giovedì 2 agosto 2012

nucleare via da Latina anche il nocciolo di grafite, eccoil deposito di scorie

Nucleare, via da Latina anche
il nocciolo di grafite

L'amministratore di Sogin, Giuseppe Nucci: "Ma serve il deposito per le scorie". Intanto partono i lavori per smantellare l'ufficio turbine

 
 
 
 
di Andrea Apruzzese
 
Il progetto è già pronto, e la volontà c’è: a Borgo Sabotino, Sogin lavora per estrarre anche il nocciolo di grafite della ex centrale nucleare, per restituire interamente il sito alla città. «Tutto dipenderà dalla disponibilità del deposito nazionale di stoccaggio delle scorie nucleari, che secondo noi è una necessità assoluta per il Paese, anche per stoccare le scorie nucleari usate in medicina, e di cui continuano ad esserne prodotti 500 metri cubi all’anno». Giuseppe Nucciamministratore delegato della Società di gestione degli impianti nucleari, è stato chiaro, ieri, nella presentazione dei lavori di demolizione dell’edificio turbine di Borgo Sabotino (128 metri di lunghezza, 35 di larghezza e 24 di altezza, per un volume di 120mila metri cubi e un peso stimato di 14.400 tonnellate di cemento, quanto il ponte di Brooklyn), che inizieranno tra pochi giorni e si concluderanno entro quattro mesi. «In totale, dobbiamo stoccare 90.000 metri cubi di materiale nucleare, il 30% del quale derivante da applicazioni mediche, industriali e di ricerca. Sogin farà il deposito nazionale, con annesso parco tecnologico, per il quale siamo in attesa dei criteri». Nucci ha poi affrontato il futuro della «più grande bonifica nella storia dell’Italia», per la quale Sogin investirà, fino al 2026, 7,6 miliardi di euro totali, 700 milioni dei quali solo a Latina: «Con lo smantellamento dell’edificio turbine, si conferma il rapporto con gli enti e le istituzioni coinvolte; continuando a lavorare in questa direzione, ritengo si possa creare un «sistema decommissioning Italia», che porti a una maggiore sinergia», ha concluso Nucci. Enrico Bastianini, a capo delle attività di smantellamento della centrale, ha annunciato che, tra il 2013 e il 2015, sarà demolito l’edificio di controllo, annesso all’edificio reattore, e sarà bonificata la piscina del combustibile. Seguiranno poi, tra il 2015 e il 2021, gli edifici magazzini, l’area serbatoio fanghi fosse, splitter, la lavanderia, il deposito rifiuti a bassa attività, i generatori di vapore, l’edificio infermeria. Per l’edificio reattore, è previsto l’abbassamento a 30 metri di altezza (se il sito nazionale non sarà disponibile) o la sua eliminazione. Ultimi a cadere saranno il deposito temporaneo di stoccaggio, i laboratori e la portineria, solo dopo il conferimento di tutte le scorie al deposito nazionale, dopo il 2021. «Con lo smantellamento dell’edificio turbine inizia il passo decisivo per restituire alla città un pezzo importante di territorio», ha commentato il sindaco, Giovanni Di Giorgi, presente ieri insieme al direttore generale dell’area Valutazioni ambientali, Mariano Grillo, e al presidente della commissione Via-Vas del ministero dell’Ambiente, Guido Monteforte Specchi. «Con lo smantellamento delle infrastrutture e l’abbassamento di 20 metri dell’edificio reattore, nel 2021, avremo messo il tassello finale alla riqualificazione del nostro litorale», ha aggiunto Di Giorgi
 http://www.ilmessaggero.it/latina/latina_nucleare_sogin/notizie/211966.shtml
Giovedì 02 Agosto 2012 - 20:21
Ultimo aggiornamento: 23:32
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento