martedì 31 luglio 2012
qualità delle acqua a rischio nel Lazio per i tagli
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa
GOLETTA LAGHI
BONESSIO (VERDI), BENE MIGLIORAMENTO MA FUTURO ACQUE È A RISCHIO PER TAGLI.
«Rileviamo con soddisfazione il fatto che le acque dei laghi del Lazio siano in via di miglioramento ma al tempo stesso siamo molto perplessi per la futura salute delle acque nella nostra regione - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - La Regione Lazio, infatti, ha fatto "evaporare" i 375 milioni necessari per centrare i target europei sulla qualità delle acque verso altre direzioni, considerando la tutela dell'ambiente una "non priorità". Se a ciò aggiungiamo le croniche carenze dall'Arpa e i tagli lineari fatti alle forze dell'ordine attive nella repressione degli illeciti ambientali, negli anni passati dal Governo Berlusconi, possiamo affermare con preoccupazione che la qualità delle acque del Lazio nei prossimi anni non è per niente garantita».
Roma, 31 luglio 2011
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it
interrogazione dei verdi su malfunzionamento sistema antincendio Monte Mario
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa
INCENDI
BONESSIO (VERDI) PRESENTATA INTERROGAZIONE SU MALFUNZIONAMENTO SISTEMA ANTICENDIO MONTE MARIO. DA ALEMANNO ANCORA UNA VOLTA POLITICA "PREVENZIONE ZERO".
“Siamo all'ennesima emergenza del Sindaco Alemanno che ora si chiama incendi. - afferma il Presidente regionale dei Verdi, Nando Bonessio - Gli incendi divampano grazie al concorso colpevole della scarsa manutenzione ordinaria della città per la quale l'amministrazione di centrodestra si è regolarmente distinta. Lo scorso autunno l'emergenza "foglie" ha mandato sott'acqua interi quartieri e ora l'emergenza "sterpaglie secche" sta letteralmente mandando a fuoco Roma, con alcuni incendi che stanno minacciando delle abitazioni. Per non parlare del malfunzionamento dei sistemi antincendio della Riserva di Monte Mario sui quali presenteremo un'interrogazione in Regione poiché ci risulta che nonostante le sollecitazioni di Roma Natura e del XVII Municipio, sia Acea, sia il Comune di Roma non abbiamo mai dato seguito agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Uno dei tre rami secondari del sistema, infatti, era stato chiuso da Acea poiché era talmente fatiscente da causare perdite idriche per decine di migliaia di euro l'anno. Dalla Giunta Alemanno, quindi, ancora una volta arriva la politica della "prevenzione zero" e la città paga i suoi errori”.
Roma, 31 luglio 2011
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Montello discarica sospetta tra verità e veleni dei rifiuti industriali
Le verità (e i veleni) che emergono dalle indagini della Commissione parlame n t a re
La discarica sospetta
Ha funzionato per due anni, nonostante il no della Provincia
Un sito per i rifiuti industriali che poi ha cambiato pelle
SEMBRA un pozzo senza fondo di
veleni e verità la discarica di Borgo
Montello, come probabilmente è ormai
nella sua indole e nel suo destino di sito
ampio circa 50 ettari. A dare corpo alle
perplessità circa le modalità di smaltimento,
trattamento, conferimento e
controlli fatti in via Monfalcone sono i
lavori della Commissione parlamentare
d’inchiesta sui rifiuti nel Lazio. Adesso
si può dire con sufficiente precisione ciò
che fino a ieri era solo un sospetto non
provato e cioè che dentro le discariche
più vecchie è finito un po’ di tutto,
compresi rifiuti industriali e quelli cosiddetti
pericolosi. Ad «agevolare» il
tutto sono state in qualche modo le leggi
che negli anni 70 e 80 erano meno rigide
circa le modalità di smaltimento. Ma a
dare ulteriore corpo ai sospetti ci sono le
dichiarazioni di uno degli ex direttori
della discarica, Achille Cester, fatte prima
in un’intervista e poi in Commissione
parlamentare. Secondo quanto afferma,
infatti, dentro la discarica di Montello
c’è stato un sito per i rifiuti
industriali e pericolosi. Si tratta della
discarica 2B: «... per un paio di anni ha
funzionato la discarica 2B sul posto ,
dedicata ai rifiuti industriali. Io ero anche
direttore tecnico della Ecotecna,
titolare dell’invaso ‘sciacquato’ di una
discarica di seconda categoria di tipo B,
per rifiuti industriali. E’ stato coltivato
un lotto di questa discarica per un certo
periodo di tempo, un paio di anni , e lì
probabilmente sono stati
anche conferiti rifiuti industriali
». In realtà a metà
degli anni 90, quando
entra in vigore il regime
emergenziale per i rifiuti
industriali in attesa delle
nuove regole applicate
negli anni successivi, la
Regione Lazio autorizza
a Montello un sito di solo
stoccaggio dei rifiuti industriali
e cosiddetti pericolosi.
Che resta appunto
attivo per un paio
di anni, alla fine dei quali
il gestore, facente riferimento
al gruppo Green Holding di Giuseppe
Grossi, chiede l’autorizzazione
amministrativa a trasformare lo stesso
sito 2B in discarica vera e propria,
previo intervento che doveva rappresentare
una sorta di bonifica del precedente
invaso. La domanda venne respinta
dall’amministrazione provinciale e dalla
polizia provinciale che avevano competenza
per materia e territorio. Su questo
iter amministrativo si innesta un
procedimento davanti al Tar tra la società
privata e l’ente. Dagli atti di quel
procedimento emerge anche dell’altro e
in specie si fa riferimento alle responsabilità
sull’inquinamento di una parte
della discarica di Montello, elemento
sul quale si svolge un parallelo processo
penale finito con la prescrizione per tutti
i reati contestati. Gli atti di questo procedimento
non sono stati ancora acquisiti
dalla Commissione parlamentare di inchiesta, per quanto rappresentino un
tassello piuttosto importante per capire
cosa è accaduto a Montello sino alla fine
degli anni 90. E
come mai tutto
sia praticamente
sfuggito al
Comune di Latina.
Dello strano
atteggiamento
dell’am -
mi ni ust raz io ne
comunale circa
i «traffici» che
av ve n iva n o
verso la discarica
parla lo stesso
Cester sempre
nella sua
audizione di
giugno scorso
in Commissione
parlamentare;
in particolare
fa riferimento
ad un «tacito
accordo esistente
tra il Comune
di Latina
e le società che
hanno gestito la
discarica prima
del l’avve nto
della Green
Holding». «Per
tacito accordo -
ha specificato
Cester - intendo
la scarsa cura,
ad esempio, nel
controllo degli
automezzi, che
lasciavano una
scia di percolato
per chilometri
prima di arrivare
in discarica
e aveva una
sua sorta di tornaconto
perché
pagava un cifra
molto bassa per
quel periodo
per il conferimento, con una morosità
considerevole. Non esisteva, dunque, un
accordo scritto o esplicito, ma ciascuno
dimenticava l’altro e la storia finiva lì».
Cioè il Comune probabilmente (se non
certamente) sapeva che c’erano problemi
a Montello ma faceva finta di nulla
perché così poteva continuare ad avere
credito e dilazioni sui pagamenti dai
gestori della discarica.
G. D. M. Latina Oggi 31 luglio 2012
bloccati i camion verso la discarica di Borgo Montello
Nel carico materiale non assimilabile agli «urbani»
Quei camion bloccati
Uno dei
sopralluoghi
dell’Arpa
nella parte
più vecchia
della
discarica
IL grosso dei nodi di questa intricata
vicenda che riguarda la discarica di
Montello riguarda i camion che entravano
e il loro contenuto.
Cester riferisce ai commissari parlamentari
che dal momento in cui è
arrivato a Latina ha cominciato a
respingere tutti i camion il cui carico
consisteva in rifiuti «non assimilabili
a quelli urbani» e che questi erano
«un certo numero».
Ma lo stesso Cester ha affermato di
non sapere cosa succedesse prima del
suo incarico. Se una quantità di carichi
aveva rifiuti non urbani vuol dire,
a rigor di logica, che per un certo
periodo è entrato un po’ di tutto.
Alla domanda dei commissari circa
le eventuali denunce alle autorità preposte
di ciò che avveniva e dei camion
dai contenuti strani Achille Cester ha
affermato: «...ho parlato con il comandante
della polizia provinciale,
Novelli. C’erano alcuni camion che
trasportavano quelli che non mi sembravano
rifiuti tossici, ma non erano
rifiuti assimilabili agli urbani e quindi
compatibili con la discarica. Mi sono
lamentato anche delle condizioni in
cui gli automezzi arrivavano in discarica,
dei colabrodo che sversavano
percolato mentre passavano, lungo il
tragitto che portava ai siti interessati. Latina Oggi 31 luglio 2012
le guardie provinciali di Latina parere contrario alla discarica di Montello
«IO quella richiesta
di autorizzazione
della discarica 2B sopra
il sito dello stoccaggio
dei rifiuti industriali
non la firmai.
Mi ricordo che il
parere negativo venne
a ritirarlo proprio
questo Achille Cester
e ci rimase male, ma
l ì s o t t o
c ’ e r a n o
rifiuti ind
u s t r i a l i
non trattati,
si doveva
fare
tutta una
pro cedura
e io dissi
no». A
parlare in
questi termini
è l’ex
c o m a ndante
della
polizia provinciale
di Latina, Attilio Novelli,
che, però, non è
stato ancora sentito
dalla Commissione
parlamentare e non
si sa se effettivamente
verrà convocato prima
che sia chiusa
l’istruttoria su Montello. Latina Oggi 31 luglio 2012
contromisure della Regione Lazio per evitare le multe sulla discarica di Montello
PER EVITARE MULTE DALL’UE
Contromisure
della Regione
IL più difficile confronto
sul passato della discarica Latina Oggi 31 luglio 2012
di Latina, che è una delle
più grandi del Paese, avviene
nel momento in cui è
in corso il dibattito serrato
e, apparentemente, senza
via d’uscita sulla individ
u a z i o n e
di un altro
sito per accogliere
i
rifiuti della
capitale in
attesa che
entri a regime
la raccolta
differenziata
e
le strutture
di trattamento
intermedie.
Il
c o m p i t o
più difficile
spetta alla Regione e al
governatore Renata Polverini.
Ma proprio la Polverini
e la struttura burocratica
della Pisana che ha
competenze in materia di
rifiuti hanno già cominciato
ad adottare misure drastiche
sulle discariche esistenti
per accelerare il passaggio
al nuovo regime di
trattamento e ridurre il più
possibile la quantità di rifiuti
che vanno nelle discariche.
Per questioni ambientali
ma anche per evitare
interventi e multe
d e l l a
Com missione
Europea
che,
anche per
Mo ntel lo,
a p p a i o n o
dietro l’an -
golo. Dallo
scorso
aprile la
Reg i o n e
ha imposto
a tutti i Com
u n i d i
pre trattare
i rifiuti e
solo in una seconda fase di
stoccare ciò che resta dal
trattamento nei siti autorizzati.
Gran parte delle
amministrazioni della provincia
di Latina sono inadempienti
ma in compenso
cresce la quota di raccolta
differenziata.
Renata Polverini
CASI
UNA discarica di rifiuti industriali
e pericolosi a Montello
è esistita negli anni 90
anche se l’amministrazione
provinciale di allora, presieduta
da Martella, (nella foto)
si era opposta.
PASSATO
L’ISTRUTTORIA sui veleni
sepolti a Borgo Montello
negli anni 90 viene condotta
da Candido De Angelis,
senatore ed ex sindaco
di Anzio, uno dei Comuni
che conferisce in quel sito.
Latina: porto canale a Rio Martino, il progetto va avanti
Latina: porto canale a Rio Martino, il progetto va avanti
Porto
canale di Rio Martino, è stato approvato, dalla Giunta Cusani il
progetto definitivo di adeguamento Tecnico Funzionale al Progetto
definitivo generale approvato con accordo di programma del 21 settembre
2009, sottoscritto ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267
(approvato con DPRL) n. 30 del 4 febbraio 2010 e pubblicato sul BURL
del 20 marzo 2012, per una spesa complessiva di € 29.759.340,19.
“In attesa della variante urbanistica
per la realizzazione dell’invaso interno dove sono previsti 900 posti
barca – evidenzia il vice Presidente della Provincia nonché assessore ai
LL. PP Salvatore De Monaco- la giunta guidata dal Presidente Cusani ha
approvato questo progetto definitivo per un importo complessivo
dell’intervento pari a quasi 30 milioni di euro. Alla planimetria di
inquadramento generale sono stati integrati nuovi interventi, si tratta
di testate monolitiche dei moli foranei, del travel fift, della
sistemazione delle aree di sbocco a mare (rotatoria, piazzale e
gradonate), della banchina su pali per mezzi di servizio, della panchina
di bunkeraggio (isola ecologica per lo scarico dei liquami delle
imbarcazioni), dello scivolo per alaggio delle imbarcazioni (per
disabili), della sistemazione delle sponde degli argini, della
riqualificazione della banchina “Mussolini” (per i pescatori),
dell’escavazione del canale e realizzazione delle zone umide e il
ripristino del cordone dunale lato Sabaudia, nel rispetto ambientale.
Abbiamo creduto fin dall’inizio alla realizzazione di questa opera,
considerata necessaria per rilanciare e riqualificare la nostra economia
turistica"
Roma tra omicidi irrisolti e nuove faide
Roma: tra omicidi irrisolti e nuove faide
http://www.icittadini.it/index.php/primo-piano/1302-roma-tra-omicidi-irrisolti-e-nuove-faide
“Dopo
l’inquietante omicidio del camorrista Modesto Pellino,avvenuto in pieno
centro a Nettuno la scorsa settimana, la politica e in particolare il
sindaco Chiavetta, risponde impotente alle feroci dinamiche di
controllo del territorio e penetrazione economica delle mafie nei
quartieri di Roma e nelle città del litorale romano con le solite
inutili richieste di convocazione di comitati o audizioni nelle
compassate commissioni più di partito che istituzionali" .
Cosi sostiene Antonio Turri,
dell’Associazione I Cittadini contro le mafie e la corruzione,in una
nota stampa. Turri invia alle redazioni dei giornali romani la foto di
uno striscione apparso in via Torrevecchia, tra via della valle dei
fontanili e via Francesco Maria Greco, nel quartiere romano di
Torrevecchia-Primavalle , che riguarda uno degli omicidi avvenuti in
zona il 27 luglio 2012 scorso e aggiunge:” si tratta dell'agguato
mafioso a Simone Colaneri, il pugile romano con piccoli precedenti
penali (caso irrisolto).Nello striscione gli amici di Simone ricordano a
politici e istituzioni che per il loro compagno c’è stato un anno di
silenzio e nessuna giustizia. Cosi è ancora per Flavio Simmi, il
gioielliere 33enne, assassinato il 5 luglio del 2011. E via di seguito
per oltre 30 volte lo scorso anno. E poi nulla oltre alle chiacchiere,
qualche dossier e libro bianco frutto più di un inutile copia e incolla
che di una attenta e vera conoscenza della drammatica situazione in
alcuni quartieri di Roma e delle città della cintura urbana. Spaccio di
droga, usura,pizzo e il controllo del gioco d’azzardo sono invisibili
solo a chi non vuol vedere in quartieri come: Tor bella Monaca, San
Basilio,Ostia,Primavalle,San Lorenzo. Qui il controllo del territorio di
organizzazioni criminali mafiose importate o da contaminazioni sono del
tutto evidenti ma si continua a negarle. I giovani delle periferie
romane vivono una condizione di forte disagio e rimangono vittime oltre
che delle incapacità della politica di offrire opportunità e risolvere i
loro problemi,in particolare quello del lavoro. In alcuni quartieri e
città dell’ hinterland romano sono i clan a dare lavoro, a costituire
punti di riferimento per i “nuovi ragazzi di vita”. In città come
Ariccia,sugli ex tranquilli Castelli Romani,l’ex sindaco,il medico
chirurgo Emilio Cianfanelli,deve girare per la sua città armato di una
P38,perché minacciato di morte.
E’ ora che i vari assessori alle varie sicurezze, sentano, vedano e parlino dello sfruttamento quotidiano anche di minorenni,avviate alla prostituzione, sulla via Pontina e sulle altre consolari che dal centro della capitale portano a Nettuno,Pomezia,Ardea,Aprilia,Latina o sul litorale a nord della città. Ebbene quelle prostitute sono la banca di accumulo delle mafie di Roma e della Regione. Con quei soldi e con quelli ricavati dagli immensi traffici di droga si alimentano il resto delle attività delinquenziali. Ma c’è crisi e quindi questi traffici risentono dei conseguenti cali e chi non comprende o invade zone altrui muore. Perché,sostiene Turri: “ le esecuzioni come quelle di Modesto Pellino,detto “o micillo” parlano più ai vivi che ai morti.
Si svegli quindi la politica…il tempo è scaduto e c’è il pericolo concreto della mattanza dietro l’angolo e che il controllo del territori dei vari clan,già a macchia di leopardo, si espanda.
E’ ora che i vari assessori alle varie sicurezze, sentano, vedano e parlino dello sfruttamento quotidiano anche di minorenni,avviate alla prostituzione, sulla via Pontina e sulle altre consolari che dal centro della capitale portano a Nettuno,Pomezia,Ardea,Aprilia,Latina o sul litorale a nord della città. Ebbene quelle prostitute sono la banca di accumulo delle mafie di Roma e della Regione. Con quei soldi e con quelli ricavati dagli immensi traffici di droga si alimentano il resto delle attività delinquenziali. Ma c’è crisi e quindi questi traffici risentono dei conseguenti cali e chi non comprende o invade zone altrui muore. Perché,sostiene Turri: “ le esecuzioni come quelle di Modesto Pellino,detto “o micillo” parlano più ai vivi che ai morti.
Si svegli quindi la politica…il tempo è scaduto e c’è il pericolo concreto della mattanza dietro l’angolo e che il controllo del territori dei vari clan,già a macchia di leopardo, si espanda.
