mercoledì 1 agosto 2012

Roma il bando per la cara rassegna stampa

ATAC, LA CARA RASSEGNA STAMPA Il bando Il Fatto quotidiano 1 agosto 2012 I candidati sono due. Ieri, al piano interrato della gigantesca sede dell’Agenzia Roma mobilità hanno aperto le buste: Data Stampa e Telpress si propongono di realizzare per i prossimi tre anni la rassegna stampa sul trasporto pubblico romano. L’affare è ghiotto: 360 mila euro l’appalto totale, 10 mila euro al mese. Un lavoro di analisi certosina di tutto ciò che parla (giornali, radio, tv, siti internet, social network) della metropolitana e degli autobus che circolano per la Capitale. Negli uffici di Atac, Metro e Roma Tpl giurano di averne bisogno come il pane. Nessuno di loro sarebbe in grado di produrre ogni giorno entro le 6 e 30 del mattino una tale mole di documenti. Per coordinare la comunicazione delle aziende del trasporto locale, a Roma, avevano appositamente creato l’Agenzia per la mobilità. Ma a smistare tutto il lavoro c’è una sola persona, aiutata da altre 6, impegnate però a realizzare i contenuti multimediali che dovrebbero servire a informare gli utenti 24 ore su 24: radio, web tv, pannelli e paline informative. Molto lavoro, forse un po’ s p re c a - to, visto che è difficilissimo trovare un autobus o un vagone della metro sintonizzato sulle frequenze dell’Agenzia. Anche all’Atac – balzata agli onori della cronaca nazionale per l’infornata di assunzioni di parenti e amici vicini agli uomini del sindaco Alemanno – sostengono che la Direzione comunicazione non sia in grado di farlo. Gli stipendi dei dirigenti si aggirano sui 120mila euro l’anno. Ci sono 4 persone dell’uf ficio stampa che si occupano di scrivere i comunicati, rispondere ai giornalisti e alle lettere dei cittadini. Altri sei (spalmati su turni) si occupano di twittare notizie e rispondere alle domande degli utenti. Aria condizionata che non funziona, autobus che non passano, autisti maleducati: tutti si rivolgono a @infoatac, pare, perché è “l’unica cosa di Atac che funziona”. Poi ci sono altri 2 che si occupano di pubblicazioni e brochure. Spiegano che fare in casa il lavoro di rassegna stampa costerebbe di più. Resta un dubbio: per “rilevare la percezione che gli utenti e i media hanno delle politiche del trasporto e dell’imma gine aziendale”, più che dieci mila euro al mese, bastano dieci minuti a una fermata qualsiasi.

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