Ecologisti, Verdi e Civici del Lazio
NEWSLETTER
05 ottobre 2012
ELEZIONI REGIONALI SUBITO E SU PROGRAMMI CON IDEE VICINE AI
CITTADINI.
di Angelo Bonelli, Presidente nazionale dei Verdi
Elezioni subito. Questa è l'unica via per sanare la grave questione morale che corrode la Regione
Lazio inquinata da questa maggioranza di centrodestra. Altro che sprechi della politica qui abbiamo
assistito "all'assalto alla diligenza" con uno scenario che oltre a essere degradante ha bloccato la
Regione in maniera colpevole ormai da anni, in un momento in cui si dovrebbe lavorare per essere
di supporto ai cittadini che si trovano di fronte a una crisi senza precedenti. É necessario che siano
sottoposti ad attenta verifica i bilanci di tutti i gruppi politici in Regione, dopodiché l'unica cosa da
fare è andare ad elezioni e dare la parola ai cittadini che dovranno poter scegliere su programmi
chiari e concreti, che abbiano al loro interno una serie di idee vicine alle esigenze delle persone e
per risolvere le emergenze che ormai si sono accumulate in regione. Eccone alcune. Sanità: ridurre
gli sprechi mantenendo inalterate le prestazioni attraverso la revisione radicale delle convenzioni e
mettendo sotto controllo la spesa con centrali uniche d'acquisto. Welfare: estendere alle fasce
deboli l'assistenza con programmi mirati, verso donne, bambini e anziani, utilizzando le scuole
durante le ore d'inutilizzo. Ambiente; stop alle concessioni edilizie, più fondi per il dissesto
idrogeologico da assegnare alle Pmi locali. Mobilità: massicci investimenti sul trasporto pubblico
collegando le zone urbanizzate con metropolitane leggere di superficie e disincentivando l'auto.
Lavoro: realizzare strutture comuni e gratuite, coworking, ai professionisti, giovani e no, per
abbattere i costi della professione, riattivare la formazione professionale e istituire il reddito minimo
garantito regionale modulare e integrativo aperto anche alle Partite Iva. Queste sono solo alcune
delle idee che proponiamo per le prossime elezioni regionali.
REFERENDUM REGIONALI PROPOSITIVI. SI PARTE. OTTO REFERENDUM "ROMA
SI MUOVE" SETTIMANA DECISIVA
di Nando Bonessio, Presidente dei Verdi del Lazio.
É una prima vittoria della vera democrazia dal basso la consegna avvenuta questa mattina dei
quesiti regionali su acqua e rifiuti. alla notizia del successo nella proposizione dei referendum
regionali su acqua e rifiuti che è stata possibile grazie alla mobilitazione dei sindaci e dei comitati.
Ora finalmente i cittadini del Lazio potranno esprimersi su acqua e rifiuti, con un'inedita
consultazione referendaria che è, e qui sta la novità, propositiva. Si tratta di un'esperienza che una
volta condotta in porto andrà replicata sui grandi temi sia di Roma, sia del Lazio, per consentire ai
cittadini di "contare in maniera diretta" sulle questioni che li riguardano e per levare “acqua al
mulino” dei poteri forti che troppo spesso strangolano e inquinano la vita civile. Nel frattempo
siamo all'ultima settimana di raccolta di firme per gli otto referendum di "Roma si Muove" che
sono di fondamentale importanza per "costringere" la prossima Giunta comunale di Roma prendere
delle decisioni per il bene della città e non per i "soliti noti". Invitiamo tutti a mobilitarsi per il
successo degli otto referendum firmando e facendo firmare i quesiti e dando una mano nella
raccolta di firme. Per informazioni visitate il sito: Roma si Muove.
PONTINIA LA VITTORIA CONTRO LA CENTRALE A TURBOGAS DI GDF SUEZdi
Giorgio Libralato, portavoce Verdi, Ecologisti e Civici di Latina.