Latina rifiuti incentivi o multe
Latina, rifiuti: incentivi o multe
Dopo
il dato del rapporto Istat che vede Latina come il comune più riciclone
dei cinque capololuoghi di provincia del Lazio davanti a Frosinone,
Roma, Rieti e Viterbo, un altro dato importantissimo arriva dai consorzi
di filiera, ovvero il dato riferito la qualità della raccolta
differenziata nel capoluogo. Secondo i dati comunicati in questi giorni
dai consorzi al settore ambiente del Comune di Latina, il materiale
analizzato rientra nei parametri previsti per la fascia di qualità:
eccellenza.
La qualità del differenziato del
capoluogo in pratica si attesta nella fascia più alta, quella che per
intenderci consente anche all’ente di avere un rimborso maggiore da
parte del Conai e di conseguenza un guadagno anche per i cittadini
artefici principali di questo risultato. "Al di la di quanto si è detto
in passato – afferma Fabrizio Cirilli - arrivano segnali oggettivi di
miglioramento rispetto agli obiettivi preposti sulla raccolta
differenziata. Piccoli ma importanti risultati che rappresentano una
inversione di rotta rispetto al passato. Questo grazie anche e
soprattutto al maggior impegno civico dei cittadini, sempre più
sensibili al discorso differenziata. A tal proposito stiamo lavorando
per introdurre entro la fine dell' anno, all'interno della raccolta
differenziata, meccanismi che premiano i virtuosi e che vanno a
discapito di chi lo è meno. E' da ricordare, di fatto, che dal primo
agosto prenderà il via il servizio di guardie ambientali nelle zone dove
sono allocati i cassonetti della raccolta differenziata, le quali, dopo
una fase di informazione e di diffida nei confronti di commette
infrazioni, passeranno all’azione sanzionatoria per chi non rispetta le
regole. Entro la fine dell’anno poi partiranno i servizi di raccolta
dei rifiuti ingombranti attraverso le isole ecologiche itineranti,
quello porta a porta degli olii vegetali, e soprattutto il servizio di
‘riassetto’ che finalmente permetterà di eliminare il degrado ed i
sacchetti abbandonati vicino ai cassonetti http://www.icittadini.it/index.php/polis/1309-latina-rifiuti-incentivi-o-multe
Ilva di Taranto rai 3 L'ilva funesta in diretta Bonelli verdi
800 050 167 il numero di telefono verde per intervenire in diretta
www.facebook.it/
cominciamobene.rai.it
presente in studio il presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli già candidato sindaco a Taranto
la domanda costretti a scegliere tra salute e lavoro?
facebook.com/cominciamobene
www.facebook.it/
cominciamobene.rai.it
presente in studio il presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli già candidato sindaco a Taranto
la domanda costretti a scegliere tra salute e lavoro?
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barriere Roma Lido dopo le proteste Lollobrigida disposto a modificare barriere fono assorbenti
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
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Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@regi one.lazio.it
Comunicato stampa
BARRIERE ROMA-LIDO
BONESSIO-GASPARINI (VERDI): ASCOLTATE RAGIONI CITTADINI, LOLLOBRIGIDA DISPONIBILE A RIVEDERE PROGETTO BARRIERE FONO-ASSORBENTI.
"Un passo in avanti, nella direzione che
auspicavano i cittadini del Comitato Sentinelle degli alberi Roma Lido, è
stato finalmente compiuto. Grazie all'incontro richiesto dal capogruppo
dei Verdi, Angelo Bonelli, con l'assessore ai Trasporti
Lollobrigida, alcuni punti di incontro sembra siano stati raggiunti
sulla ridefinizione del progetto delle barrire antirumore della ferrovia
Roma-Lido, e di questo diamo atto all'assessore". Lo comunicano Nando
Bonessio presidente dei Verdi del Lazio che,
insieme ad Andrea Gasparini portavoce Verdi Municipio XIII,
accompagnava Roberto Costantini e altri rappresentanti del Comitato.
"Il progetto delle barriere fono-assorbenti della
Roma-Lido andrà avanti, ma con delle modifiche che saranno tracciate con
i cittadini di Ostia, per individuare dove posizionare le barriere, e
dove è preferibile invece, tutelando le essenze
arboree e ascoltati i residenti, non procedere ad alcuna istallazione.
Parimenti si procederà a una più oculata progettazione e realizzazione
di barriere a minor impatto ambientale in corrispondenza dei punti
sensibili quali ospedali e scuole. Lo stesso assessore
ha preso l’impegno, su sollecitazione del Comitato, ad intervenire
prima possibile sulle rotaie e sui convogli vere fonti dell’inquinamento
acustico. Ciò è stato possibile grazie al fatto che il Comitato ha
finalmente potuto spiegare le proprie ragioni direttamente
all'assessore ai Trasporti, ai dirigenti del dipartimento Trasporti, e
alla dirigenza dell'Atac. Riteniamo che si tratti di un grande passo
avanti verso la democraticizzazione dei processi decisionali, che devono
sempre più coinvolgere i cittadini. Questo
dialogo aperto con l'incontro di ieri non deve essere interrotto, ma
anzi deve essere rafforzato nei prossimi mesi, e dovrà durare fino alla
conclusione dei lavori."
"Continuiamo a sostenere che le priorità sarebbero
state altre, ma prendiamo atto della disponibilità dell'assessore a
rivedere alcune fasi del progetto. Quello che continuiamo a chiedere
come Ecologisti è un'attenzione maggiore rivolta
ai tanti problemi e alle tante disfunzioni della Roma-Lido, a
cominciare dalle carrozze dei treni. Purtroppo però ci troviamo d'avanti
ad una disattenzione che viene da lontano, dalla precedente
amministrazione regionale, dove tutti gli uffici competenti
trasporti-ambiente
avevano dato parere favorevole".
Roma, 31 luglio 2011
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
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lunedì 30 luglio 2012
limitazione accesso al pubblico mese di agosto settore ecologia e ambiente della provincia di Latina
E' sicuramente uno dei settori che vanta le maggiori professionalità e
competenze, un'eccellenza nel settore che si distingue nella Regione
Lazio ma fa le spese con le esigenze di bilancio da una parte e del
giusto riposo estivo dei validi impiegati. Il settore ecologia ed
ambiente nel mese di agosto limita l'accesso al pubblico solo per
appuntamento mediante posta elettronica. Almeno così si evita che da
fuori sede si perda tempo. Sperando ne venga data opportuna ed ampia
informazione.http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/1
Dal: 27.07.2012 Al: 31.08.2012 |
2012/51487 | Settore Ecologia e Ambiente. Limitazione del servizio di ricevimento al pubblico del Personale del Servizio Energia, presso la sede di Fabio Filzi, nel mese di agosto. | Avvisi e Bandi | Ecologia ed Ambiente | Avviso ricevimento agosto Settore ecologia.pdf |
rifiuti in mare nel casertano forse azione di una nave commerciale
Rifiuti in mare nel Casertano, forse azione di una nave commerciale
Allarme giovedì per la presenza di bottiglia di plastica, buste nere e anche la carcassa di un agnello sul litorale di Baia Domizia. Intervento della Capitaneria di Porto. Nel pomeriggio di ieri, però, il mare, grazie anche al vento moderatamente forte, è ritornato pulito come nei giorni precedenti
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/28/rifiuti-in-mare-nel-casertano-provenienza-sconosciuta-forse-azione-di-nave-commerciale/308955/
Le chiazze di rifiuti hanno attraversato i nove chilometri di costa da Cellole a Baia Domizia. E ieri il mare li ha in parte restituiti. La conferma arriva dal bagnino del villaggio “La Serra” il famoso “villaggio delle Svedesi”, dove fino a qualche anno fa arrivano decini di turisti dalla Svezia. “Ne abbiamo raccolti un bel po’ col trattore, pulendo la spiaggia, a due metri dalla battigia. Sembrano per lo più rifiuti domestici. Ne ho avvistato diverse chiazze a poche decine di metri dalla riva. Ho preso il pattino per vedere di cosa si trattava. E lo spettacolo non era proprio dei più edificanti”. “Le ipotesi che si stanno verificando circa la provenienza dei rifiuti sono le più disparate – afferma Fernanda Esposito, un’insegnante che a Baia Domizia ci abita da più di trent’anni – ma quella più accreditata sembra l’azione sciagurata di una nave commerciale che è rimasta ferma per alcuni giorni proprio al largo della costa di Baia Domizia e che avrebbe buttato a mare i rifiuti trasportati poi dalla corrente fino a riva”. Altri bagnanti, invece, sostengono che i rifiuti siano arrivati in mare da un canale posto nelle adiacenze del lito Tulipano, a Baia Domizia sud. Nel pomeriggio di ieri, però, il mare, grazie anche al vento moderatamente forte, è ritornato come nei giorni precedenti. E anche i villeggianti sono tornati a bagnarsi nell’acqua di Baia Domizia, con grande sollievo degli operatori turistici che temevano una fuga di massa dalle spiagge.
Campania appello contro abrogazione legge che impedisce cemento selvaggio
Campania, appello contro abrogazione legge che impedisce cemento selvaggio
Un comitato vuole impedire che Elea Velia (Salerno) e le pendici del Vesuvio rischino altri scempi rubanistici. Nino Daniele, responsabile regionale Anci, e Marco Di Lello, coordinatore nazionale Psi, firmano la richiesta da presentare al presidente della regione Campania Stefano Caldoro e al consiglio perché sia redatto un piano paesaggistico
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/30/campania-appello-contro-abrogazione-legge-che-impedisce-cemento-selvaggio/311115/
L’antica città di Elea-Velia ”costituisce una testimonianza fondamentale per la storia della nostra cultura e della nostra civiltà – si legge nell’appello – Le figure di Parmenide e Zenone, la Scuola Eleatica sono legate indissolubilmente alle rovine della città antica, sapientemente conservate nel parco archeologico il cui contesto è però stato, come in altre realtà, fortemente compromesso dall’intenso, spesso abusivo, sfruttamento edilizio”. Nel 2005 la regione Campania aveva promulgato la legge n. 5, rubricata come “Costituzione di un’area di riqualificazione paesistico-ambientale intorno all’antica città di Velia” perché venisse riqualificata. “Per quanto non ancora pienamente attuata, a causa di miopie, localismi, resistenze e malaffare, le legge ha conseguito, comunque, l’importante risultato di arginare, da subito, la speculazione in atto, ponendo un freno al cemento che assediava la città antica” argomentano i firmatari. Dopo sette anni la Regione Campania ne programma l’abrogazione “finalizzata a consentire, anche a ridosso della città antica, l’utilizzo delle norme derogatorie del cosiddetto “piano casa” e degli altri grimaldelli normativi di cui si è dotata la regione. Altro cemento, dunque”.
Stesso discorso per il Vesuvio e le sue pendici su cui si aggrappano migliaia di abitazioni, in alcune casi abusive. “Nel 2003 il Consiglio Regionale della Campania, con una decisione finalmente draconiana, pone fine all’edificazione di residenze e da inizio alla stagione della decompressione demografica. Unica strada per rendere possibile la convivenza tra antropizzazione e natura in un’area vulcanica dove la domanda non è se ma – si ricorda nell’appello – quando l’eruzione si verificherà. Ed anche l’unica strada, quella della congrua riduzione dei residenti, per rendere credibilmente gestibili i piani di protezione civile, fondati sull’allontanamento delle popolazioni in modo ordinato ed in tempo utile, e rilanciare uno sviluppo sostenibile e qualificato. Ora con una legge che dovrebbe servire a tutelare e valorizzare il paesaggio ed i valori storici e culturali della Campania si ritorna ad un funesto passato e si cancellano leggi di tutela e protezione”.
Istat peggiora l'inquinamento delle città soglie Pm10 allarmanti al nord
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/30/istat-litalia-soffocata-da-sempre-piu-pm10-va-peggio-al-nord/310685/
Istat, peggiora l’inquinamento delle città. Soglie Pm10 allarmanti al Nord
Gli ultimi dati (2011) vedono la sforatura dei parametri sulle polveri sottili per una media di 54 giorni all'anno (erano 44 nel 2010), ma nella Pianura padana solo il 17,4 per cento dei comuni è rimasta sotto i limiti. La più inquinata è Torino seguita da Siracusa e Milano
Su 100 comuni monitorati, il numero medio di superamento dei limiti sul Pm10 è stato di 54,4 giorni, in peggioramento rispetto all’anno precedente, quando si era arrivati a 44,6 giorni dal picco dei 68,9 del 2007. Anche nei capoluoghi del centro, sia pur contenuto, si rileva un peggioramento (43 giorni), mentre nel Mezzogiorno si conferma il trend di lento miglioramento in atto negli ultimi anni (35 giorni). I primi dieci comuni per numero di giorni di superamento del PM10 sono tutti sopra il Po, con l’eccezione del capoluogo siciliano.
La quota maggiore (63%) dei superamenti del valore limite per la protezione della salute umana si è registrata in corrispondenza di “stazioni di tipo traffico” (punti di campionamento dei livelli d’inquinamento da emissioni provenienti da strade limitrofe con flussi di traffico medio-alti). Nel 2011 i giorni di superamento dei limiti, per il Pm10 sono aumentati anche in quasi tutti grandi comuni a eccezione di Venezia, Catania, Bari, Firenze e Napoli. In particolare Verona, Milano, Trieste, Roma e Torino hanno fatto registrare incrementi che vanno dai 27 ai 60 giorni in più di superamento dei limiti durante l’anno. Gli unici grandi comuni che rimangono al di sotto delle 35 giornate di superamento del limite per il Pm10 sono Genova, Catania e Bari.
prigionieri di discariche, centrali, impianti inquinanti e molesti
Prigionieri in casa propria dell’inquinamento
Chi vive nei pressi di una discarica, di una centrale o impianto inquinante e maleodorante, rumoroso, brutto può chiedere il rispetto della Costituzione? E se i principi fondamentali della Costituzione vengono calpestati da chi attua impianti molesti i cittadini a chi possono chiedere il rispetto dei propri diritti? Al sindaco, alla Provincia, alla Asl, all’Arpa, alla Regione, al Prefetto, al Parlamento (italiano o europeo), al capo dello stato? E come, in quanto tempo, quando? Spesso chi vive (o lavora o dimora per qualsiasi motivo o necessità) in vicinanza di un impianto molesto è costretto a vivere prigioniero in casa sua. Non si può affacciare, non può prendere il sole o passeggiare nel giardino, non può arieggiare gli ambienti, non può far entrare il fresco (o il calore) da fuori. Vediamo i primi articoli della Costituzione. All’articolo 1 tra l’altro si dice che “la sovranità appartiene al popolo..” nel caso di vicinanza con impianto molesto non è sovranità ma servitù. E le servitù (in base al codice civile) si pagano. Ma qui non paga nessuno ammesso si possa quantificare la prigionia o la riduzione della libertà. L’art. 2 garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiede la solidarietà. Limitarne la libertà viola invece i diritti e non c’è nemmeno nessuna solidarietà, specie delle istituzioni a volte assenti o silenti o inadempienti. L’art. 3 impone alla Repubblica l’obbligo di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale che limitano libertà e uguaglianza. Quindi se la Repubblica non rimuove questi ostacoli o manca la Repubblica o mancano libertà e uguaglianza oppure semplicemente mancano Repubblica, libertà e uguaglianza. L’art. 4 riconosce ad ogni cittadino un’attività per il progresso materiale e se questo cittadino non può nemmeno curare il proprio giardino, coltivare la propria terra?
Discarica Latina l'abitudine a sversare al Montello
E’ possibile che le aziende della zona abbiano usato in parte i siti
L’abitudine a sversare
I quesiti per Achille Cester e le risposte: «C’era un andazzo»
Ecco cosa ha detto, per ampi
stralci, l’ex direttore della
discarica Indeco, Achille
Cester, in Commissione parlamentare
d’inchiesta sui rifiuti
a proposito della situazione
che ha trovato al suo
arrivo a Latina.
«..... Può darsi che esistesse
un cattivo ‘andazzo’ - perdonatemi
l'espressione - da parte
di alcuni operatori locali nel
mischiare a questi rifiuti assimilabili
agli urbani anche rifiuti
che non lo erano strettamente.
Questo andazzo è stato
completamente interrotto nel
momento in cui sono diventato
direttore della discarica
perché ho introdotto ed effettuato,
personalmente, controlli
su tutti gli automezzi che
entravano in discarica sia dall'alto,
sia al momento dello
scarico. In pratica, c’era una
passerella a fianco della pesa,
sulla quale si saliva, si controllava
il contenuto del carico
dell'autocarro che andava a
scaricare, dopodiché lo si verificava
anche al momento
dello scarico.... respingevo alla
fonte il carico perché per
me non era assimilabile all'urbano
spiegando che quel rifiuto,
secondo la normativa dell'epoca
e l'evidenza merceolog
i c a , n o n e r a r i fi u t o
assimilabile, per cui non poteva
essere smaltito in discarica.
Non credo, però, che fossero
rifiuti che venivano da molto
lontano. In fin dei conti, era un
polo industriale e, probabilmente,
in passato la discarica
di Latina aveva rappresentato
anche la possibilità, per le
aziende della zona, di smaltire
i loro rifiuti assimilabili. Nel
1997 proprietario della discarica
era una holding che si
chiamava Green Holding».
A Cester il presidente e i
commissari hanno chiesto
anche con chi si relazionasse
presso il Comune di Latina,
che, in fondo, era proprietario
dell’area delle discariche
e primo interessato alla tutela
ambientale.
«Non mi relazionavo con
nessuno. Le uniche persone
con cui avevo rapporti continuativi
erano Terlizzo e il comandante
Novelli, che mi
aveva messo come custode
della discarica di fronte, ma
ho un ricordo vago, per cui
può darsi che non fossi custode
giudiziario in senso stretto.....
Può essere arrivato un
fango, una melma, qualcosa
che ricorda molto il rifiuto
industriale, regolarmente conferito
in queste discariche, ma
- non so come né perché -
l'autorizzazione è stata revocata
e l'invaso 2B è stato utilizzato
per il conferimento dei
rifiuti urbani».
Il commissario Alessandro
Bratti ha chiesto specificamente
della vicenda del parroco
di Montello.
