sabato 27 aprile 2013

ombre sul futuro dei siti della discarica di Borgo Montello

Perché sono cambiate le condizioni del Comune dopo il decreto Clini
Ombre sul futuro dei siti
Le necessità di potenziare i controlli e il timore di ampliamenti
La Regione ha quasi cambiato idea sui conferimenti in discarica
IN contemporanea con le prime «aperture» delle due imprese che gestiscono la discarica a bonificare i siti già potenzialmente inquinati e a controllare meglio i prossimi interventi, avanza lentamente il timore di un’altra emergenza. In sottofondo, senza fare rumore. Ma in realtà si potrebbe essere davvero alla vigilia di un nuovo ampliamento della discarica. Nonostante tutti i disperati tentativi del Comune di Latina di fermare un’eventuale evoluzione di questo tipo prima con l’obbligo di perimetrare i confini della discarica e poi con un pressing su misure aggiuntive di salvaguardia in caso di arrivo di quantitativi ulteriori di rifiuti. In realtà al momento la Regione si accinge a cancellare il vecchio piano e a redigere, si è detto in tempi brevi, un n uovo strumento di pianificazione. Ma dalla stessa Regione arrivano segnali contraddittori come la nota recente che dribbla la necessità di un pre trattamento presso impianti fuzionanti (in provincia c’è quello della Rida di Aprilia) prima di qualunque conferimento in discarica. Proprio la Pisana, con una nota del 9 aprile scorso, aveva definito come «lecita » la procedura di smaltimento in discarica anche dei rifiuti non trattati preventivamente, a patto che ci sia una raccolta differenziata cosiddetta «spinta». In realtà l’orienta - mento precedente della Regione era molto diverso. Gli uffici avevano tassativamente imposto il pre trattamento nell’ambi - to di un sistema che prevedeva comunque la raccolta differenziata fino a raggiungere il 65% ma ad ogni modo la parte residuale doveva essere trattata negli impianti tmb in funzione. Tanto era considerata necessaria questa procedura (un anno fa) che è stato autorizzato l’am - pliamento dell’impianto Rida fino a coprire già l’attuale produzione di rifiuti (la struttura sarà operativa con le nuove quantità a partire da luglio); in più sono stati autorizzati altri impianti che in teoria dovrebbero eliminare il problema del conferimento in discarica sia per quanto concerne la produzione interna che per eventuali quantitativi provenienti da altre province come poteva essere il caso di Roma. Il punto è comunque che ad oggi per ridefinire qualunque reale modello di raccolta e gestione dei rifiuti in discarica servirà un lasso di tempo che potrebbe non essere sufficiente a evitare ampliamenti. Anche per questo si è fatto più stringente il percorso della conferenza di servizi sulla bonifica delle due discariche e sempre il Comune di Latina spinge per avere il massimo delle garanzie. Poiché in ballo c’è non solo il futuro dell’area circostante ma lo stato di salute complessivo delle falde acquifere che sono alla base dell’agri - coltura dei tre borghi vicini. Alcuni di questi agricoltori hanno già avuto problemi per l’in - quinamento accertato, che ora dovrebbe essere tamponato con la bonifica in corso.http://latina-oggi.it/public/newspaper/read/hash/0cdac8cc72151fb64a9282febb5093c9

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