lunedì 18 marzo 2013

L'Ue dà parere favorevole al piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi della centrale nucleare di Latina

Energia | Rifiuti e bonifiche

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[ 18 marzo 2013 ]
Eleonora Santucci
Secondo la Commissione europea l'attuazione del piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi provenienti dalla disattivazione della centrale nucleare Latina, situata nella frazione di Borgo Sabotino del comune di Latina, non è tale da comportare - né in normali condizioni operative, né in caso di incidente del tipo e dell'entità di cui ai dati generali - una contaminazione radioattiva significativa sotto il profilo sanitario, delle acque, del suolo o dell'aria di un altro Stato membro vicino come la Francia (che dista dalla centrale di Latina circa 290 km) e la Slovenia (che dista 460 km).
La valutazione è stata svolta conformemente alle disposizioni del trattato Euratom e non pregiudica eventuali valutazioni supplementari, né gli obblighi che discendono del trattato e dal diritto derivato. A titolo indicativo, la Commissione richiama l'attenzione su alcuni aspetti ambientali che andrebbero ulteriormente esaminati: sulle disposizioni concernenti la valutazione dell'impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati; su quelle relative alla valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente, su quelle relative alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche e in materia di acque.
Il 18 ottobre 2012 la Commissione europea ha ricevuto dal governo italiano i dati generali riguardanti il piano di smaltimento dei rifiuti radioattivi derivanti dalla disattivazione della centrale nucleare di Latina (nota anche perché è stata la prima ad entrare in funzione in Italia). E sulla base di tali dati e di ulteriori informazioni richieste dalla Commissione, dopo aver consultato il gruppo di esperti la Commissione ha formulato il proprio parere favorevole.
Un parere dal quale risulta che in condizioni normali di disattivazione gli scarichi di effluenti radioattivi liquidi e gassosi non comportano un'esposizione rilevante sotto il profilo sanitario per la popolazione di un altro Stato membro. Che i rifiuti radioattivi solidi saranno depositati in loco, in attesa della disponibilità di un deposito nazionale. Che i rifiuti solidi e i materiali residui non radioattivi che soddisfano i livelli di esenzione saranno esentati dal controllo regolamentare e destinati allo smaltimento come rifiuti convenzionali o al reimpiego o riciclo. Ciò avverrà nel rispetto dei criteri enunciati nella direttiva sulle norme fondamentali di sicurezza. Inoltre dal parere della Commissione risulta che in caso di scarichi imprevisti di effluenti radioattivi, a seguito di un incidente del tipo e dell'entità previsti nei dati generali, le dosi cui le popolazioni di un altro Stato membro potrebbero essere esposte non sarebbero significative sotto il profilo sanitario.

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