Ecco la domanda: «Lei è
arrivato dopo l'omicidio del
parroco della zona, che si
diceva avesse condotto una
grossa battaglia contro l'apertura
di questa discarica:
rispetto a questa questione,
lei non ha mai sentito nulla?
».
Questa la risposta di Cester:
« No. Per la prima volta
ho sentito parlare del parroco
in questi giorni. Non era, comunque,
un argomento cui
hanno mai accennato. Dalla
descrizione che me ne hanno
fatto, lo conoscevano in pochi
in discarica, forse quelli di
Borgo Montello in senso stretto.
Se fosse stato un caso eclatante,
forse qualcosa prima o
poi mi avrebbero accennato.
Non l'hanno mai fatto, non so
se per paura o per cos'altro,
ma il dato di fatto è che non lo
sapevo assolutamente». Latina Oggi 30 luglio 2012
discarica Montello incredibile incuria sui buchi neri
L’introduzione alle domande per l’ex direttore della discarica
L’incredibile incuria
Il presidente: non si capisce perché ci sono tanti buchi neri
COME mai la Commissione
parlamentare di inchiesta sui
rifiuti ha convocato l’ex direttore
delle
discariche di
Indeco? E’
successo tutto
dopo l’intervi -
sta rilasciata a
Il Fatto e l’au -
dizione si è tenuta
lo stesso
giorno in cui
sono stati sentiti
il sindaco
di Latina e
l ’ a s s e s s o r e
all’am biente
C i r i l l i
nell’ambito
degli accertamenti
sugli
scavi nel più
vecchio sito
d el l’area di
via Monfalcone, S0 dove si
ipotizza si trovino fusti tossici.
Come specificato dal Presidente
della Commissione,
l’audizione di Achille Cester
rientrava «nell’am bi to
dell’approfondimento che la
commissione sta svolgendo
sulle navi a perdere e sul
Lazio, nonché sula presenza
di eventuali rifiuti radioattivi
e tossici». «Abbiamo notizie
- ha detto il presidente
nell’introduzione dell’audi -
zione - secondo le quali vi
sarebbe certamente la presenza
di materiale ferroso e,
secondo alcune fonti giudiziarie,
sarebbero stati scaricati,
in un periodo che non
sappiamo se è quello in cui
lei era direttore, ma dovrebbe
esserlo, dei bidoni provenienti
da una o due navi. Una
è la Zanoobia, che certamente
si è fermata in quella zona.
Vorremmo sapere se risulta
che siano stati scaricati questi
materiali mentre era responsabile
di questa discarica.
Il fatto singolare è che
questa notizia ha alcuni riscontri
ma nessuno è mai
andato a verificare
se questi
bidoni contengono
sos
t a n z e
p e r i c o l o s e .
Alcuni bidoni
s o n o s t a t i
estratti, ma
anche qui vi è
un fatto abbastanza
inspiegabile:
non
sappiamo che
cosa ci fosse
perché pare
che siano stati
distrutti. In
g e n e r e , s e
c’era qualcos
a , a n c h e
quando si distruggono
si riesce a sapere
che cosa ci fosse». Per capire:
la Commissione d’i nchiesta
pensa seriamente che
a Montello siano finiti veleni
forse provenienti anche dalle
navi; ma l’elemento scandaloso
è un altro: nessuno da
queste parti ha voluto fare
piena luce. Fino ad oggi. Latina Oggi 30 luglio 2012
I segreti della discarica di Borgo Montello, audizione nave dei veleni e fusti tossici ecco cosa cercano PRESSAPOCHISMO, gestione allegra,
indifferenza del Comune di Latina
verso la discarica di Montello e intanto
«qualcosa» di illecito sicuramente
passava. L’audizione di Achille Cester,
l’ex direttore delle discariche di
Indeco (tra il 1997 e il 1999), accende
poca luce su quello che è davvero
successo a Montello nel anni 80 e 90
ma alcune cose emergono chiaramente
dal resoconto stenografico
appena pubblicato
sul sito della Camera
dei Deputati e relativo
all’audizione del 27 giugno
scorso. Cester dice
testualmente che lui arriva
a Latina per «mettere
in regola la discarica e
far funzionare i motori
di biogas» che prima
della sua nomina erano
fermi. In alcuni passaggi parla anche
dell’omicidio del parroco di Montello,
don Cesare Boschin, diventato un caso
simbolo della lotta ai trafficanti dei
rifiuti. Ma Cester, in realtà, mina gravemente
questa ipotesi che peraltro
non ha avuto mai veri riscontri investigativi.
E infatti dice che della vicenda
Boschin nessuno ha mai parlato, lui
non sapeva neanche dell’esistenza di
quella storia e aggiunge che se fosse
stato un caso di omicidio così eclatante
legato al traffico dei rifiuti certamente
ne avrebbe sentito parlare. Come,
invece, sentì parlare di Sandokan
- Francesco Schiavone. Un parente del
boss, che negli anni 90 era il più
potente tra le mafie europee, gli disse
appunto che aveva rapporti familiari
con Sandokan. Achille Cester ha riferito
ai commissari della Camera dei
Deputati che si occupano della vicenda
rifiuti nel Lazio che, però, non
diede alcuna importanza a quella affermazione
su Sandokan e proseguì
nel suo lavoro. Che consisteva, appunto,
nella messa in regola del sito e nel
respingimento di carichi
che contenevano rifiuti
non urbani o non assimilabili
a quelli urbani.
«Mi capitò più volte di
respingere dei carichi,
soprattutto di terzisti,
ispezionavo personalmente
il contenuto attraverso
una pedana posta
accanto all’i ngr esso ».
L’ex direttore dunque ha
confermato in parte ciò che aveva
detto nel corso di un’intervista pubblicata
da Il Fatto quotidiano e cioè che
a Borgo Montello c’era una situazione
caotica negli ingressi. Ma tutto questo
non è più accaduto dopo il suo arrivo.
Il mandato è durato circa due anni e ad
un certo punto la società che gestiva
l’invaso lo ha praticamente costretto a
dare le dimissioni. Forse anche a causa
dei suoi ostinati controlli ma questo
non è sicuro.
Ciò che emerge chiarissimamente
dall’audizione di Achille Cester è invece
l’atteggiamento inqualificabile
del Comune di Latina e della stessa
Provincia che ancora in quegli anni se
ne infischiavano altamente di ciò che
poteva succedere nella discarica. Molti
camion arrivavano «in condizioni
pietose... e perdevano percolato...». Il
Comune di Latina faceva finta di
niente anche perché pagava pochissimo
per il conferimento e per di più
aveva un’elevata morosità. Anche
l’amministrazione provinciale di fatto
chiudeva un occhio se non tutti e
due. Latina Oggi 30 luglio 2012
domenica 29 luglio 2012
Colosseo spartitraffico, smantellamento via Fori Imperiali richiesta dei verdi per pedonalizzazione
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa
COLOSSEO
BONESSIO (VERDI) COLOSSEO NON PUÒ ESSERE SPARTITRAFFICO. CON PEDONALIZZAZIONE AREA E SMANTELLAMENTO VIA FORI IMPERIALI SI AVREBBE AREA ARCHOLOGICA UNICA AL MONDO
«La notizia che il Colosseo, monumento simbolo della città di Roma, ha gravi problemi di stabilità dovrebbe far riflettere chi ancora lo considera un mero spartitraffico, a cominciare da chi gestisce la mobilità a Roma. Ossia il Sindaco di Roma Alemanno. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio Nando Bonessio - Pedonalizzare l'area attorno al Colosseo ora è un obbligo morale verso la città e verso la storia, che non può e non deve essere rinviato, o ancora peggio eluso. La realizzazione di un'area pedonale attorno al monumento, e magari lo smantellamento di via dei Fori Imperiali, creerebbe una zona archeologica di pregio unica al mondo he farebbe da volano a un turismo di qualità è non al "mordi e fuggi" che sta caratterizzando le presenze turistiche a Roma negli ultimi anni».
