venerdì 17 agosto 2012

Lazio gli sprechi delle feste, sagre, caroselli, indaga la corte dei conti

Sotto osservazione molti eventi in provincia. E una campagna pubblicitaria per i bus Gli sprechi delle feste La Regione Lazio paga le sagre e i caroselli, la Corte dei Conti indaga FINANZIARE feste e concerti in tempo di crisi. Per la Regione Lazio si può ed è anche legittimo, anzi finalizzato a promuovere il territorio. Ma per la Procura della Corte dei Conti no, perché ci sarebbero delle ombre sulle ultime spese per rievocazioni storiche e campagne pubblicitarie. Un elenco molto lungo quello ora al vaglio dei magistrati, dopo gli esposti degli ultimi mesi. SONO sprechi o reale promozione turistica del territorio le sagre e le rievocazioni storiche di cui pullula la provincia di Latina da aprile a settembre? Adesso se lo chiede anche la Procura regionale della Corte dei Conti, che ha cominciato a spulciare tra le delibere di finanziamento di alcuni degli appuntamenti più conosciuti, dalla «Rievocazione storica della battaglia di Lepanto» che si tiene a Sermoneta al «Corosello storico dei rioni di Cori », al «Latium Festival» che si tiene sempre a Cori, per arrivare alla «Sagra del carciofo » di Sezze. L’operazio - ne-sagre vale centinaia di migliaia di euro e non è una novità per le giunte regionali del Lazio che hanno sempre generosamente portato avanti le tradizioni locali, concedendo fondi a pioggia alle amministrazioni comunali o direttamente alle associazioni pro loco che si occupano dell’organizzazione di questi eventi. Solo che nell’ultimo anno sono piovuti esposti sugli eventi sponsorizzati dalla Regione Lazio e dal presidente Renata Polverini. In alcuni casi le spese sono state ritenute sproporzionate, specie in tempi di tagli a servizi essenziali come sanità, trasporti, scuola. Insomma una questione di priorità. Ma la Procura della Corte dei Conti valuta anche altri elementi, sollevati in una recente inchiesta del settimanale L’Espresso. Per esempio la campagna promozionale sugli sconti agli under 30 per i biglietti di autobus e tram; alla gara per l’a ffi d a m e n t o hanno partecipato in quattro; è stata vinta da Francesco Miscioscia, pubblicitario di Latina, candidato nella lista di Renata Polverini alle elezioni regionali del 2010; la campagna è costata 184mila euro ed è coincisa più o meno con lo stesso periodo in cui sono stati aumentati i biglietti integrati del trasporto regionale su gomma e rotaia andato quasi completamente a discapito di studenti e lavoratori pendolari. Anche qui una questione di priorità. Le delibere di finanziamento ora al vaglio della Corte dei Conti sono tantissime e alcune sembrano oggettivamente curiose, come l’iniziati - va «Un mare sicuro» costata 98mila euro, quella contro gli inc e n d i b oschivi, avviata ad estate finita, a s e t t e m b r e del 2010, e costata alle casse regionali 221mila euro; ma poi c’è pure il festival del libro a Instabul la cui partecipazione della Regione Lazio è costata 20mila euro. Per quanto concerne gli eventi pontini, buona parte di questi rappresentano la struttura portante delle iniziative promozionali, che i Comuni, da soli, non potrebbero finanziare e un sostegno da altri soggetti è impossibile specie dopo la soppressione delle Apt locali, peraltro anch’esse di derivazione diretta della Regione. L’istruttoria è solo alle fasi iniziali e sia la Regione che i soggetti beneficiari dei finanziamenti avranno la possibilità di controdedurre sulle spese contestate. Graziella Di Mambro Latina Oggi 17 agosto 2012

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