Si pensa all’istituzione di un comitato ufficiale. Gli amministratori incontrano i cittadini
Biogas, problema di tutti
Forte la mobilitazione per la nascita di un impianto a Farneto di Maenza
NESSUNA desistenza di
fronte alla prospettiva della
nascita di un impianto di Biogas
a Farneto di Maenza. E’
forte ancora la mobilitazione.
E’ andato in questa direzione
un nuovo incontro che
i residenti hanno tenuto presso
un ristorante della zona
per discutere sui problemi
derivanti dall’impianto che
dovrebbe sorgere a valle di
Maenza. Intanto, un primo
punto fermo. Nei prossimi
giorni si procederà all’istitu -
zione di un comitato ufficiale.
Una raccolta di 150 firme
e una lettera protocollata per
avere accesso agli atti presentati
in Comune avrebbero
indotto gli amministratori a
organizzare un incontro con i
cittadini previsto per il 6
maggio. L’atmosfera di scarsa
chiarezza e il mancato
coinvolgimento, soprattutto
dei residenti, a un evento che
cambierà sicuramente l’as -
setto ambientale del territorio
ha generato la mobilitazione
dei cittadini. All’in -
contro erano presenti Stefano
Sperduti, elemento di spicco
della mobilitazione, Tommaso
Ciarmatore, assessore del
comune di Roccagorga,
Enrica Onorati, giovane imprenditrice
di un’az ie nd a
agricola del comune di Priverno
e Paola Cacciotti,
coordinatrice del Pd di
Maenza. Tante le perplessità
dei numerosi residenti.
Preoccupati i giovani che
hanno investito le fatiche dei
genitori e le loro speranze in
un progetto di vita. Essi, contrariamente
a chi fugge dalla
propria terra per cercare lavoro
altrove, hanno deciso di
restare, di crescere lì i propri
figli e di lottare per la salvaguardia
del proprio territorio
e del proprio benessere. «Vogliamo
capire bene; voglia-mo chiarezza e garanzie;
l’unica cosa buona che abbiamo
ancora è l’aria, vogliono
toglierci anche quella?».
Questo il grido comune.
L’assessore Ciarmatore ha
invitato i presenti a coinvolgere
anche i paesi limitrofi e
ha ricordato le iniziative promosse
dai cittadini di Roccagorga
qualche anno fa a proposito
del termovalorizzatore
che doveva sorgere in zona
Prati. L’amministrazione anche
se non può mettere veti
rispetto a strutture che richiamano
le responsabilità di altri
enti si può sempre distinguere
nel perseguire una politica
di green economy e
mettersi al fianco dei cittadini.
Enrica Onorati ha riferito
di aver visitato strutture simili
in Umbria evidenziando i
vantaggi legati alla produzione
di energia, ma anche gli
svantaggi legati all’impove -
rimento di terreni da destinare
all’agricoltura e al controllo
dei materiali immessi
nell’impianto che non sono
solo reflui animali. Paola
Cacciotti ha sottolineato che
l’argomento non è solo territoriale,
ma regionale e nazionale.
Da una semplice ricerca
sul web si scoprono numerose
mobilitazioni di cittadini
per lo stesso problema. Pertanto,
ha suggerito di istituire
una rete e di comunicare con
gli altri comitati già istituiti
allo stesso scopo. «Le centrali
a biogas e biomasse sono inutili e dannose per la salute
e l’ambiente. Questi impianti
vengono costantemente proposti
su tutto il territorio nazionale
per conseguire, una
volta realizzati, importanti
incentivi economici. Così sono
spacciati per fonti rinnovabili
quando in realtà lo
sono soltanto formalmente».
Ad affermarlo è stato Gianni
Tamino, biologo dell’U n iversità
di Padova e membro
del comitato scientifico
d el l’Associazione italiana
medici per l’ambiente (Isde)
intervenuto all’in co n tr o
«Biogasbiomasse e biodigestori.
Scelta ecologica o ecotruffa?
», organizzato a Manziana
(provincia di Roma),
promosso dai comitati locali
impegnati in difesa dell’am -
biente e della salute. Dal comitato
di Maenza è stato rivolto
un appello a Sonia Ricci,
assessore regionale,
imprenditrice affinché dissolva
le preoccupazioni per
l’impianto di biogas e soddisfi
i bisogni della comunità di
Maenza a migliorare - non a
peggiorare – la qualità della
vita.
Mina Picone http://latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/6cea723c261349898ba9c20e60e2760e
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