sabato 27 ottobre 2012

il governo contro la Polverini voto subito nel Lazio

Lazio, il governo vuole elezioni subito IL CONSIGLIO DEI MINISTRI “AU S P I CA”LE URNE ENTRO 90 GIORNI, MA LA POLVERINI HA ALTRI PIANI di Alessio Grossi Il governo “auspica” elezioni nel Lazio entro fine anno, ma la Polverini non ci sente. È la sintesi dell’ennesima giornata di polemiche sulla data delle prossime Regionali. Ad aprire il diluvio di reazioni, una nota del Consiglio dei ministri: “Il Consiglio ha formulato l’auspicio che le elezioni per il Consiglio regionale del Lazio siano fissate dal Presidente della Regione al più presto, in armonia con il parere espresso dall’Avvocatura Generale dello Stato: 90 giorni dallo scioglimento del Consiglio”. Ovvero, il termine dei 90 giorni fissato dalla legge regionale dovrebbe essere interpretato come scadenza per lo svolgimento, e non per la convocazione, delle elezioni. Questa la linea del governo, già illustrata dal Viminale all’ex governatore Renata Polverini. Dopo le dimissioni del 27 settembre scorso, è stata la stessa Polverini a chiedere più volte consigli al ministero dell’Interno, da dove le hanno “suggerito” di fissare il voto per il 16 dicembre. La stessa data invocata da tutto il centrosinistra e dalle associazioni produttive. MA LA POLVERINI, che ha l’ultima parola in merito, ha altri piani. E ieri ha fatto trapelare di pensare a una data tra fine gennaio e inizio febbraio, con elezioni “non più per 70 ma per 50 consiglieri” (altro tema dibattuto). Il decreto di convocazione del voto verrebbe emanato a metà novembre. Numeri che ballano sul filo di norme e interpretazioni, e sui quali cui da un mese centrosinistra e Polverini litigano a gran voce. A sostegno dell’ex governatore, gran parte del Pdl (diversi ex An sono per il voto a dicembre) e l’Udc, mentre Storace (La Destra) vuole subito le urne. Proprio come il centrosinistra, che ha già un candidato, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti. “Il pronunciamento del governo è chiarissimo, bisogna andare a votare al più presto, il Consiglio regionale costa dieci milioni al mese senza fare nulla” so - stiene Zingaretti. Gli fa eco il segretario regionale del Pd, Enrico Gasbarra: “Il Consiglio dei ministri ha messo fine ai giochini, la Polverini ripristini le regole democratiche che ha cercato di ostacolare”. Fuori microfono, da sinistra ricordano che il 16 dicembre è proprio la data chiesta da Berlusconi per le primarie del Pdl, e che il rinvio del voto è essenziale a un centrodestra senza un candidato, e in chiaro caos. Il vicepresidente delle Regione, Luciano Ciocchetti (Udc), ribadisce la linea Polverini: “La presidente fisserà le elezioni entro i 90 giorni dallo scioglimento”. Per tenere nell’anno nuovo. Il fatto quotidiano 27 ottobre 2012

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