Nucleare, via da Latina anche
il nocciolo di grafite
L'amministratore di Sogin, Giuseppe Nucci: "Ma serve il deposito per le scorie". Intanto partono i lavori per smantellare l'ufficio turbine
di Andrea Apruzzese
Il
progetto è già pronto, e la volontà c’è: a Borgo Sabotino, Sogin lavora
per estrarre anche il nocciolo di grafite della ex centrale nucleare,
per restituire interamente il sito alla città. «Tutto dipenderà dalla
disponibilità del deposito nazionale di stoccaggio delle scorie
nucleari, che secondo noi è una necessità assoluta per il Paese, anche
per stoccare le scorie nucleari usate in medicina, e di cui continuano
ad esserne prodotti 500 metri cubi all’anno». Giuseppe
Nucciamministratore delegato della Società di gestione degli impianti
nucleari, è stato chiaro, ieri, nella presentazione dei lavori di
demolizione dell’edificio turbine di Borgo Sabotino (128 metri di
lunghezza, 35 di larghezza e 24 di altezza, per un volume di 120mila
metri cubi e un peso stimato di 14.400 tonnellate di cemento, quanto il
ponte di Brooklyn), che inizieranno tra pochi giorni e si concluderanno
entro quattro mesi. «In totale, dobbiamo stoccare 90.000 metri cubi di
materiale nucleare, il 30% del quale derivante da applicazioni mediche,
industriali e di ricerca. Sogin farà il deposito nazionale, con annesso
parco tecnologico, per il quale siamo in attesa dei criteri». Nucci ha
poi affrontato il futuro della «più grande bonifica nella storia
dell’Italia», per la quale Sogin investirà, fino al 2026, 7,6 miliardi
di euro totali, 700 milioni dei quali solo a Latina: «Con lo
smantellamento dell’edificio turbine, si conferma il rapporto con gli
enti e le istituzioni coinvolte; continuando a lavorare in questa
direzione, ritengo si possa creare un «sistema decommissioning Italia»,
che porti a una maggiore sinergia», ha concluso Nucci. Enrico
Bastianini, a capo delle attività di smantellamento della centrale, ha
annunciato che, tra il 2013 e il 2015, sarà demolito l’edificio di
controllo, annesso all’edificio reattore, e sarà bonificata la piscina
del combustibile. Seguiranno poi, tra il 2015 e il 2021, gli edifici
magazzini, l’area serbatoio fanghi fosse, splitter, la lavanderia, il
deposito rifiuti a bassa attività, i generatori di vapore, l’edificio
infermeria. Per l’edificio reattore, è previsto l’abbassamento a 30
metri di altezza (se il sito nazionale non sarà disponibile) o la sua
eliminazione. Ultimi a cadere saranno il deposito temporaneo di
stoccaggio, i laboratori e la portineria, solo dopo il conferimento di
tutte le scorie al deposito nazionale, dopo il 2021. «Con lo
smantellamento dell’edificio turbine inizia il passo decisivo per
restituire alla città un pezzo importante di territorio», ha commentato
il sindaco, Giovanni Di Giorgi, presente ieri insieme al direttore
generale dell’area Valutazioni ambientali, Mariano Grillo, e al
presidente della commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente, Guido
Monteforte Specchi. «Con lo smantellamento delle infrastrutture e
l’abbassamento di 20 metri dell’edificio reattore, nel 2021, avremo
messo il tassello finale alla riqualificazione del nostro litorale», ha
aggiunto Di Giorgi
http://www.ilmessaggero.it/latina/latina_nucleare_sogin/notizie/211966.shtml
Giovedì 02 Agosto 2012 - 20:21
Ultimo aggiornamento: 23:32
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