domenica 31 marzo 2013
Travaglio i grillini dal movimento 5 stelle alle stalle, occasione persa
Con scappellamento a destra
di Marco Travaglio
“Gol mancato, gol subìto” è una regola
ferrea del calcio. Ma non solo. L’altroieri
M5S aveva un rigore a porta vuota: l’ha
tirato in tribuna. E, con la partecipazione
straordinaria di Napolitano e Bersani, ha perso
un’occasione unica di spingere l’Italia verso un
po’ di futuro. Ieri le lancette della politica hanno
ripreso a camminare a ritroso verso il peggiore
passato. Anziché andarsene in anticipo,
accelerando l’elezione del successore e la soluzione
della crisi, come pure aveva saggiamente
pensato, Napolitano è riuscito a farci rimpiangere
di non vivere in Vaticano (di Ratzinger
purtroppo ce n’è uno solo, e non è italiano).
E a dare ragione a Grillo anche quando aveva
torto. La bi-Bicamerale escogitata per dettare
l’agenda a un governo che non c’è ricorda la
Restaurazione del 1815, col ritorno dei “codini”
in Europa dopo la fine di Napoleone e il congresso
di Vienna. Solo che da noi la rivoluzione
non c’è stata: siamo il paese della controriforma
senza riforma e della restaurazione senza rivoluzione.
Il paese che, quando ha le idee confuse,
fa una commissione (anzi, due) per confondersele
un altro po’. In un altro, la mossa del
Presidente verrebbe chiamata col suo nome:
golpe bianco, commissariamento della politica
e degli elettori (e poi l’“antipolitico” sarebbe
Grillo), con i saggi al posto dei colonnelli.
Nel paese di Pulcinella, è il tragicomico risultato
delle non-dimissioni di Napolitano, seguite
alla non-vittoria Pd, alla non-sconfitta Pdl, al
non-statuto M5S, alla non-rinuncia di Bersani
dopo il fallimento delle convergenze parallele e
della non-sfiducia a 5Stelle, previa pausa di riflessione.
Mentre le migliori lingue di giornalisti
e giuristi fanno gli straordinari per magnificare
la geniale, strepitosa, magistrale mossa
del Colle, si sente persino dire che “il governo
Monti è pienamente operativo” e sta per assumere
“provvedimenti urgenti per l’economia”:
è lo stesso che annega in acque territoriali
indiane sul caso dei marò, col ministro degli
Esteri che riesce a dimettersi da un esecutivo
dimissionario. E il cui leader Monti è stato appena
asfaltato dal 90% degli elettori. Dunque
l’eterna Bicamerale, aperta nel '97 da D’Alema e
B. e mai davvero chiusa nonostante le apparenze,
riapre trionfalmente i battenti sotto le
mentite spoglie di due “gruppi di saggi”. C’è
Onida, corazziere ad honorem per gli immani
sforzi compiuti per difendere le interferenze del
Quirinale nelle indagini sulla trattativa Stato-
mafia e per negare l’ineleggibilità di B., dunque
molto saggio. C’è Giovannini, il presidente
Istat che fu incaricato di studiare i costi della
politica, ma alla fine si arrese stremato, dunque
molto saggio. C’è Pitruzzella, già associato allo
studio Schifani, dunque garante dell’Antitrust e
molto saggio. C’è Rossi, il solito banchiere uscito
dai caveau di Bankitalia, dunque molto saggio.
C’è Violante, quello che si vantava con B. di
non avergli toccato le tv e il conflitto d’interessi,
dunque molto saggio. C’è Mauro, già Pdl, ora
montiano, ma sempre Cl, dunque molto saggio.
C’è Quagliariello, che strepitò in aula contro
gli “assassini” di Eluana, dunque molto saggio.
C’è Bubbico, già indagato e prosciolto per
la buona politica in Lucania, dunque molto saggio.
C’è il leghista Giorgetti, che intascò una
mazzetta da Fiorani, poi con comodo la restituì,
dunque molto saggio. Se questi sono saggi, i
fessi dove sono? Eppure piacciono a tutti. Anche
ai 5Stelle, gli unici esclusi dalla spartizione
quirinalesca, gli unici ignari della vera natura
della bi-Bicamerale: una stanza degli orrori per
rimettere in pista B. e patteggiare alle nostre
spalle, una siringa di anestetico per infilarci la
supposta dell’inciucio senza che ce ne accorgiamo.
Scommettiamo che i saggi parleranno
quasi soltanto di giustizia?
Ps. Nella distrazione generale si son dimenticati
Bersani nel freezer. Qualcuno lo avverta
che non è più il premier incaricato e, se possibile,
lo scongeli nel microonde. Il Fatto quotidiano 31 marzo 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento