domenica 3 marzo 2013
Latina allarme percolate da biogas e biomasse fuoriscita sospetta
Il Comune ordina bonifica e verifica dei livelli d’inquinamento
Allarme percolato
Fuoriuscita sospetta dalla centrale a biomasse
A dicembre
la Provincia
aveva disertato
il tavolo tecnico
convocato
dall’assessore Cirilli
UNA fuoriuscita di percolato
dalle biomasse dell’imp ianto
per la produzione di gas di proprietà
della Agri Power Plu,
nelle campagne di Borgo Bainsizza,
ha messo in allarme il
Comune di Latina tanto da arrivare
all’ordinanza di bonifica e
analisi dei luoghi contaminati.
Quando erano approdati a Latina
con il progetto di un impianto
per la produzione di biogas
- il primo della provincia -
avevano trovato il tappeto rosso
sotto i loro piedi, tanto da ottenere
i permessi per la realizzazione
della centrale in tempi
brevi. Un’accoglienza che forse aveva illuso i vertici della Agri
Power Plus di avere carta bianca
sulla gestione delle biomasse.
Perché se la produzione di energia
con quei metodi è rispettosa
dell’ambiente, lo è meno l’ap -
proccio dell’azienda, come dimostrano
i sopralluoghi effettuati
dai tecnici del Comune
dopo le numerose segnalazioni
dei cittadini: dall’impianto fuoriesce
percolato che si disperde
nell’ambiente circostante.
Parla chiaro la relazione redatta
dai tecnici comunali dopo il
sopralluogo dello scorso 22 ottobre:
«si constatava che nella
parte posteriore (delle vasche,
ndr) il materiale in fase di compostaggio
aveva prodotto dei
rivoli di percolato i quali, dopo
aver attraversato un viale stretto,
si disperdevano in un fossato
posto all’interno di una recinzione
dell’impianto». I tecnici
fanno riferimento al percolato
prodotto dalle vasche di compostaggio,
convogliato attraverso
una griglia e spinto, mediante
pompe di sollevamento, all’in -
terno di ulteriori due vasche di
stoccaggio.
Il 23 ottobre, quindi il giorno
seguente al primo controllo, i
tecnici erano tornati nell’im -
pianto per una nuova verifica e
avevano constatato che le pozze
di percolato lungo il viale erano
state coperte con la breccia e
tagliati i teli di copertura delle
vasche. Insomma, un metodo
sbrigativo per nascondere la
perdita del materiale di scarto ma non conforme alle norme
secondo il Comune che, a novembre,
aveva comunicato alla
Agri Power Plus l’avvio del
procedimento per la rimozione,
la corretta gestione e lo smaltimento
dei rifiuti nonché la bonifica
del sito interessato dalla
contaminazione.
Di tutt’altro avviso l’azienda,
che all’avvio del procedimento
aveva risposto spiegando che «il
materiale fuoriuscito dai bacini
di accumulo è da qualificare
come sottoprodotto e non rifiuto
» perché «il percolato in questione
non deriva da un’area di
stoccaggio dei rifiuti, ma di materie
prime per la produzione di
energia da fonte rinnovabile» e
soprattutto che il processo derivante
dalla «digestione anaerobica
del percolato e dalle biomasse
è stato equiparato dalla
Provincia di Latina alle acque
reflue domestiche». Una questione
di punti di vista, insomma.
Perché a casa di un cittadino
qualsiasi gli scarti della produzione
agricola sarebbero
classificati come rifiuto, ma lo
stesso scarto per un’azienda che
produce biogas viene considerato
come materia prima e il
percolato da classificare come
sottoprodotto.
Una vicenda che non ha convinto
il Comune di Latina, tanto
da spingere il dirigente del servizio
ambiente ad ordinare la
bonifica dei luoghi contaminati
dal percolato e lo smaltimento
dei rifiuti prodotti. Inoltre la
Agri Power Plus dovrà verificare
«i livelli di attenzione nelle
matrici ambientali interessate
dallo sversamento e, in caso di
superamento, provvedere ad
una ulteriore bonifica» come si
legge nell’ordinanza.
Paventato il rischio ambientale
qualche mese fa l’assessore
comunale all’ambiente Fabrizio
Cirilli aveva poi mostrato
qualche perplessità sul comportamento
adottato dalla Provincia
di Latina in merito alla vicenda
biogas: l’ente di via Costa
infatti non si era presentato
al tavolo tecnico convocato proprio
per affrontare la questione
ambientale dell’impianto di
Bainsizza.
Ma non c’è da meravigliarsi,
dopo tutto siamo i figli di chi ha
ha scelto le sponde dell’unico
fiume naturale, in una delle valli
più fertili, per realizzare la discarica
della propria città.
Andrea Ranaldi http://www.latina-oggi.it/read.php?hash=0306a9a63614409ff3c910162e40cdb7
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