Perché sono cambiate le condizioni del Comune dopo il decreto Clini
Ombre sul futuro dei siti
Le necessità di potenziare i controlli e il timore di ampliamenti
La Regione ha quasi cambiato idea sui conferimenti in discaricaIN contemporanea con le prime
«aperture» delle due imprese
che gestiscono la discarica a
bonificare i siti già potenzialmente
inquinati e a controllare
meglio i prossimi interventi,
avanza lentamente il timore di
un’altra emergenza. In sottofondo,
senza fare rumore. Ma in
realtà si potrebbe essere davvero
alla vigilia di un nuovo ampliamento
della discarica. Nonostante
tutti i disperati tentativi
del Comune di Latina di fermare
un’eventuale evoluzione di
questo tipo prima con l’obbligo
di perimetrare i confini della
discarica e poi con un pressing
su misure aggiuntive di salvaguardia
in caso di arrivo di
quantitativi ulteriori di rifiuti. In
realtà al momento la Regione si
accinge a cancellare il vecchio
piano e a redigere, si è detto in
tempi brevi, un n uovo strumento
di pianificazione. Ma dalla
stessa Regione arrivano segnali
contraddittori come la nota recente
che dribbla la necessità di
un pre trattamento presso impianti
fuzionanti (in provincia
c’è quello della Rida di Aprilia)
prima di qualunque conferimento
in discarica. Proprio la
Pisana, con una nota del 9 aprile
scorso, aveva definito come «lecita
» la procedura di smaltimento
in discarica anche dei
rifiuti non trattati preventivamente,
a patto che ci sia una
raccolta differenziata cosiddetta
«spinta». In realtà l’orienta -
mento precedente della Regione
era molto diverso. Gli uffici
avevano tassativamente imposto
il pre trattamento nell’ambi -
to di un sistema che prevedeva
comunque la raccolta differenziata
fino a raggiungere il 65%
ma ad ogni modo la parte residuale
doveva essere trattata negli
impianti tmb in funzione.
Tanto era considerata necessaria
questa procedura (un anno
fa) che è stato autorizzato l’am -
pliamento dell’impianto Rida
fino a coprire già l’attuale produzione
di rifiuti (la struttura
sarà operativa con le nuove
quantità a partire da luglio); in
più sono stati autorizzati altri
impianti che in teoria dovrebbero
eliminare il problema del
conferimento in discarica sia
per quanto concerne la produzione
interna che per eventuali
quantitativi provenienti da altre
province come poteva essere il
caso di Roma. Il punto è comunque
che ad oggi per ridefinire
qualunque reale modello di raccolta
e gestione dei rifiuti in
discarica servirà un lasso di
tempo che potrebbe non essere
sufficiente a evitare ampliamenti.
Anche per questo si è fatto
più stringente il percorso della
conferenza di servizi sulla bonifica
delle due discariche e sempre
il Comune di Latina spinge
per avere il massimo delle garanzie.
Poiché in ballo c’è non
solo il futuro dell’area circostante
ma lo stato di salute
complessivo delle falde acquifere
che sono alla base dell’agri -
coltura dei tre borghi vicini.
Alcuni di questi agricoltori hanno
già avuto problemi per l’in -
quinamento accertato, che ora
dovrebbe essere tamponato con
la bonifica in corso.http://latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/0cdac8cc72151fb64a9282febb5093c9
Nessun commento:
Posta un commento