domenica 12 agosto 2012
Latina, acqua una crisi lunga 10 anni
La critica del Comitato cittadino: situazione ancora più grave. Il ciclo d’emergenza ricomincia
Acqua, crisi lunga dieci anni
Acqualatina festeggia il primo decennio di gestione, ma i problemi restano gli stessi
LA crisi idrica ha radici lontane, naturali,
ma anche riconducibili alla cattiva
gestione da parte della società Acqualatina.
Dopo dieci di attività, i problemi
legati all’acqua non sono ancora
stati risolti nonostante i lavori “straor -
dinari” siano stati pagati a caro prezzo
dai Comuni pontini. La critica del
Comitato cittadino acqua pubblica di
Aprilia fa riferimento proprio a questo
decennio di gestione privata dell’ac -
qua.
LA crisi idrica in provincia di
Latina non è che una delle
conseguenze che derivano dalla
cattiva gestione della risorsa
sul territorio pontino. La situazione
è di emergenza, certamente
non basterà sperare nelle
piogge abbondanti, dopo
l’estate. Intanto la società che
gestisce il servizio idrico festeggia
dieci anni di attività;
una storia ricostruita dal Comitato
cittadino Acqua pubblica
di Aprilia che, ripercorrendo
le tappe che hanno caratterizzato
il percorso della spa
dell’acqua, arriva proprio ai
guai di oggi, a quel ciclo di
emergenza che, inesorabilmente,
si ripete da dieci anni a
questa parte. La società è stata
costituita il 25 luglio del 2002,
saltando qualche passaggio in
Consiglio comunale. Primo
presidente fu Paride Martella,
dichiarato poi incompatibile
nel ruolo perché, contemporaneamente,
presidente di Ato 4.
Successivamente il senatore
Claudio Fazzone (coordinatore
provinciale di Forza Italia),
dimessosi solo dopo l’incom -
patibilità contestata dalla commissione
parlamentare. Il 2
agosto del 2002 veniva firmato
il contratto di gestione dopo
l’aggiudicazione della gara
d’appalto, un documento che,
denunciano i membri del Comitato
dell’acqua pubblica,
«non è stato mai portato all’ap -
provazione dei consigli comunali,
come previsto dalla legge
». Insomma, dieci anni fa’ la
storia di Acqualatina iniziava
tra le critiche. Torniamo
all’emergenza; per riparare le
perdite, note da tempo, sono
stati scaricati debiti milionari
sui comuni anche se il problema
resta più o meno invariato. Già nel 1999 uno studio di
ingegneria aveva fotografato la
situazione del sud pontino e le
criticità legate alla penuria
d’acqua; documenti finiti poi
negli allegati di gara alla Veolia,
socio industriale della società
mista, che aveva vinto la
selezione quale partner privato
della futura Acqualatina spa.
Nel giugno del primo anno di
gestione l’emergenza idrica a
Formia. Si puntò il dito contro
la dispersione idrica ma l’allo -
ra assessore comunale e provinciale
Giuseppe Simeone
confermò che era un problema
nella norma, nessuna emergenza
straordinaria, un problema
aggravato dalla mancanza
di pioggia. Nel 2005 Acqualatina
commissiona comunque
uno studio sulla carenza idrica
ad una società francese che
indica le soluzioni, locali e non
troppo problematiche. Ma
nell’ottobre del 2005 l’Ato 4
ridefinisce quali lavori devono
essere considerati “straordina -
ri” e quali invece “ordinari”, i
primi remunerati con un 7% in
più. «In un solo colpo - si legge
nella nota del Comitato cittadino
acqua pubblica - i circa 9
milioni di interventi straordinari
e nuove opere fatti nel
2004 vengono raddoppiati, arrivando
ogni anno a 16 milioni
di media, fino al 2011». A
novembre del 2007 nuova crisi
idrica nel sud pontino; nel gennaio
dell’anno successivo si
tiene anche un Consiglio comunale
straordinario a Formia.
Le colpe ricadono sul
“Dio della pioggia” e alla solite
perdite delle condotte. «I
piani di emergenza idrica -
commentano dal Comitato -
dovevano essere pronti dal
2005». «Oggi, in piena crisi
idrica - hanno concluso i membri
del Comitato - la società ha
anche il coraggio di festeggiare
i primi dieci anni di mala
gestione».
A. D. L. Latina Oggi 12 agosto 2012
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