mercoledì 3 ottobre 2012

un altro delinquente del pdl: questo taglia le gomme ai disabili

“IL POSTO È MIO”: IL RAS PDL TAGLIA LE GOMME AL DISABILE LA VENDETTA DOPO CHE LA VITTIMA AVEVA CHIAMATO I VIGILI PER FAR MULTARE LA JAGUAR PARCHEGGIATA IN DIVIETO ORA DIMISSIONI L’esponente del centrodestra è presidente dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale di Lecco LA FOTO DELLE TELECAMERE “Ero parcheggiato solo a ridosso della zona riservata Sono già tre anni che parcheggio qua ME NE FREGO DE L L’INVASIONE “La mia preoccupazione non era per aver invaso la corsia del disabile, ma per il divieto a fianco Il Fatto quotidiano 4 ottobre 2012 di Elisabetta Reguitti Se non fosse stato per la sua intervista al Tg regionale Antonio Piazza con molta probabilità sarebbe ancora il presidente dell’Aler di Lecco. Stiamo parlando del prode esponente Pdl (quota Udc) che dopo avere litigato con un disabile gli ha tagliato due gomme della macchina. Più della cronaca di come è andata la vicenda ha fatto quell’intervista, ieri cliccatissima su Youtube andata in onda sul telegiornale regionale della Lombardia nella quale Piazza – dipendente delle Poste –, assicura che la sua Jaguar era stata parcheggiata “solo” a ridosso dello spazio riservato ai disabile. “La mia preoccupazione non era per aver invaso la corsia del disabile io a quello non ci pensavo. Io ero preoccupato per il divieto che compare a fianco” - prosegue convinto mostrando il suo telefonino sul quale aveva registrato il suo gesto immortalato anche dalle telecamere comunali. “Sono già tre anni che parcheggio qua”. Dal vivo, insomma, non sembrava poi così pentito Piazza per la sua eroica azione contro Giuseppe Scuderi l’uomo che aveva cercato di parcheggiare la sua auto nello spazio riservato ai disabili. Il dirigente si era voluto vendicare della telefonata che Scuderi aveva fatto ai vigili affinché multassero il politico a capo dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale che per sua natura si rivolge proprio a persone o famiglie con difficoltà socio economiche. “IL SUO È STATO un atteggiamento aggressivo” racconta invece Giuseppe Scuderi al quale Piazza, prima, aveva detto di aver sgonfiato la gomma per ripicca. “Me la faccia rigonfiare, gli ho detto. Poi farfugliando mi ha confessato di aver tagliato due gomme della mia macchina ma quello che mi ha colpito è stata la sua reazione”. Nonostante tutto questo Piazza non era convinto di rassegnare le sue dimissioni dall’Aler e spavaldo assicurava che avrebbe deciso lui se e quando dimettersi. Il comunicato stampa di scuse pubbliche è poi arrivato nel tardo pome-riggio di ieri. Lo stesso Assessore regionale alla Casa, Domenico Zambetti, al Fatto Quotidiano, racconta: “Dopo che ho visto quell’intervista ho chiamato Piazza e gli ho detto di mandarmi le sue dimissioni”. Tira brutta aria però sui presidenti dell’Aler, solo qualche settimana fa a Brescia, il Tribunale amministrativo avevano bocciato il ricorso presentato a settembre dalla stessa azienda consorella della lecchese di Piazza. Si trattava di un test utilizzato nella selezione dei candidati per un posto da dirigente tecnico in cui si chiedevano indicazioni sul proprio orientamento sessuale sul quale si era già peraltro espresso negativamente anche il garante della Privacy. Zambetti fa buon viso a cattivo gioco spiegando che nel caso del test a “luci rosse” non erano stati fatti gli adeguati controlli sulle domande formulate dagli psicologi e che invece, Antonio Piazza ha sbagliato. Stop. La domanda per l’asses - sore però resta: “Chi ci mettete a capo dell’Aler se in un caso il presidente permette che vengano fatti test che ledono la privacy dei lavoratori mentre in un altro si vendica di un disabile la cui colpa è solo quella di aver rivendicato un suo diritto? I due fatti per l’assessore non hanno nulla in comune. Per Lecco poi chiude: “Un comportamento non qualificabile ma non sono abituato ad ammazzare nessuno. Piazza è giusto che esca dal circuito”. D’altro canto lo stesso Piazza nella fatidica intervista-verità si era difeso: “Io ho fatto un errore tecnico ma c’è gente che ha fatto molto peggio di me e mantiene la poltrona”.

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