Continuano le operazioni di scavo nell'invaso S0 delle discariche di
Borgo Montello per appurare l'esistenza o meno di fusti tossici
occultati sotto i rifiuti. Alla presenza di Arpa Lazio, Comune di
Latina, Provincia, sono terminate quest'oggi altre tre perforazioni nei
punti stabiliti proprio dai carotaggi dell'Istituto nazionale di
geofisica e vulcanologia.
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Il responso, così come è stato per il primo scavo ha
fortunatamente escluso ogni spiacevole sorpresa. "La fase due degli
scavi – ha spiegato il dottor Vincenzo Borelli del settore Ambiente del
Comune di Latina, nonché membro dell'ufficio direzione dei lavori –
prevedeva tre perforazioni in altrettanti punti dove erano state
rilevate le anomalie magnetometriche. Ebbene gli scavi hanno confermato
la presenza di masse ferrose ma non riconducibili a fusti. In
particolare nella sotto area denominata b1 è stata rilevata la presenza
di pneumatici di camion, nella sotto area denominata b2 fili di ferro
per la viticoltura, mentre nella terza sotto area denominata b3 un
ammasso di reti metalliche oltre a pezzi di calcestruzzo armato. Gli
scavi, che hanno raggiunto una profondità misurabile dai 3 agli oltre 4
metri, pertanto hanno confermato la bontà dei carotaggi dell'istituto
nazionale di vulcanologia che in quei punti avevano individuato con
precisione la fonte magnetometrica ma che fortunatamente non è
riconducibile a fusti".
Nessun fusto dunque neanche al termine della
fase due degli scavi, che in questi giorni in vista delle imminenti
piogge subiranno un rallentamento per la messa in sicurezza ed
impermeabilizzazione delle aree interessate dalle operazioni di scavo.
Una pausa che probabilmente consentirà al tavolo della trasparenza
istituito dall'amministrazione comunale di Latina, di fare il punto
della situazione dopo le prime due fasi dei lavori con le associazioni
ambientaliste e quelle dei cittadini. Tavolo della trasparenza, che così
come confermato dall'assessore all'ambiente Fabrizio Cirilli, si
riunirà il 20 di settembre presso la sala De Pasquale del palazzo
comunale.
"Sarà la prima data utile per consentire a tutti i
componenti del tavolo, ovvero di Arpa Lazio, Provincia e Istituto
Nazionale di Vulcanologia, di essere presenti e fare il punto della
situazione sui lavori. Per quanto riguarda l'esito di questa seconda
fase degli scavi, così come avvenuto per la prima, tiriamo tutti un
sospiro di sollievo sapendo che anche questa volta le anomalie
magnetometriche non erano riconducibile alla presenza di fusti ma di
altro materiale ferroso. Ci auguriamo che avvenga altrettanto anche per
la terza ed ultima fase degli scavi".
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