Roma, 29 luglio 2011
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 Roma
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@regione.lazio.it
Latina autorizzazione alla costruzione impianto fitodepurazione
Albo pretorio provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/5
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 2012/49323 L.R. 53/98 – L. 183/89 – D.G.P. n. 195/07 "Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) L.R. 53/98 Esercizio delle funzioni di competenza dell’Autorità Idraulica". Realizzazione di un impianto di fitofepurazione nel Comune di Latina. Parere ai sensi dell'art. 3 comma 6 lett. B) delle vigenti norme di attuazione del PAI. Richiedente: Comune di Latina. Fasc. PAI – 544 Autorizzazioni e Concessioni Ecologia ed Ambiente Fasc.PAI 544 Parere Comune di Latina.pdf
nuova centrale a biomasse a Sabaudia continua l'aggressione al territorio
albo pretorio provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/4
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 2012/48249 Rilascio dell’Autorizzazione Unica, ai sensi dell’art.12 del D. Lgs. 387/03, alla Società Cooperativa Agricola Centro Lazio per la costruzione ed esercizio di una centrale per la produzione di energia elettrica e termica, alimentata da Biomasse, di potenza pari a 999 Kw, da realizzarsi in Sabaudia, Via S. Isodoro (N.C.T. F. 114 p.lla 35). Autorizzazioni e Concessioni Ecologia ed Ambiente A.U. Coop. Agricola Centro Lazio.pdf
acqua pubblica 19 mila € contro cittadini e comuni dalla provincia
Acqualatina chiede, conferenza sindaci esegue, la provincia (cioè noi) paghiamo le spese legali contro i cittadini e i comuni (dall'albo pretorio della provincia di Latina http://www.provincia.latina.it/flex/FixedPages/IT/PubblicazioneAtti.php/L/IT/P/4)
: € 8.000,00
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 DD 1211/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizi promossi innanzi al TAR Lazio Sezione di Latina contro l’Autorità d’Ambito e nei confronti di Acqualatina S.p.A., dal Comune di Aprilia, dal Comune di Bassiano e da vari cittadini, per l’annullamento delle Deliberazioni della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atti NN. 3 e 4 del 11.11.2011 – Ordinanze presidenziali n. 160, 161, 162, 163 e 164 /2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1211 13072012.pdf
€ 3.000,00
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 DD 1212/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizio promosso innanzi al Consiglio di Stato da Acqualatina S.p.A. contro Regione Lazio e nei confronti di Regione Lazio e Consorzi di Bonifica per l’annullamento e la riforma, previa sospensiva della sentenza n. 982/2011 TAR Lazio Sezione di Latina – Ordinanza presidenziale n. 159/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1212 13072012.pdf
€ 5.000,00
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 DD 1213/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizio pendente dinanzi al Tribunale di Roma incardinato dalla Società Acqualatina S.p.A. contro i Consorzi di Bonifica – Procedimento RG. 1793/2012 – Ordinanza presidenziale n. 157/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1213 13072012.pdf
€ 3.000,00
Dal: 23.07.2012
Al: 07.08.2012 DD 1214/2012 Competenze avv. Corrado de Simone – Impugnazione avverso Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 158 del 13.04.2012 – Ordinanza presidenziale n. 158/2012. Determinazioni Dirigenziali Segreteria Tecnico Operativa ATO4 DD 1214 13072012.pdf
Acqualatina chiede, conferenza sindaci esegue, la provincia (cioè noi) paghiamo le spese legali contro i cittadini e i comuni: € 8.000,00
Dal: 23.07.2012 Al: 07.08.2012 |
DD 1211/2012 | Competenze avv. Corrado de Simone – Giudizi promossi innanzi al TAR Lazio Sezione di Latina contro l’Autorità d’Ambito e nei confronti di Acqualatina S.p.A., dal Comune di Aprilia, dal Comune di Bassiano e da vari cittadini, per l’annullamento delle Deliberazioni della Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti Atti NN. 3 e 4 del 11.11.2011 – Ordinanze presidenziali n. 160, 161, 162, 163 e 164 /2012. | Determinazioni Dirigenziali | Segreteria Tecnico Operativa ATO4 | DD 1211 13072012.pdf |
certezze, rivelazioni, futuro nella discarica di Borgo Montello
Certezze: le masse ferrose già riscontrate
Nella parte più
vecchia della discarica
sono state riscontrate
da vari sopralluoghi
masse ferrose definite
«anomale». Ed è in
quei punti che si andrà a
scavare in queste settimane.
Rivelazioni: i segreti dell'ex Direttore
CIRCA un mese fa
l’ex direttore della
discarica, Achille Cester,
ha dichiarato in un’inter -
vista che anche nei siti oggi
gestiti da Indeco venivano
stoccati rifiuti che sarebbero
dovuti andare in discariche
speciali autorizzate.
Futuro: l'esito delle ricerche
Le ricerche dei fusti
tossici termineranno
in autunno e solo allora si
potrà fare il punto su
quanto ritrovato e quindi
se effettivamente si tratta
dei fusti tossici di cui ha
parlato il pentito Carmine
Schiavone
Latina Oggi 29 luglio 2012
impianto Cdr Montello Ecoambiente senza pretendenti
IL BANDO PER LA PRODUZIONE DI CDR NON HA AVUTO RISPOSTE
Un impianto
senza pretendenti
E’ANDATO deserto il bando
di Ecoambiente per la
realizzazione dell’impianto
di produzione del Cdr da
realizzare a
Borgo Montello.
Nessuna
società ha
p ar te ci pa to ,
forse non ritenendo
conveniente
il progetto
propos
t o d a l l a
società che
gestisce una
delle discariche
della città
di Latina. Un
segnale chiaro
di difficoltà
anche relativo
ad una situaz
i o n e n o n
proprio lucidissima
della
gestione rifiuti
nella provincia
pontina.
L’a mministrazione
provinciale
sta
ancora provvedendo,
ad
e s e m p i o ,
a ll ’individuazione delle
aree idonee per la realizzazione
di tutti quegli impianti
di trattamento previsti dal
piano regione di gestione
dei rifiuti. Infatti, nell’ulti -
ma stesura del piano, la
Regione Lazio ha modificato
parte dei criteri per l’in -
dividuazione di tali aree. In
questo modo, quelle precedentemente
scelte dalla
Provincia (e già approvate
anche in Consiglio provinciale)
risultano inadatte al
rispetto delle nuove regole
imposte dalla normativa regionale.
Una volta
u l t i m a t o
tale studio,
l e a r e e
p a s se r a nno
al vaglio
delle
c o m m i ssioni
e del
Co ns igl io
pr ovin ciale
per la
va l u t u az
i o n e e
l’eve nt uale
approvazione.
Intanto è
p ro b ab il e
c h e
E c o a mbiente
rip
ro p o nga
il bando
per l’i mpianto
di
t ra tt am ento
dei rifiuti,
magari
m o d i f ic
a n d o
qualcosa rendendolo più
appetibile. Al momento, in
effetti, sull’intero territorio
provinciale, esiste solo un
impianto idoneo al trattamento
rifiuti, quello di Rida
ad Aprilia. Latina Oggi 29 luglio 2012
discarica Montello tempi lunghi per la verità, operazione complessa
TEMPI LUNGHI PER LA VERITÀ
Un’operazione
molto complessa
Un’operazione lunga, complessa, per molti versi
anche pericolosa. Questo è la ricerca dei fusti
tossici nella vecchia discarica del Comune di
Latina (il sito S0). I «soli» 800mila euro stanziati
dalla Regione Lazio sono una tranche utile a
capire l’entità e la tipologia dei rifiuti che verranno
ritrovati, ma è la fase due quella più difficile:
perché, come ha imposto l’Arpa, bisognerà individuare
una discarica autorizzata al tipo di materiale
che emergerà dagli scavi. La seconda parte
di questa operazione sarà dunque a sua volta a
carico della Regione Lazio e anche sui tempi è
difficile fare delle previsioni attendibili, posto che
per arrivare ad aprire questo cantiere ci sono
voluti tre anni. Tanto è il tempo trascorso fra la
richiesta di intervento avanzata dall’allora assessore
all’ambiente Filiberto Zaratti e dal consigliere
regionale dell’epoca, Fabrizio Cirilli, e l’aggiu -
dicazione della gara d’appalto per la verifica
effettiva del contenuto delle masse ferrose presenti
in S0. Latina Oggi 29 luglio 2012
discarica Borgo Montello l'Arpa controlla anche i siti Indeco
Gli sviluppi dopo le dichiarazioni dell’ex direttore, Achille Cester
La doppia verifica
L’Arpa controlla anche i siti di Indeco, primi rilievi in settimana
Non solo S0,
i dubbi
su tutti i rifiuti
stoccati
senza controllo
UN sopralluogo dell’Arpa
anche nelle discariche in uso
ad Indeco, la società che
accetta il conferimento dei
rifiuti solidi urbani di tutti i
Comuni della provincia di
Latina ad eccezione del capoluogo.
La verifica, non
prevista fino alla scorsa settimana,
arriva in seguito alle
dichiarazioni dell’ex direttore
della discarica, Achille
Cester, rilasciate a «Il Fatto
quotidiano» e in parte ribadite
in commissione parlamentare
d’inchiesta sui rifiuti.
Cester in pratica aveva
riferito che anche nei siti
oggi ascrivibili a Indeco arrivavano
rifiuti industriali e
pericolosi. Di qui i rilievi
dell’Agenzia per la protezione
dell’ambiente eseguiti
mercoledì e giovedì mattina,
fra l’altro in concomitanza
con l’insediamento del cantiere
per la ricerca dei fusti
tossici nel sito S0, il più
vecchio di tutta la discarica
di Borgo Montello. È qui,
infatti, che si concentra per il
momento l’attenzione di
Comune, Regione e Arpa
poiché ci sono congrui elementi
che fanno ritenere più
che probabile la presenza di
fusti interrati in quella zona.
La vicenda risale alla fine
degli anni ‘80 ed è emersa
sulla base delle dichiarazioni
di un pentito di camorra
nonché dei rilievi dell’Istitu -
t o d i v u l c a n o l o g i a ,
dell’Enea e della stessa Arpa,
che hanno rilevato masse
ferrose anomale in tre punti.
Ed è lì che si andrà a scavare
sotto il controllo della Polizia
provinciale, con la registrazione
delle immagini
delle operazioni di scavo.
L’intervento finanziato
dalla Regione Lazio, in realtà
rappresenta molto più che
l’inizio di un’o pe r az io ne -
verità sulla presenza dei fusti;
infatti apre la strada a un
possibile controllo più ampio
su tutto ciò che è stato
sepolto dentro le discariche
di Borgo Montello, arrivate
a occupare oggi circa cinquanta
ettari di territorio a
nord della città. Ed è anche
il primo passo verso la bonifica
dell’area, il cui tallone
d’Achille sono i costi. Per
questo motivo sono in corso
incontri tra Comune, Provincia,
Arpa e le due società
che gestiscono i siti. Tutti
hanno dichiarato di voler
collaborare ad ogni fase di
verifica ma è sulle responsabilità
che i conti non tornano.
La parte più inquinata è
anche quella più vecchia di
tutta l’area di Montello; il
Comune di Latina da solo
non potrebbe sostenere i costi
di un ripristino dello stato
ottimale dei luoghi anche a
salvaguardia delle falde soggiacenti.
Invece il riconoscimento
del danno provocato
dallo stoccaggio illegale di
rifiuti non «urbani» può
consentire al Comune di accedere
ad ulteriori finanziamenti
per la bonifica di
Montello. Ed è su questo
punto specifico che ruota
tutta la trattativa in corso con
le società nelle conferenze
di servizi dei prossimi giorni. Latina Oggi 29 luglio 2012
Uno della banda della Magliana in Campidoglio, verdi Alemanno dimettiti
Ufficio Stampa Verdi - Regione Lazio
Comunicato stampa
Tel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@ regione.lazio.it
Comunicato stampa
ROMA
BONELLI (VERDI), VICENDA LATTARULO GETTA OMBRA OSCURA SU GIUNTA. NECESSARIE DIMISSIONI IRREVOCABILI ALEMANNO
«È
una vicenda
che ha dell'incredibile quella di Maurizio Lattarulo, ex Nar, ex Banda
della Magliana , condannato in via definitiva e consulente della Giunta
Alemanno. - afferma il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli -
Questo caso, dopo quello di Stefano Andrini
estremista di destra diventato AD di Ama Servizi e di Francesco Bianco,
ex Nar assunto all'Atac, getta l'ennesima ombra oscura sul sistema di
potere che ha portato Alemanno al Campidoglio, ma questa volta c'è
un'aggravante. Se nei casi precedenti si poteva
pensare a uno "scambio di favori elettoralistici" questa volta ci si
ritrova con un personaggio come Lattarulo inserito nel cuore
dell'amministrazione capitolina in ruoli a dir poco cruciali. Ora è
necessario che dal Sindaco arrivino non solo chiarimenti,
ma anche le dimissioni, perchè non è possibile che nel governo della
Capitale del nostro Paese ci siano, in ruoli strategici, personaggi che
in passato hanno avuto rapporti organici e chiaramente documentati con
l'estremismo di destra e la criminalità organizzata.
In qualsiasi altro Paese europeo in un simile caso un sindaco degno di
questo nome avrebbe già presentato le proprie dimissioni irrevocabili».
Roma, 29 luglio 2011
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Via della Pisana 1301 – 00163 RomaTel. 06 6593 7014, 06 65937043 - Fax. 06 65937089
Capo Ufficio Stampa: Antonio Barone
Mail. ufficiostampa.verdi@
Sabaudia torna festambiente con legambiente
Sabaudia: torna Festambiente
http://www.icittadini.it/index.php/ambiente/1282-sabaudia-torna-festambiente
Visite
guidate, con gita in canoa sul lago di Paola; laboratori di educazione
ambientale ed un convegno sulla gestione dei Parchi ed il loro futuro
animeranno la prima delle due giornate, 4 e 5 agosto, di
"FestaAmbiente", il Festival di ecologia, solidarietà e cultura
organizzato dal Circolo Larus di Legambiente, che giunto alla quarta
edizione, ha ormai una valenza di carattere nazionale a rimarcare quanto
la Natura possa dare, non solo in termini astratti di paesaggio, ma nel
concreto al turismo.
Ad illustrare le tappe salienti di
questo appuntamento che ha come sede naturale il Centro Visitatori
dell'Ente Parco del Circeo, il presidente del Circolo Larus, Marco
Omizzolo, con i suoi più stretti collaboratori. Tra gli ospiti il
padrone di casa, Gaetano Benedetto, presidente del Pnc, impegnato nel
difficile compito di trovare risorse per scongiurare, dopo l'ennesimo
taglio governativo, il "default". A concludere il fitto calendario di
iniziative del 4 agosto un corso di yoga e lo spettacolo "Provaci ancora
Sam" presentato dalla Compagnia artisti associati "PaoloTrenta" ed
organizzato dal presidente della Pro Loco di Sabaudia, Antonino Prili. A
caratterizzare la seconda giornata di "FestAmbiente" 2012 due
laboratori didattici, il primo sulla "cucina naturale per il corpo"; il
secondo sul concetto di "ri-creazione", dedicato ai bambini. E quando il
sole comincerà a stemperarsi spazio a quanti amano il ballo popolare.
Ma il Circolo Larus ha voluto ritagliare uno spazio alla solidarietà. Si
è deciso di raccogliere fondi da devolvere al Comune di Campodimele
che, per iniziativa del suo sindaco, ospiterà nelle prossime settimane,
un folto gruppo di ragazzi provenienti dalle zone terremotate
dell'Emilia.di Romano Tripod
sabato 28 luglio 2012
Borgo Montello, canale mussolini, lo strega e il patrimonio dell'umanità
Nei mesi scorsi intellettuali, artisti, personaggi pubblici
e prestigiosi si sono schierati giustamente in difesa di alcuni siti patrimonio
mondiale dell’umanità, posti turistici, incantevoli e per la produzione
agricola di qualità. Quei siti messi in pericolo da progetti inquinanti,
discariche sono stati per ora salvati proprio dalla mobilitazione dell’opinione
pubblica grazie a quelli che vengono definiti “opinion leader”. Senza andare tanto lontano a Borgo Montello e
dintorni ci sono (o c’erano) la Valle d’oro (per la qualità della produzione
agricola), Satricum, la casa di Santa Maria Goretti (solo per citarne alcuni),
ma anche persone: bambini, anziani, uomini e donne, aziende agricole. Si scopre
che la malavita ha interrato fusti tossici, forse rifiuti radioattivi, dati noti
da 16 anni, che a Borgo Montello c’è un forte inquinamento ambientale in particolare delle falde acquifere
conclamato dal 2005. A Latina ci sono artisti, intellettuali, personaggi
pubblici prestigiosi? E perché non si sono schierati in favore dei luoghi
aventi valore culturale, storico? Le falde acquifere, le persone non sono un
bene dell’umanità da tutelare? La produzione agricola non è necessaria e da
difendere? Forse questi Signori distratti hanno imboccato l’autostrada Roma –
Latina e non hanno tempo di volgere il loro prezioso sguardo? Oppure andando a
Roma si sono fermati al canale mussolini a bersi lo strega e hanno perso le
forze per arrivare a Borgo Montello?
green economy, fiera ecomondo, rifiuti, raccolta carta
Piano in 5 mosse per l'innovazione 'verde' in Italia
Assemblea green economy per Stati generali a Rimini a novembre
24 luglio, 12:13
ROMA - Politiche
coerenti, formazione ed informazione, promozione di 'etichette' e
appalti verdi, coordinamento per partenariati pubblico-privato e
supporto alle imprese. Queste le 5 azioni identificate come
''prioritarie'' per l'eco-innovazione dell'Italia nel corso della quarta
Assemblea programmatica ('Sviluppo dell'ecoinnovazione') in vista degli
Stati generali della green economy, in programma alla Fiera di Rimini
nell'ambito di Ecomondo a novembre, organizzati dal ministero
dell'Ambiente e dal Comitato organizzatore composto da 39 associazioni
di imprese.
La valutazione della dimensione del settore sostenibile dell'innovazione e delle industrie e' stata valutata dall'Unep (United nations environment programme) fino a 0,5-1,5 trilioni di dollari all'anno nel 2020 e tra i 3 ed i 10 trilioni all'anno nel 2050. Il nostro Paese, attualmente al 16esimo posto nella classifica dell'ecoinnovazione (era al 12esimo nel 2010), ''e' pronto - dicono gli esperti a confronto - a intraprendere il percorso verso la green economy''.
Lo strumento essenziale dovrebbe essere l'avvio di ''un Piano nazionale per lo sviluppo, diffusione ed implementazione dell'ecoinnovazione 'made in Italy'''. Cinque le mosse per farcela: primo, una politica ambientale che offra un quadro normativo coerente, anche per la ricerca; secondo, un programma dedicato a formazione e informazione; terzo, promuovere prodotti e servizi ecosostenibili e diffondere appalti 'verdi'; quarto, una cabina di regia per le competenze sia nel pubblico che nel privato; quinto, dare sostegno alle imprese nelle produzioni, nell'uso efficiente dell'energia e nell'utilizzo sostenibile delle materie prime (su cui bisognerebbe istituire un'Agenzia).
