http://www.manifestiamo.eu/2013/04/22/io-sono-lultimo-gli-ultimi-partigiani-viventi-si-raccontano/
Senza memoria nessun futuro. E chi meglio degli ultimi sopravvissuti
della straordinaria epica partigiana può tramandare ai posteri quel
racconto corale di libertà e democrazia che è stata la lotta di
resistenza all’oppressione nazifascista. Io sono l’ultimo (Einaudi,
2012), a cura di Stefano Faure, Andrea Liparoto e Giacomo Papi, è una
straordinaria ricostruzione dell’epopea partigiana.
Oltre cento lettere, raccolte con la collaborazione dell’Anpi, in cui
gli ultimi testimoni viventi della Resistenza raccontano le torture, le
bombe, i rastrellamenti. Ma anche le scarpe chiodate messe in saccoccia
prima di salire sui monti e darsi alla macchia, gli amori e i rancori,
la fame sofferta, il piacere di ridere in classe scherzando sul Duce e
tanto altro. Un’autobiografia collettiva di donne e di uomini
che all’epoca dei fatti erano giovanissimi operai, studenti, contadini,
che hanno assistito alla tragica deriva del regime, nel quale sono nati e
cresciuti, che ha tentato in tutti i modi di plasmarli a propria
immagine e somiglianza.
A un certo punto decidono che “il nostro tempo è adesso”, che è giunta
l’ora, prendono coscienza, e si ribellano. Si va in montagna, si
percorrono irti sentieri e ripide ascese. Si sale per i monti per amore
del padre bastonato e umiliato. Per la madre contadina vessata dai
padroni, cani da guardia dei fascisti. Per stare accanto al fratello già
capo di brigata. E si entra in clandestinità per amore dell’amico
deportato, del vicino vessato, del compagno mortificato. Un
libro da adottare nelle scuole, per favorire la crescita delle nuove
intelligenze che si aprono alla vita, lo spirito delle nuove
generazioni, l’avvenire di questo nostro bistrattato paese. E
sono gli studenti i veri interlocutori del libro. A loro i partigiani
raccontano, a loro intendono affidare il “testimone” che sia forza di
futuro, continuità di sogno ed impegno per realizzarlo. Un testamento
civile alla futura umanità, per costruire un paese di donne e uomini
uguali nei diritti e libere. L’Italia della Costituzione repubblicana,
eredità immensa ed imprescindibile della Resistenza.
“Ci piace, perciò, pensare a questo libro come a una ‘piazza delle
radici’ dove dare appuntamento ai giovani. Per intrattenerli ed
incoraggiarli” scrive Andrea Liparoto, responsabile comunicazione Anpi
nazionale. E ancora ai ragazzi nelle scuole si rivolge il partigiano
fiorentino Marcello Masini, nome di battaglia “Catullo”: ”Ai ragazzi
nelle scuole dico, guardate sono rimasto io. Allora diventano più
interessati ancora. Perché io sono l’ultimo”. La narrazione della lotta
di Liberazione alle nuove generazioni, dunque. In modo difforme dalla
didattica “ufficiale”. Come scrive Natalino Paone, partigiano di
Isernia: “Io sono stato professore e posso dire che la Storia, così
come viene insegnata a scuola, non funziona. Prima di parlare
di quei quattro o cinque nomi importanti, che conoscono tutti,
bisognerebbe partire da qui: portare i ragazzi fuori dalle aule e
mostrare le nostre montagne, come sono belle, e spiegar loro come
grondavano di sangue”. La gran parte delle testimonianze raccolte è del tutto inedita.
Si tratta di resoconti di persone ancora in vita al momento della
partenza dell’iniziativa (estate 2010). Alcuni dei testimoni, tutti nati
dal 1908 al 1930, sono deceduti in corso d’opera. Il libro raccoglie le
storie di centoventotto di essi, selezionati tra i quasi mille
contributi arrivati. Difficile stabilire con esattezza quanti partigiani
siano ancora in vita. Uno dei pochi datti attendibili stima 9800 partigiane e partigiani iscritti all’Anpi ancora in vita.
E’ un dato relativo ed incompleto, utile però per poter fare una stima
di quanti possano essere “quelli che ancora resistono”. Come raccontano
Franco Sgrena, Paolo Bologna e Luigi Fovanna: “Eravamo proprio giovani,
settant’anni fa, giovanissimi, meno che ragazzini. Ma se c’era da fare,
si faceva. E per usare parole un po’ forti, il nostro dovere lo abbiamo
fatto”.
Alla vigilia del prossimo 25 aprile il libro verrà presentato a
Catanzaro Lido presso la libreria Ubik, sabato 20 aprile da Andrea
Liparoto e dal presidente provinciale dell’Anpi, Mario Vallone.
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