SVILUPPO E territorio
Strade e cantieri: «No alla cura dell'asfalto»
ambientalisti in piazza contro i viadotti
Mille in corteo per dire no a Raccordo Bis, Super Pontina, bretella
A12- Tor de' Cenci: «Impatto ambientale devastante, 5 municipi
sconvolti. E la Ue ha già cofinanziato i progetti»
Un bambino partecipa al corteo «No viadotti»
ROMA - Super pontina, Raccordo bis, bretella autostradale A12-Tor
de' Cenci: le armate ambientaliste suggellano l'alleanza contro quella
che loro stessi definiscono «l'inutile cura dell'asfalto». Emergono
nuovi ed inquietanti elementi sui progetti contestati: la bretella
prevede ad esempio un viadotto che passerà sulle case sorte dopo che il
progetto venne sottoposto alla procedura di «Via». Tutti in piazza,
dunque, sabato 13 ottobre. In centinaia, nonostante il maltempo hanno
manifestato in via Renzo Bertani - davanti al mercato di Tor de' Cenci -
per sottolineare il proprio dissenso nei confronti di progetti tanto
costosi quanto impattanti per il territorio. Un corteo con circa mille
persone si è poi snodato fino a Torrino Mezzocammino.
Un momento della protesta contro i cantieri stradali
MUNICIPIO IN RIVOLTA - Gli esponenti di Pd e Sel del XII
Municipio, Andrea Santoro e Alessio Stazi, se la prendono con il mini
sindaco, Campidoglio e Regione: «Il progetto della bretella che
collegherebbe l’autostrada Roma-Latina all’A12 Roma-Fiumicino - dicono -
voluto dalla Polverini e da Alemanno con il silenzio colpevole del
presidente del Municipio XII Calzetta, è un’opera che avrebbe un impatto
devastante su molti quartieri del Municipio XII, innanzitutto sul piano
della qualità della vita. Vogliamo che si riapra un tavolo di confronto
con i cittadini e con le istituzioni perché la condivisione, il
rispetto dei quartieri e delle comunità locali vengono prima di tutto».
Si
schiera contro anche il comitato «No Corridoio Roma-Latina». E da parte
dei Verdi e Ecologisti si ribadisce, per voce del presidente Nando
Bonessio, la necessità di «un adeguamento di tutta la Pontina e la
metropolitana leggera per la Roma-Pomezia-Ardea».
Il contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computer
VIADOTTO SULLE CASE - Legambiente sottolinea invece il prevedibile
impatto delle nuove infrastrutture: «All'inizio di agosto il Cipe ha
dato il via libera al nuovo nastro di asfalto, con viadotti, gallerie,
un enorme ponte sul Tevere da 1,5 km e un enorme costo che, al netto dei
ribassi d'asta, sarebbe pari a 2.425,5 miliardi, dei quali 520,1
milioni di euro per la tratta tra la Roma-Civitavecchia e Tor de' Cenci,
ai quali si aggiungono 1.319 milioni di euro per la Roma - Latina e
586,4 milioni di euro per la bretella Cisterna-Valmontone».
Oltre al
danno la beffa: «La Roma-Latina continua ad essere abbandonata senza
interventi seri di manutenzione, mentre si continuano a progettare opere
faraoniche e dannose», afferma Cristiana Avenali, direttrice di
Legambiente Lazio, che punta il dito sugli espropri di terreno agricolo e
sui danni alle riserve naturali. Prosegue Avenali: «Nel caso della
bretella verso la A12, poi, il progetto è davvero assurdo, il viadotto
disegnato è praticamente sopra le case del quartiere che non era stato
costruito quando fu approvata la Valutazione di Impatto Ambientale, e
porterà un pesante inquinamento e rumore nelle abitazioni. La Regione
Lazio deve tornare ad avere al più presto un governo con pieni poteri
per fermare questo scempio».
Un rendering della futura autostrada Roma-Latina
RADDOPPIO SUD-EST GRA: INUTILE -
In questo contesto di nuovo asfalto, Legambiente rilancia anche tutte le
preoccupazioni contro il Raccordo bis, la nuova autostrada a pedaggio
con 6 corsie che taglierebbe la zona sud di Roma, da Tor de' Cenci verso
San Cesareo e poi Fiano. «Un progetto da 34 chilometri e mezzo, tre
corsie per senso di marcia, un miliardo e 700milioni di euro», secondo
gli ambientasti inutile.
«Un Gra bis a 4-5 km di distanza
dall'attuale non serve a nulla, i pochi soldi pubblici disponibili e
quelli più ingenti delle imprese vanno indirizzati sulle ferrovie e sul
trasporto pubblico regionale», dichiara Lorenzo Parlati, presidente di
Legambiente Lazio.