Dopo 10 anni di pratiche, richieste, pareri, la VIA del 5/12/2005 l'AIA del maggio 2009, quando la
volontà locale del comune di Pontinia e dei comuni limitrofi, della provincia di Latina di difendere
il territorio dall'inquinamento della centrale a turbogas è arrivata la rinuncia della ditta Gdf Suez già
Acea Electrabel. L'argomento così come le procedure sono complessi ma è un'esperienza
importante per tutti i comitati, le associazioni, le amministrazioni che come quelle di Pontinia si
oppongono a progetti incompatibili. Si può vincere anche quando di fronte c'è una
multinazionale, esperti super pagati, quando anche altri pubblici (Enel, Terna per esempio) sono a
favore del progetto contro le amministrazioni. Volendo dare un consiglio a chi si oppone è quello di
leggersi tutti i documenti, segnalando tutti gli errori e anche la mancanza di coerenza tra questi. Poi
gli elementi che hanno portato al risultato favorevole sono l'assoggettabilità di questo tipo di
impianti alla direttiva Seveso in quanto a rischio di incidente rilevante. In tal caso, se esistono altri
impianti soggetti a RIR, il comune con la variante urbanistica limita fortemente la realizzazione di
nuovi impianti. La variante urbanistica è obbligatoria nei comuni dove già insiste un impianto
soggetto a RIR. Nel caso di Pontinia poi è stato importante l'errore grossolano nella progettazione
delle opere connesse (gasdotto ed elettrodotto) in area geologica instabile. La società proponente
certo non si aspettava una simile conoscenza delle procedure e sopratutto di essere contestati punto
su punto sulla validità e sui dati progettuali errati, vecchi di 20 o 30 anni e riferiti a centri lontani 30
o 40 km e quindi non applicabili. Anche se alla fine sono state le energie naturali e rinnovabili a
rendere antieconomico il ricorso alla centrale a turbogas. Le rinnovabili non si spengono le turbogas
sì e nel caso di Pontinia non sono mai partite.
IL GOVERNO LEGITTIMA “ANTENNA SELVAGGIA”. MIGLIAIA DI RIPETITORI
IMPOSTI PER DECRETO.
di Giuseppe Teodoro, Presidente dei Verdi di Roma
Scandaloso, offensivo, ignobile. Solo con questi aggettivi può qualificarsi l’intervento legislativo
in corso, con cui il ministro Passera intende dare un forte impulso alla crescita tecnologica del
nostro Paese, introducendo, nel secondo Decreto Sviluppo in fase di adozione, dedicato all’Agenda
Digitale, una norma che impone a proprietari e condomìni di tollerare l’installazione di una o più
antenne per il servizio di telefonia mobile di quarta generazione, l’LTE. E’ la norma della
discordia, quella che farà “traboccare il vaso”, inferocire i cittadini più di quanto non siano già
vessati, portando ad estreme conseguenze lo stato di conflitto sociale, che da anni percorre strade e
piazze delle nostre città, laddove un operatore di telefonia mobile tenti di piazzare il suo “totem
elettromagnetico”. Una norma folle, irrazionale e controproducente, che creerà più guasti di
quanto ne abbiano causato insieme tutte le scellerate deregolamentazioni degli scorsi anni
intervenute a riordinare il settore delle telecomunicazioni. Se l’art. 29 della bozza di Decreto in
questione dovesse mantenere il tenore espropriativo nei termini perentori in cui è descritto
nell’articolato, questo governo passerà alla storia per il demerito di aver eretto l’ultimo e più
infausto muro tra chi rappresenta le istituzioni ed il cittadino. Si tratta di un colpo di mano talmente
grave da indurre a sospettare che la mano che ha redatto questa norma sia la stessa che
quotidianamente pianifica e realizza studiate aggressioni al territorio urbano ed extraurbano, che si
accanisce sulla salute della gente, pur di accaparrarsi uno spazio elevato ove collocare antenne,
tralicci e ripetitori. Ma c’è un altro aspetto ignobile che induce a riflettere sulla paternità della
stesura di questa norma: il ricorso spregiudicato alla monetizzazione del disagio subito con
l’installazione di un’antenna. A fronte dell’imposizione di una servitù coattiva, il governo mette a
disposizione un congruo risarcimento, stabilito “in base all’effettiva diminuzione del valore del
fondo o dell’immobile”! Ecco che, in tempi di crisi, molti cittadini e famiglie saranno indotti a
sobbarcarsi l’ingombrante presenza tra le mura domestiche di una fonte di rischio per la salute, pur
di accedere alle risorse messe a disposizione! Un ricatto bello e buono, che tuttavia finirà per
ribaltare ogni più virtuosa previsione di ripresa economica, allorché si dovrà fare i conti con gli
effetti del più grande esperimento di massa sulla pelle della popolazione: quando, cioè, i costi
sanitari per curare quote crescenti di popolazione contaminata dagli effetti indotti della esposizione
ai campi elettromagnetici non saranno più sostenibili, allora sarà troppo tardi per pretendere di
gestire e regolamentare il fenomeno di “Antenna Selvaggia”. Occorre pertanto reagire con
fermezza a questo devastante attacco ai diritti e valori costituzionalmente tutelati, informando
capillarmente la popolazione, l’opinione pubblica, i media e le istituzioni sui rischi che incombono
dalla sciagurata approvazione della norma. Occorre, inoltre, mobilitarsi personalmente e
collettivamente, pretendendo il coinvolgimento della Politica, perché non è pensabile che chi
ricopre un ruolo di rappresentanza, dagli enti locali al Parlamento, accetti supinamente o, peggio,
approvi questa scellerata iniziativa, senza levare un dito della propria capacità di intervento ed
interdizione a tutela della integrità collettiva e per scongiurare l’inesorabile declino della nostra
Civiltà.
