domenica 19 agosto 2012

Ilva di Taranto verdi pronti a ricorrere corte giustizia europea contro governo

Lunedì 13 Agosto 2012 06:41

SULL'ILVA VERDI PRONTI A RICORRERE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA UE CONTRO GOVERNO

Autore:  Emanuele Rigitano http://verdi.it/not2011/item/30598-sullilva-verdi-pronti-a-ricorrere-alla-corte-di-giustizia-ue-contro-governo.html
BONELLI A MONTI: QUANTE VITE VALE UNA TONNELLATA DI ACCIAIO? "Il solito protagonismo della magistratura", cominciano a dire alcuni politici di fronte alla decisione del Giudice per le indagini preliminari (Gip) di Taranto, Patrizia Todisco. Che ha agito nel dovere di bloccare una situazione, all'Ilva, arrivata a livelli insostenibili anche di illegalità. E che comincia a vedere, oltre alle proteste degli operai, anche manifestazioni di ringraziamento al giudice, a cui hanno partecipato anche operai Ilva, a partire dal portavoce del Comitato cittadini e lavoratori liberi pensanti.
Pd e Pdl uniti nel criticare la decisione del Gip Todisco di sequestrare l'area a caldo dell'Ilva, la parte più inquinante dove si trova il forno per produrre l'acciaio. I politici si sono accodati al ministro Clini che ha criticato la decisione del magistrato e al presidente dell'azienda siderurgica, Bruno Ferrante, che ha velatamente minacciato il blocco delle attività in altre fabbriche come Genova se dovesse essere bloccato il forno dell'area a caldo.
Il governo Monti, insomma, ha deciso di intervenire. E' il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, che lamenta una mancanza di autonomia gestionale per le politiche industriali. Semplicemente perché il Gip di Taranto ha fatto il suo dovere, niente di più. Ma Catricalà ha annunciato di voler fare ricorso alla Corte Costituzionale.
"Siamo pronti a riocorrere alla Corte di Giustizia europea contro le ingerenze del governo nei confronti dei magistrati sulla vicenda Ilva". Lo dichiara il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Il governo Monti come il governo Berlusconi vuole mettere la museruola ai magistrati che a Taranto stanno facendo il proprio dovere su reati gravissimi e su un inquinamento che provoca malattia e morte. Al Presidente del Consiglio Monti chiediamo: quante vite vale una tonnellata di acciaio? Gradiremmo che il governo rispondesse a questa semplice domanda".
Catricalà, portavoce del Governo, ha tenuto a precisare (come ormai fanno tutti, come fosse una moda) che c'è l'intenzione di tutelare salute e ambiente ma fa capire che non c'è l'intenzione di interventi forti per far spendere all'Ilva i soldi per l'ammodernamento delle strutture e per dare un'alternativa ai 200mila tarantini appestati da polveri, diossina e sostanze inquinanti.
"L'atteggiamento del governo - di tutto il governo - è semplicemente vergognoso - conclude Bonelli -. Come si può pensare di mettere in secondo piano l'emergenza sanitaria gravissima di una cittá dove ci si 'ammala' e si 'muore' d'inquinamento? E' scandaloso che il governo continui a minimizzare sul disastro sanitario e ambientale della città (dove ancora oggi non si è avviato un monitoraggio sanitario della popolazione) e che continuino ad anteporre le ragioni della produzione al diritto a non ammalarsi e non morire d'inquinamento".

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