''L'obiettivo dell'ecoinnovazione - afferma Roberto Morabito, responsabile dell'Unita' tecnica tecnologie ambientali dell'Enea e coordinatore del gruppo di lavoro sull'ecoinnovazione - e' arrivare gradualmente al disaccoppiamento assoluto tra crescita, utilizzo delle risorse e impatti sugli ecosistemi''.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSALa valutazione della dimensione del settore sostenibile dell'innovazione e delle industrie e' stata valutata dall'Unep (United nations environment programme) fino a 0,5-1,5 trilioni di dollari all'anno nel 2020 e tra i 3 ed i 10 trilioni all'anno nel 2050. Il nostro Paese, attualmente al 16esimo posto nella classifica dell'ecoinnovazione (era al 12esimo nel 2010), ''e' pronto - dicono gli esperti a confronto - a intraprendere il percorso verso la green economy''.
Lo strumento essenziale dovrebbe essere l'avvio di ''un Piano nazionale per lo sviluppo, diffusione ed implementazione dell'ecoinnovazione 'made in Italy'''. Cinque le mosse per farcela: primo, una politica ambientale che offra un quadro normativo coerente, anche per la ricerca; secondo, un programma dedicato a formazione e informazione; terzo, promuovere prodotti e servizi ecosostenibili e diffondere appalti 'verdi'; quarto, una cabina di regia per le competenze sia nel pubblico che nel privato; quinto, dare sostegno alle imprese nelle produzioni, nell'uso efficiente dell'energia e nell'utilizzo sostenibile delle materie prime (su cui bisognerebbe istituire un'Agenzia).
''L'obiettivo dell'ecoinnovazione - afferma Roberto Morabito, responsabile dell'Unita' tecnica tecnologie ambientali dell'Enea e coordinatore del gruppo di lavoro sull'ecoinnovazione - e' arrivare gradualmente al disaccoppiamento assoluto tra crescita, utilizzo delle risorse e impatti sugli ecosistemi''.
Rifiuti: norme e incentivi riciclo,le 7 regole green economy
Assemblea programmatica in vista degli stati generali a Rimini
20 luglio, 17:24
(ANSA) - ROMA, 20 LUG - Dalla semplificazione delle norme
agli incentivi per il mercato del riciclo alla promozione degli
eco-acquisti, e' cosi' che l'economia verde nel settore dei
rifiuti puo' farcela. Sono queste alcune delle regole emerse
dall'Assemblea programmatica organizzata oggi a Roma in vista
degli Stati generali della green economy, in programma alla
Fiera di Rimini in occasione di Ecomondo a novembre.
L'assemblea, 'sviluppo dell'ecoefficienza, della rinnovabilita' dei materiali e del riciclo dei rifiuti', ha messo infatti a punto le 7 regole d'oro per rafforzare l'industria del riciclo e consolidare in Italia un'economia circolare che vede il rifiuto come risorsa e il riciclo come punto di partenza per l'indipendenza dalle importazioni di materie prime ed energia. ''La scarsita' di risorse naturali e, nello stesso tempo, la disponibilita' di nuove tecnologie - osserva Walter Facciotto, direttore di Conai (Consorzio nazionale imballaggi) - offrono l'opportunita' di gestire in chiave 'verde' i rifiuti. Ed investire nel mercato dei rifiuti consente di generare molteplici benefici economici ed ambientali, il settore del riciclo crea un maggior numero di posti di lavoro'' e ''in Europa in particolare gli occupati in questa eco-industria crescono ad un tasso dell'11% annuo''.
L'industria europea del riciclo, si ricorda, ha avuto ''un tasso di crescita annuo dell'8,3% ed occupa 512.000 persone''.
Queste le 7 regole per sviluppare l'industria del riciclo: armonizzazione della normativa in vigore e aggiornamento della regolamentazione tecnica; promuovere gli acquisti verdi; sostenere il mercato con strumenti fiscali; maggiore competizione per l'intero comparto attraverso la semplificazione e snellimento degli oneri amministrativi, la trasparenza e la corretta informazione verso i cittadini oltre la concertazione con la pubblica amministrazione; introduzione a livello nazionale di disincentivi per lo smaltimento in discarica; creare 'poli industriali'; sviluppare indicatori di performance ambientali, gestionali ed economici. (ANSA).
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSAL'assemblea, 'sviluppo dell'ecoefficienza, della rinnovabilita' dei materiali e del riciclo dei rifiuti', ha messo infatti a punto le 7 regole d'oro per rafforzare l'industria del riciclo e consolidare in Italia un'economia circolare che vede il rifiuto come risorsa e il riciclo come punto di partenza per l'indipendenza dalle importazioni di materie prime ed energia. ''La scarsita' di risorse naturali e, nello stesso tempo, la disponibilita' di nuove tecnologie - osserva Walter Facciotto, direttore di Conai (Consorzio nazionale imballaggi) - offrono l'opportunita' di gestire in chiave 'verde' i rifiuti. Ed investire nel mercato dei rifiuti consente di generare molteplici benefici economici ed ambientali, il settore del riciclo crea un maggior numero di posti di lavoro'' e ''in Europa in particolare gli occupati in questa eco-industria crescono ad un tasso dell'11% annuo''.
L'industria europea del riciclo, si ricorda, ha avuto ''un tasso di crescita annuo dell'8,3% ed occupa 512.000 persone''.
Queste le 7 regole per sviluppare l'industria del riciclo: armonizzazione della normativa in vigore e aggiornamento della regolamentazione tecnica; promuovere gli acquisti verdi; sostenere il mercato con strumenti fiscali; maggiore competizione per l'intero comparto attraverso la semplificazione e snellimento degli oneri amministrativi, la trasparenza e la corretta informazione verso i cittadini oltre la concertazione con la pubblica amministrazione; introduzione a livello nazionale di disincentivi per lo smaltimento in discarica; creare 'poli industriali'; sviluppare indicatori di performance ambientali, gestionali ed economici. (ANSA).
Rifiuti: Comieco, italiani raccolgono 51 kg di carta a testa
Emilia al top. Segno meno per Milano, Torino, Napoli. A Roma +2%
18 luglio, 12:01
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Gli italiani raccolgono circa 51
chilogrammi di carta e cartone a testa (50,6 kg) all'anno.
L'Emilia-Romagna resta al top con 85,8 kg a testa, segue il Trentino Alto Adige (83,3 kg/ab). Questi alcuni dei dati del rapporto Comieco (Consorzio nazionale per il recupero di carta e cartone), presentato oggi a Roma.
Al centro, la Toscana si ferma a 79,3 kg per abitante seppure sempre ben al di sopra delle altre regioni della stessa area. Da segnalare al sud l'Abruzzo (43,4 kg/ab) che, grazie all'incremento della raccolta, resta in corsa per la leadership d'area con la Sardegna (44,6 kg/ab). Dei circa 3 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolte una quota significativa continua ad arrivare dalle regioni del centro-nord. Al centro: il Lazio (+4.300 tonnellate) e le Marche (+5,5%). Nel sud Italia, invece, si confermano luci e ombre: i segnali negativi arrivano soprattutto dalle grandi regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia (in totale meno 12.000 tonnellate), mentre le note positive arrivano dall'Abruzzo (+14,6%) e la Calabria (+1,9%). Stabile la Sardegna con 75.000 tonnellate all'anno, la migliore per raccolta pro-capite del meridione. Tra le grandi citta' si evidenzia a fronte di un calo dei rifiuti urbani (-3%). Milano, Torino, e Napoli segnano un calo del quantitativo netto raccolto (-1,5%), sale la percentuale di differenziata (poco al di sotto dell'1%). A Firenze diminuiscono i rifiuti 'tal quale' (-6,3%). A Roma la crescita delle quantita' raccolte in modo differenziato e' del 2%. (ANSA).
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L'Emilia-Romagna resta al top con 85,8 kg a testa, segue il Trentino Alto Adige (83,3 kg/ab). Questi alcuni dei dati del rapporto Comieco (Consorzio nazionale per il recupero di carta e cartone), presentato oggi a Roma.
Al centro, la Toscana si ferma a 79,3 kg per abitante seppure sempre ben al di sopra delle altre regioni della stessa area. Da segnalare al sud l'Abruzzo (43,4 kg/ab) che, grazie all'incremento della raccolta, resta in corsa per la leadership d'area con la Sardegna (44,6 kg/ab). Dei circa 3 milioni di tonnellate di carta e cartone raccolte una quota significativa continua ad arrivare dalle regioni del centro-nord. Al centro: il Lazio (+4.300 tonnellate) e le Marche (+5,5%). Nel sud Italia, invece, si confermano luci e ombre: i segnali negativi arrivano soprattutto dalle grandi regioni come la Campania, la Puglia e la Sicilia (in totale meno 12.000 tonnellate), mentre le note positive arrivano dall'Abruzzo (+14,6%) e la Calabria (+1,9%). Stabile la Sardegna con 75.000 tonnellate all'anno, la migliore per raccolta pro-capite del meridione. Tra le grandi citta' si evidenzia a fronte di un calo dei rifiuti urbani (-3%). Milano, Torino, e Napoli segnano un calo del quantitativo netto raccolto (-1,5%), sale la percentuale di differenziata (poco al di sotto dell'1%). A Firenze diminuiscono i rifiuti 'tal quale' (-6,3%). A Roma la crescita delle quantita' raccolte in modo differenziato e' del 2%. (ANSA).
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