Acqualatina in crisi, ipotesi di riduzione
del personale per tagliare i costi
Tra le ipotesi valutate con i sindacati cassa integrazione e "scivoli"
per i dipendenti più anziani. Per la società del servizio idrico nei
giorni scorsi lo spettro del fallimento
http://www.ilmessaggero.it/LATINA/acqualatina_crisi_cassa_integrazione/notizie/273043.shtmldi
Francesca Balestrieri
LATINA - Tagli al personale, "scivoli" e cassa integrazione per evitare
il peggio. Acqualatina è in crisi. La notizia non è certo nuova, solo
che ora, con l’istituzione dell’autorità garante di energia e gas la
questione diventa più complicata. La società partecipata, a prevalenza
pubblica, che gestisce il servizio idrico integrato dell’Ato4 inoltre,
ha sempre avuto difficoltà alle quali adesso non riesce più a fare
fronte. Rete idrica colabrodo, crediti verso i clienti a cifre da
record, casi come quello della «guerra» con Aprilia o la vicenda della
Dondi di Sezze ancora irrisolti o, ancora, i canoni da pagare ai
Consorzi di bonifica.
Vicende note, solo che di fronte ai paletti imposti dall’autorità e a
una situazione relativa ai crediti che non si sblocca questa volta a
rimetterci potrebbero essere i lavoratori. Il consiglio di
amministrazione si è riunito con all’ordine del giorno la difficile
situazione economica in cui versa la società. La soluzione individuata
riguarderebbe proprio il personale con cassa integrazione o mobilità.
Per ora si parla di ipotesi, ma il presidente Giuseppe Addessi è stato
chiaro con alcuni rappresentanti sindacali. La prima azione che verrà
adottata dall’azienda ed è data per certa negli ambienti sarà lo
«scivolo» per i dipendenti vicini alla pensione. In cerca di un accordo
con i sindacati si tenterà anche la strada dell’uscita volontaria. In
pratica tutto ciò che serve per impedire i licenziamenti. I dipendenti
interessati sono i 340 in forza ad Acqualatina: dal call center agli
operatori, ma anche i dirigenti. Una riunione si svolgerà con i
segretari dei sindacati il 2 maggio.
Le difficoltà dell’azienda erano note da tempo, l’estate scorsa c’era
stato un ritardo con la quattordicesima. Ora la situazione si è
aggravata. Nei giorni scorsi alla conferenza dei sindaci dell’Ato 4 è
uscita fuori la parola default. Vale a dire il fallimento. L’ha
pronunciata Armando Cusani, presidente della Provincia e della
conferenza dei sindaci. L’amministratore delegato della società,
Raimondo Besson, contestando le decisioni dell’autorità ha riferito che
in questo modo non sarà possibile coprire i costi. E si comincia a
tagliare dai dipendenti.
Mercoledì 24 Aprile 2013 - 20:42
Ultimo aggiornamento: Giovedì 25 Aprile - 12:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nessun commento:
Posta un commento