venerdì 3 agosto 2012

Clini non era il ministro dell'ambiente? smentito da epidemiologi

Ma Clini non era il ministro dell'ambiente?

Ripresa dalla Gazzetta del Mezzogiorno, riporto una importante dichiarazione  di esperti epidemiologi che smentiscono la  "difesa d'ufficio" dell'Ilva di Taranto, fatta dal ministro Clini.

Epidemiologi: le dichiarazioni di Clini non sono corrette


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ROMA – «Non sono corrette dal punto di vista tecnico-scientifico» alcune dichiarazioni del ministro Corrado Clini rilasciate oggi in Parlamento sull'Ilva. Lo affermano in una nota tre epidemiologici: Benedetto Terracini, dell’Università di Torino, decano dell’epidemiologia italiana ora in pensione e Consulente del Comune di Taranto in occasione dell’incidente probatorio che ha avuto luogo il 30 marzo nell’ambito del processo all’ILVA, assieme alla dottoressa Maria Angela Vigotti dell’Università di Pisa, Consulente del Comune di Taranto e al dottor Emilio Gianicolo dell’IFC-CNR, Lecce, Consulente degli allevatori.

Clini sostiene – riportano i tre esperti – che i rischi ambientali da considerare all’Ilva di Taranto «sono quelli dei decenni passati, mentre è più difficile identificare una correlazione causa-effetto sull'eccesso di mortalità per tumori nell’area con la situazione attuale che, per effetto di leggi regionali e nazionali e misure ad hoc hanno avuto una evoluzione delle tecnologie con significative riduzioni delle emissioni, particolarmente della diossina e delle polveri».

«Tali dichiarazioni – affermano gli epidemiologi – non sono corrette dal punto di vista tecnico-scientifico. Il ministro asserisce che gli effetti sulla salute riscontrati sono solo il risultato dell’inquinamento del passato, ma se è vero che gli eccessi tumorali attuali riflettono esposizioni avvenute circa 20-30 anni prima, il ministro ignora completamente i risultati dello studio sugli effetti a breve termine condotto dai consulenti del GIP che ha dimostrato l’effetto deleterio delle emissioni degli anni 2004-2008. Si tratta quindi di una cattiva interpretazione dei dati epidemiologici presentati nella perizia consegnata al GIP di Taranto, a totale beneficio, economico e giudiziario, degli interessi attuali della società ILVA».
  

Un mio commento:
Nessuno, nemmeno Clini, può  negare  che l'inquinamento delle accierie sia la principale causa degli eccessi di tumori che oggi si registrano nella popolazione adulta di Tamburi. Se la famiglia Riva non è resposabile dei tumori dovuti ad esposizioni a cancerogeni industriali avvenute prima del 1995, anno in cui i Riva acquistano le acciaierie di Taranto, l'inquinamento e le morti associate, avvenute a partire dagli anni'50, quando le acciaierie sono entrate in funzione , sono una responsabilità dello Stato Italiano che con l'Italsider ha approvato, realizzato e gestito questi impianti.
E l'attuale Governo, che oggi rappresenta quello stesso Stato è moralmente chiamato a rispondere delle proprie responsabilità.
 
Tuttavia non è proprio il caso di assolvere a priori la gestione Riva per la decina di casi di tumori infantili registrati in eccesso a Tamburi, in quanto, in questi casi, i tempi di latenza (al massimo una decina di anni) sono ovviamente compatibili con i tempi della gestione Riva.
Con la gestione Riva, sotto le pressioni dell'opinione pubblica prima e della Regione Puglia dopo, si è ridotto l'inquinamnto da diossine, ma sono rimasti sostanzialmente stabili i livelli  di inquinamento  di altri cancerogeni quali benzene, benzopirene, polveri sottili.
Questo significa che chi oggi è esposto a questi cancerogeni e svilupperà tra qualche decina di anni un tumore che ci auguriamo curabile, s chi ringraziare: l'azienda e tutti quelli che dovevano controllare e hanno preferito girarsi dall'altra parte.

Comunque sia, sicuramente rientrano nella possibile responsabilità della gestione Riva le migliaia di ricoveri ospedalieri per gravi effetti acuti ( infarti, ictus, malattie respiratorie...) ricondicibili, in base alle valutazioni dei periti, all'attuale elevato inquinamento atmosferico indubbiamente prodotto dalle acciaierie.


Infine una domanda: il ministro della salute del governo Monti che fine ha fatto? Esiste? E' in vacanza? Non è nei suoi mandati occuparsi di prevenzione primaria?

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