venerdì 5 ottobre 2012

elettrosmog, verdi no alla liberalizzazione di antenna selvaggia

COMUNICATO STAMPA


ELETTROSMOG
BONESSIO E TEODORO (VERDI): IL GOVERNO RINUNCIA AD INSERIRE NEI DECRETI “SVILUPPO” E “SEMPLIFICAZIONI” LE NORME CHE LIBERALIZZANO “ANTENNA SELVAGGIA”. ESULTANO I COMITATI

“Dai testi del Decreto-Legge “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” (c.d. “Decreto Sviluppo bis”) e del disegno di legge “Semplificazioni”, approvati ieri nella seduta del Consiglio dei Ministri, emerge che le contestate norme sulla deregolamentazione totale delle procedure per installare antenne e ripetitori di telefonia mobile in tutto il territorio nazionale, sono state rimosse dal testo finale. –affermano Nando Bonessio e Giuseppe Teodoro, rispettivamente Presidenti dei Verdi del Lazio e di Roma - Aveva destato enorme preoccupazione nei cittadini l’inserimento nei due decreti di norme che avrebbero affievolito eccessivamente il regime di tutela sanitario della popolazione nei confronti della esposizione ai campi elettromagnetici emessi da impianti di radiodiffusione per la telefonia mobile di ultima generazione. In particolare, l’imposizione di una servitù coattiva per proprietari di immobili e condomini, l’introduzione di una indennità di svalutazione, dell’autocertificazione unica per le imprese che installano antenne e, per finire, l’innalzamento dei livelli di tollerabilità dell’ elettrosmog rappresentavano un pesante attacco al Principio di Precauzione e ai diritti e alla dignità dei cittadini.
Ecco perché sin immediatamente i Verdi, i comitati nazionali e locali, attivi nel settore delle battaglie contro l’elettrosmog, hanno avviato una mobilitazione, tempestando di appelli e denunce la Presidenza della Repubblica, governo e parlamento, enti locali, stampa, tv e opinione pubblica, segnalando l’urgenza di cancellare quelle  vergognose norme e di invertire una volte per tutte il modello di sviluppo tecnologico, orientandolo verso soluzioni condivise e compatibili con le esigenze della collettività. Vigileremo affinché questo importante risultato non si trasformi in ulteriori tentativi di aggirare il sistema di norme e controlli vigente, attraverso nuove incursioni legislative o regolamentari, operate dai rappresentanti dell’industria delle TLC, impazienti di collocare migliaia di antenne in tutto il Paese”.



ROMA 5 ottobre 2012

UFFICIO STAMPA
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