La società in mano a due
fiduciarie. Una delle quali, la Sofir, è al centro di una ispezione
della Banca d'Italia. L'azienda: "Proprietari schermati? Solo ragioni di
sicurezza per evitare infiltrazioni". Il precedente di Corcolle, quando
la commissione ecomafie impose invece assoluta trasparenza
I
cittadini hanno manifestato anche a Ferragosto contro
l’ipotesi-discarica a Falcognana. Intanto resta il mistero sui
proprietari effettivi della società che gestirà il grande
business dei rifiuti
della Capitale, celati dietro due fiduciarie che ne garantiscono la
riservatezza. Una delle due è stata al centro di una ispezione della
Banca di Italia.
Malagrotta, la discarica che ha servito Roma per oltre tre decenni,
chiude il 30 settembre e il nuovo sito scelto è sulla via Ardeatina, appunto a Falcognana. Il commissario straordinario
Goffredo Sottile,
scelto dal governo Monti e confermato da Letta, ha individuato il buco
che per i prossimi due anni dovrebbe raccogliere i rifiuti trattati di
Roma, consigliando l’affidamento diretto alla società proprietaria del
sito: la
Ecofer ambiente srl. Eppure l’avvocatura dello
Stato, in passato, aveva chiarito la necessità di indire una gara a
evidenza pubblica per l’affidamento della gestione della discarica.
La Ecofer è una srl con un
variegato scacchiere societario. L’1% è controllato dall’imprenditore
Valerio Fiori.
Aria srl, che detiene il 60%, è controllata dalla Sofir al 95%. Il
restante 39% della Ecofer è nelle mani di un’altra società fiduciaria,
la Cordusio. “L’uso delle fiduciarie è dovuto a
ragioni di sicurezza
per tutelare gli azionisti dalle minacce della camorra, ben note al
ministero dell’Interno. Le fiduciarie fanno capo a imprenditori che da
molti anni sono attivi nel settore” hanno fatto sapere dalla Ecofer che
si occupa di smaltimento del fluff, gli scarti delle autodemolizioni.
Nella nota la società ribadisce il no alla “localizzazione della
discarica di Roma nel suo impianto”. Una delle fiduciarie, la Sofir, è
stata al centro delle cronache lo scorso anno quando si scoprì che tra i
clienti c’erano diversi personaggi che avevano scudato milioni di euro
all’estero. La fiduciaria è stata destinataria di una ispezione
dell’unità contro il riciclaggio della Banca di Italia, il cui fascicolo
è stato girato a diverse Procure. Alla Sofir,
Nicola Femia,
arrestato lo scorso gennaio e ritenuto boss di ‘ndrangheta, con
precedenti penali e sorvegliato speciale, nel 2008, aveva dato mandato
di gestire le quote della sua Tecnoslot. La vicenda Sofir è stata al
centro anche di una
interrogazione parlamentare.
Fino
ad oggi il business dei rifiuti di Roma, 70 milioni di euro solo per lo
smaltimento in discarica, è stato saldamente nelle mani del monopolista
Manlio Cerroni, ora a mettere le mani sul grande
business è una srl controllata da due società fiduciarie. Un caso che,
per il giallo sui proprietari, richiama all’altro sito, quello di
Corcolle (allora scelto dall’attuale prefetto di Roma
Giuseppe Pecoraro)
i cui proprietari erano scheramati dietro una società anonima svizzera.
Differenze giuridiche, ma caso analogo. In quella vicenda, la
commissione parlamentare sulle ecomafie chiarì che c’era la
necessità di verificare in modo esaustivo
e prioritario questo aspetto: ovvero la reale proprietà trattandosi di
soldi pubblici. A proposito di Falcognana, le cronache locali del
Messaggero, nell’approfondimento sul caso, hanno riportato che la reale proprietà della Ecofer ambiente srl, potrebbe rimandare al
gruppo abruzzese Maio,
che da anni è attivo nel settore, affari anche nel business dei rifiuti
napoletani. Sarebbe la seconda società abruzzese coinvolta nell’affare
spazzatura capitolino dopo quella dei Di Zio. Non manca qualche grana
giudiziaria. Il patron Franco Maio è sotto processo per reati fiscali,
rinviato a giudizio lo scorso dicembre. “Chiariremo tutto” hanno fatto
sapere dall’azienda. Altro processo a suo carico quello per una presunta
truffa ad una asl, ‘abbiamo agito correttamente’ è stata la replica.
Intanto i cittadini di Falcognana protestano contro la scelta del sito.
“Continuiamo la lotta. Noi delle istituzioni non ci fidiamo”. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/08/16/rifiuti-di-roma-caos-falcognana-business-affidato-a-ecofer-mistero-sui-reali-proprietari/685622/
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