Provincia le opzioni sono più ampie e attengono le verifiche sulle modalità di gestione del servizio, dunque anche sugli investimenti che possono limitare la distribuzione di acqua dalla caratteristiche nocive (anche solo potenzialmente per la salute). La vicenda dell’arsenico ne è la prova lampante. Per quasi dieci anni la Provincia, attraverso il suo presidente, ha consentito che fossero rinviati gli investimenti per la dearsenizzazione, che, infatti, sono stati accelerati solo un anno fa dopo il drastico intervento dell’Ue. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcf/pag09latina.pdf

Martedì audizione per Acqualatina Nell’agenda della Commissione E degli effetti patologici dell’arsenico nell’acqua potabile si parlerà anche martedì mattina nel corso della commissione ambiente convocata dal pres i d e n t e , Enrico Dellapietà, che ha invitato in audizione i res ponsab ili di Arpa, Asl, A c q u a la t i n a e Ordine dei Medici, oltre all’a s se s s o r e provincia le, Gerardo Stefanelli. «Vogliamo capire come i dati e p i d em i o l ogici resi noti in questi giorni - dice il presidente - sono legati alla presenza di arsenico e in quale misure rispetto alle diverse quantità che si riscontrano in zone diverse del territorio. Noi come Provincia stiamo monitorando la situazione da quando l’Unione Europea ha negato l’ulti - ma deroga, un anno fa. Martedì chiederemo anche ad Acqualatina spa di fare il punto sugli interventi di dearsenizzazione che, secondo il piano presentato lo scorso anno, dovranno essere ultimati entro la fine del 2012. Questa riun i o n e d i commi ssione era già prog r a m m a t a d al l’in iz io dell’estate. Si era detto che ci si aggiornava per le i nf or ma zi on e tecniche circa il risanamento della rete con acqua contaminata da arsenico oltre i limiti consentiti. Adesso la diffusione dei dati sulle patologie tumorali ha reso più stringente la necessità di avere il massimo della chiarezza e della trasparenza» http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0bedcf/pag09latina.pdf

Nessun commento:

Posta un commento