EVERGREEN: TORNA IL VOTO DI SCAMBIO
di Nando Bonessio, Presidente dei Verdi del Lazio.
Ormai la guerra per bande serpeggia dalla Pdl alla Regione e a spese dei cittadini. Ieri abbiamo
avuto notizia che persino la promozione dei vini del Lazio sarebbe diventava "affare loro" con
buona pace delle pretese di promozione dell'economia sbandierate dalla Presidente Polverini. Il suo
assessore all'agricoltura, Angela Birindelli che si dichiara estranea e si è dimessa, l'esponente di
primo piano del Pdl, Erder Mazzocchi anche lui che si è dichiarato estraneo, rimasto a "terra" a
causa della mancata presentazione della lista Pdl a Roma e "premiato" con l'Arsial e il Sindaco di
Viterbo Marini, sempre Pdl, sarebbero indagati per "turbativa d'asta" per aver favorito
nell'edizione 2011 di VinItaly le aziende viterbesi, guarda caso, nella realizzazione degli
allestimenti e della comunicazione, per la modica cifra di oltre un milione di euro. Il meccanismo
era semplice. La Regione Lazio ha fatto un accordo generale con VinItaly, alla quale evidentemente
venivano segnalate aziende particolari far lavorare, promovendo così il proprio "collegio elettorale".
Se le accuse fossero confermate ci troveremmo di fronte a un altro modo per foraggiare a spese dei
cittadini il voto di scambio. Ma chissà. Forse Polverini dirà che non conosceva la Birindelli,
Mazzocchi e Marini, come ha già detto per l'ex Capogruppo Pdl in Consiglio Regionale Fiorito.
PONTINIA SI DIFENDE DALLA CENTRALE A BIOMASSE
di Giorgio Libralato, portavoce Verdi, Ecologisti e Civici di Latina.
Sappiamo che nel passato anche gli inceneritori venivano classificati e finanziati come energia
naturale e rinnovabile pur non avendone le caratteristiche con il forte carico tumorale. Anche le
centrali a biomasse sono degli inceneritori. In qualche caso si è scoperto che venivano bruciati
rifiuti tossici e nocivi, modificando artatamente i controlli. Il tutto si è concluso, nel caso della
centrale di Bando d'Argenta, in seguito alla denuncia di Legambiente con il blocco dell'impianto,
l'arresto e la condanna di alcuni responsabili. Alcune regioni italiane impediscono la realizzazione
delle centrali a biomasse in quanto diventa negativo lo stesso bilancio di massa. In pratica non è
affatto vero che la quantità di anidride carbonica emessa è pari a quella che le piante incenerite
contribuiscono ad assorbire durante la loro vita. L'effetto cancerogeno della combustione è stato
riconosciuto anche da IARC (International Agency for Research on Cancer, l'organismo
internazionale, con sede in Francia, che tra i vari compiti svolti, detta le linee guida sulla
classificazione del rischio relativo ai tumori di agenti chimici e fisici). Pensate che a parità di
produzione energetica produce meno tumori la centrale a carbone rispetto a quella a biomasse. Il
comune di Pontinia finora si è difeso egregiamente grazie al parere del sindaco che si è espresso ai
sensi degli articoli 216 e 217 del RD 1265/1934 a tutela della salute per motivi precauzionali.