I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»
I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»
Anas
SEI SNODI AUTOSTRADALI - Parlati
sottolinea poi come «al vaglio ci sarebbero addirittura tre ipotesi, con
6 snodi all'altezza di Tor dè Cenci, Laurentina, Anagnina - Tuscolana,
A1 Roma-Napoli, Casilina e A1 Fiano - San Cesareo, 9 chilometri di
gallerie, circa 8,5 chilometri in trincea, 12 comuni interessati e 5
municipi attraversati». Un'opera «da ridiscutere con molta celerità,
visto che nel 2009 la Comunità Europea avrebbe già deciso di
cofinanziare questi cantieri - dice Legambiente Lazio -: i tavoli
tecnici della fase di concertazione sono in corso e si chiuderanno a
dicembre; nel 2013 dovrebbe partire la gara d'appalto e nel gennaio del
2016 dovrebbero partire i lavori, per concludersi dopo tre anni». Dopo
il sì del Cipe e della Regione alla Roma-Latina «l'unica resistenza a
queste scellerate scelte sono le lotte pacifiche e determinate dei
cittadini - dice Bonessio dei Verdi - che noi sosteniamo, anche
attraverso la condivisione di tutti i ricorsi in sede amministrativa
nazionale ed europea». il video rendering http://video.corriere.it/i-verdi-contro-a12-tor-de-cenci-impatto-devastante/286753e8-0bb3-11e2-a626-17c468fbd3dd
Michele Marangon13 ottobre 2012 | 16:01© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_ottobre_13/bretella-e-raccordo-a12-proteste-rm-2112240643833.shtml
I Verdi: «Bretella-bis, impatto devastante»
No al progetto di viadotto A12-Tor de' Cenci: «Costerà 48 milioni al km e distruggerà le aree protette»
Il contestato viadotto A12-Tor de' Cenci nel progetto al computer
ROMA - Meno autostrade, più
ferrovie e più treni. È la ricetta dei Verdi del Lazio che dicono no
alla bretella bis, al progetto di un secondo tratto di Gra nell’area
sud-est della Capitale. I disagi patiti martedì 2 ottobre dai pendolari
per l'ennesimo guasto sulla linea ferroviaria Roma-Viterbo riaccendono i
riflettori sul tema della qualità del trasporto pubblico nel Lazio,
dicono gli ambientalisti: «Alla necessità di migliorarlo si risponde con
una poderosa iniezione di asfalto e dunque con un ulteriore impulso al
trasporto privato su gomma. Si cerca di decongestionare alcuni nodi
cruciali del traffico nel regionale, in realtà si consuma altro suolo
con altre infrastrutture viarie a costi esorbitanti».
I Verdi: «Stop al progetto A12-Tor de'Cenci»
Anas
NUOVO ASFALTO - Ecco perché i
Verdi del Lazio rilanciano la battaglia contro la realizzazione del
raccordo bis. Il presidente dei verdi del Lazio, Nando Bonessio,
attribuisce i costanti disagi per i pendolari ai «tagli fatti al
trasporto pubblico locale dal governo Berlusconi, sui quali mai una
parola è stata detta da Alemanno e Polverini. Ma quel che è peggio è
perseverare che, come dice il proverbio, è diabolico». I Verdi
analizzano il progetto del cosiddetto raccordo bis: un nastro d’asfalto
di 34,5 chilometri a 6 corsie più 2 di emergenza (40 metri di larghezza)
con pedaggio a pagamento che solcherà il territorio di 12 comuni ad
elevata densità abitativa. «Il costo complessivo sarà di 1 miliardo 660
milioni di euro ovvero circa 48 milioni a chilometro. Il tutto -
ribadisce Bonessio - senza il minimo investimento per potenziare il
trasporto pubblico o creare nuove linee di trasporto ferroviario».

LA
MOBILITAZIONE - Dove passerà il raccordo bis, quali territori
attraverserà e soprattutto, in che modo? Nei giorni scorso i Verdi hanno
raccolto numerosi attivisti e semplici cittadini nell sede della
cooperativa agricoltura nuova, a Spinaceto, a 300 metri dal luogo in cui
sorgerà un svincolo del nuovo anello autostradale. E per capire meglio
l'impatto dell'opera, è stato proiettano un video istituzionale
dell'Anas (del quale
Corriere.it propone un ampio estratto) che illustra il tracciato, simula gli interventi da realizzare.
IMPATTO DEVASTANTE - La posizione
politica resta quella di un no secco all'opera o quanto meno di una
sospensione dell'iter in attesa che si insedi la nuova amministrazione
regionale. Come ricordano gli ambientalisti del Lazio, l'opera avrà «un
impatto forte, devastante» su quel che rimane di 12 aree protette:
Litorale romano, Castel Porziano, Decima Malafede, Acqua Acetosa,
Agroromano, Parchi Castelli Romani e Appia Antica, Prataporci, Pantano
Secco, Gabi, Fosso Malafede e Passetano.
UN PERCORSO CONTRO LE DOP -
Attraverserà zone pregiate dell’Agro romano di produzione di prodotti
tipici: potrebbe quindi danneggiare anche produzioni con Dop e Igp. Avrà
svincoli complessi e molto estesi - spiegano ancora i Verdi - a Tor de
'Cenci, Laurentina, Anagnina e Casilina. E il raccordo bis prevede
complesse gallerie, «come quella di quasi 6 chilometri che da
Fioranello, passando sotto il Parco dell’Appia Antica e Ciampino,
vomiterà le auto all’Anagnina». Infine l’opera, sono convinti gli
ambientalisti, «porterà un nuovo carico sul fragile e già compromesso
sistema idrogeologico dei Colli Albani».
MEGLIO IL TRASPORTO PUBBLICO -
Scrivono ancora i verdi: «I proponenti si prefiggono di ‘eliminare’ il
traffico, ma nel 2012 il ‘buon senso’ semmai direbbe di ‘evitarlo’ dando
alternative praticabili e sostenibili. Possibile - si chiedono - che
nessuno lo abbia mai spiegato ai ministri Monti e Passera? Il ministero
delle Infrastrutture, invece, incentiva i cittadini di Roma e Provincia
ad utilizzare il mezzo privato». Risultato: ulteriore traffico, aumento
del consumo di carburanti da fonti fossili, inquinamento da anidride
carbonica e polveri sottili. L'alternativa è che «le risorse
disponibili vengano spese per migliorare la qualità dei treni nonché per
aumentare il numero delle corse e il numero di stazioni locali lungo
tutto il reticolo ferroviario provinciale esistente, servendone ognuna
con proprio parcheggio di scambio da mettere a disposizione dei
pendolari».
Michele Marangon6 ottobre 2012 | 16:06© RIPRODUZIONE RISERVATA
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