Rifiuti a Napoli, acque avvelenate a Terzigno: “Falde inquinate da decenni”
Secondo il rapporto redatto dall’Arpa Campania centinaia di pozzi sono inutilizzabili per l’agricoltura a causa della vicinanza con la discarica Sari. Eppure molta acqua contaminata è finita nella catena alimentare. "Sversamenti effettuati senza analisi dei terreni"
Secondo la relazione, che ilfattoquotidiano.it, ha consultato, le fonti di inquinamento delle falde potrebbero risalire ai decenni antecedenti all’apertura della discarica, chiusa pochi mesi fa: “Le anomale concentrazioni di ferro, manganese, fluoruri e nichel sono già presenti a partire dal 2004-2006”. La discarica Sari 2, in Pozzelle, è stata inaugurata nel 2008. Ma negli anni ’90 era attiva, poco distante e sempre nel comune di Terzigno, la discarica Sari 1. Epoca in cui i rifiuti viaggiavano e venivano intombati senza controllo e senza le precauzioni odierne. Ed infatti, scrivono i tecnici nel rapporto, è il percolato prodotto dalla fermentazione dei rifiuti la principale causa di inquinamento delle falde terzignesi. Monnezza su monnezza. Per anni, grazie a politici acquiescenti e imprese senza scrupoli, i ‘vesuviani’ sono stati lentamente avvelenati. Calpestando ogni regola del buon senso in quello che doveva essere un paradiso dell’ambiente, il Parco Nazionale del Vesuvio, tramutato in un inferno puzzolente e pericoloso.
“L’apertura di una discarica dovrebbe essere preceduta da un’analisi sullo stato di salute del territorio – affermano gli avvocati terzignesi Maria Rosaria Esposito e Mariella Stanziano, consulenti dell’Isde, l’associazione dei medici per l’ambiente – e in particolare delle acque e del terreno. Ma dallo studio della relazione Arpac abbiamo scoperto che la Sari 2 fu aperta senza l’analisi preliminare delle acque. Il principio di precauzione avrebbe imposto di cercare uno sversatoio altrove, senza aggiungere un ulteriore fattore di rischio a un territorio già inquinato”. Ora fanno gola i 3 milioni e 600mila metri cubi di Cava Vitiello, il buco più grande d’Europa, che Berlusconi e Bertolaso provarono ad attrezzare a discarica nel 2010, scatenando la più agguerrita protesta di popolo dell’ultimo decennio. Di certo alla prossima emergenza rifiuti campana se ne tornerà a parlare. Sulla pelle degli abitanti di Terzigno.
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