Anche il Tar ha ritenuto valido il parere negativo del comune e dato torto alla società proponente la
Pontinia Rinnovabili con sede a Milano e capitale bolognese. Ma la difesa è ancora lunga, la
Regione Lazio ha tentato con documenti e dichiarazioni false di aiutare la società proponente e
siamo in attesa delle prossime mosse. Non è vero che la centrale a biomasse produce l'indotto come
testimoniano altre realtà e le stesse dichiarazioni dei progettisti che preferiscono importare il
legname dall'Amazzonia anziché coltivarlo sul posto.
RIFIUTI: UN GIOCO DELL'OCA PERICOLOSO
di Nando Bonessio, Presidente dei Verdi del Lazio.
Sulla vicenda rifiuti Il Prefetto Sottile deve prendere atto della realtà, non si nasconda dietro a
formalismi e scuse e la smetta con questo accanimento terapeutico su Monti dell'Ortaccio. Gli uffici
tecnico- ambientali degli Enti Locali intervenuti alle recente Conferenza dei Servizi hanno bocciato
l'ipotesi della discarica a Monti dell'Ortaccio, mentre la Giunta capitolina e la Presidente Polverini
continuano a utilizzare la questione della discarica come pretesto per non avviare una seria raccolta
differenziata, portando il Lazio all'emergenza che ormai è un'ipotesi più che concreta. Il
Commissario Sottile, infatti, non si sbilancia rispetto all'ennesima proroga alla discarica di
Malagrotta, paventandola come un'ipotesi possibile. Ormai, quindi, anche se Monti dell'Ortaccio
venisse utilizzata come una soluzione siamo fuori tempo massimo e non si sa cosa potrebbe
succedere dal 1 gennaio 2012, o meglio possiamo immaginarlo. Andremo alle elezioni per il
Campidoglio, e per la Regione, con montagne di rifiuti che nella migliore delle ipotesi prenderanno
la via dell'estero senza un contestuale progetto di crescita della differenziata e del riciclo. Viene da
pensare che qualcuno voglia realmente trasformare la Città Eterna in un enorme discarica a cielo
aperto. Il tutto perchè con ben trenta mesi di proroghe a Malagrotta non si è fatto nulla, finendo per
favorire i "poteri forti della monnezza", quando sarebbero bastati sei mesi per avviare il ciclo
virtuoso e sostenibile dei rifiuti. Se si fosse voluto avremmo oggi avremmo la differenziata a
Roma al 50%.
DISCARICA BORGO MONTELLO: IL SOPRALLUOGO DEL PRESIDENTE
NAZIONALE DEI VERDI ANGELO BONELLI
di Giorgio Libralato, portavoce Verdi, Ecologisti e Civici di Latina.
Il sopralluogo del presidente nazionale dei verdi Angelo Bonelli nel cantiere per la ricerca dei fusti
tossici nell'invaso Szero della discarica di Borgo Montello – Latina ha confermato i dubbi e le
motivazioni che hanno spinto a fare tale accesso. Intanto le dimensioni (superficie, ubicazione,
profondità degli scavi nelle zone individuate come “anomalia A e anomalia “B”) non sono quelle di
progetto, pur avendone spiegate le motivazioni tecniche il direttore dei lavori, uno dei progettisti e il
responsabile della sicurezza presenti alle operazioni. Infatti, dopo lo scavo effettuato (una buca di
ridotte dimensioni e una un po' più grande nell'anomalia “A”, 3 nell'anomalia “B” due piccoline e
una di medie dimensioni), così hanno spiegato i tecnici, il rinvenimento di muratura in cemento
armato e di copertoni si è in attesa delle analisi (da parte di una ditta specializzata e dell'Arpa) dei
rifiuti. Dopo tali analisi, se non saranno riscontrate particolari condizioni, si procederà al nuovo
interramento dei rifiuti e solo in questa fase l'INVG procederà ad una nuova ricerca di materiale
ferroso. Se tale ricerca sarà negativa vorrà dire che l'anomalia è stata rimossa e consisteva in
cemento armato e copertoni, altrimenti si potrebbe ricominciare daccapo. Quindi finora (per le
dimensioni dello scavo) nessuna situazione anormale e però nessuna certezza né rassicurazione,
anche per le ridotte dimensioni dello scavo rispetto alle risultanze delle indagini Enea e INVG.
L'altro punto evidente è che comunque lo scavo effettuato non giustifica nemmeno lontanamente un
appalto di 477 mila euro. E' evidente che qualsiasi sia l'esito degli scavi, dalle testimonianze,
deposizioni, audizioni la ricerca della verità non può essere limitata alla vasca essezero. Anzi i soldi
evidentemente risparmiati dal minor lavoro svolto potranno e dovranno essere sicuramente
impiegati per carotaggi, analisi, sondaggi indicati a vario livello sia dai collaboratori di giustizia, sia
dall'assessore provinciale all'ambiente, sia dai tecnici, ex direttore della discarica, associazioni,
cittadini almeno nelle vasche S2 e S3 e anche in quella chiusa dei rifiuti industriali. Se poi avessero
riscontro le dichiarazioni dell'ex direttore che i fusti venivano triturati allora l'indagine dovrebbe
essere di tipo diverso. Le poche certezze rimangono le operazioni della camorra (acquisto e vendita
di immobili, aziende agricole secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia della camorra,
l'interramento di fusti tossici), la morte violenta del Parroco di Borgo Montello e la presenza certa
di fusti che erano stati visti galleggiare nell'Astura in seguito all'allagamento della discarica. Altre
certezze sono il diffuso inquinamento ambientale della zona certificato dall'Arpa Regionale fin dal
2005, il processo in corso presso il Tribunale di Latina per inquinamento delle falde, le tante morti
dei residenti della zona di tumore e patologie varie che possono essere riconducibili ad
inquinamento. Ma anche il cattivo odore persistente che ha accompagnato la visita per tutta la
giornata e anche successivamente. E' evidente che la distanza della discarica rispetto alle abitazioni
non è conforme alla normativa che ne ha consentito l'ampliamento e il rinnovo (scaduto il 6 aprile
di quest'anno) dell'autorizzazione. Rilevanti anche le dichiarazioni dell'attuale vice sindaco
(audizione regione Lazio) dell'assenza delle istituzioni per almeno 15 anni a Borgo Montello.
Quindi le richieste di Bonelli (accompagnato nel sopralluogo dal presidente regionale dei verdi
Nando Bonessio) per l'apertura della commissione di inchiesta sulla congruità dei lavori e
dell'importo da liquidare, dell'accesso agli atti, comprese le registrazioni della telecamera che
memorizza le varie operazioni degli scavi, ma anche dell'analisi delle condizioni ambientali. E'
evidente inoltre il mancato rispetto della normativa sui rifiuti che non consente il conferimento del
tal quale in discarica che ha originato la procedura di infrazione europea nei confronti della regione
Lazio, ma anche la petizione che i cittadini hanno inviato al Parlamento europeo. La petizione è
stata messa on line e potrà essere firmata e inviata sia direttamente al parlamento europeo sia nei
blog verdiecologistipontini.blogspot.com e pontiniaecologia.blogspot.com.
LA FALSA DIFFERENZIATA CHE INGANNA I CITTADINI
di Redazione.
«Le immagini dell'inchiesta del Tg3 nazionale sulla differenziata a Roma sono un colpo allo
stomaco dei romani che fanno la raccolta differenziata e a questo punto è necessario l'intervento
della magistratura», ha affermato il Presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, in merito a un
servizio sul Tg3 nazionale nel quale si rende noto che il lavoro dei cittadini sulla differenziata viene
vanificato da "ordini di servizio" interni e incomprensibili affinchè i rifiuti differenziati siano trattati
come gli indifferenziati e regalati ai privati. Queste immagini sono quanto di peggio si possa
immaginare e rappresentano un duro colpo alla credibilità di Ama in tema di differenziata. Quale sia
la "logica industriale" che porta Ama a comportarsi in questa maniera insensata è ignota.
«Ribadiamo in questa occasione, alla luce del servizio televisivo, ciò che sosteniamo da tempo: di
fronte a tale inefficienza di Ama sul fronte della differenziata meglio la liberalizzazione del
servizio, visto che il Comune sembra, ancora una volta, a non credere al fatto che dalla differenziata
si possano trarre profitti. Come dimostrato dall'economia del riciclo», conclude Bonelli.
Potete vedere ul servizio del TG3 cliccando qui, opprure a quwesto link:
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8f89c261-a0bb-4258-a499-
2cad3fb6ee4c-tg3.html.
Nessun commento:
Posta un commento