sabato 30 marzo 2013

anche i beni confiscati alla mafia difentano poltrone, timore acquisto malavita

Pure i beni confiscati diventano poltrone L’AGENZIA NAZIONALE AFFIDA IL PATRIMONIO SOTTRATTO ALLA MAFIA A UN UOMO VICINO AL PDL NUOVE STRATEGIE Un manager privato si occuperà di cedere gli immobili Il timore è che possa essere la malavita a ricomprare di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza Gli amministratori giudiziari? Costano troppo, le loro sono ‘parcelle d’oro’”, accusa il prefetto Giuseppe Caruso, a capo dell’a g e nzia che gestisce i beni confiscati alla mafia. Gli immobili dei boss? “C’è il rischio che tornino alla mafia attraverso la vendita”, replica l’a s s e ssore regionale, ed ex pm, Nicola Marino. Vendita dei beni sottratti a Cosa Nostra o restituzione alla società civile? La contesa, antica, è riesplosa tra Stato e Regione Sicilia, e la posta in gioco è un miliardo tondo di euro: tanto vale la società “I m m o b iliare Strasburgo”, un vero e proprio “tesoro” tra ville, terreni, appartamenti e una fortissima liquidità, confiscato due anni fa al palazzinaro dei boss Vincenzo Piazza, inquisito da Falcone e condannato per mafia. Un patrimonio amministrato dall’avvocato Gaetano Cappellano Seminara fino al 31 dicembre scorso, e cioè fino a quando l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, guidata dal prefetto Giuseppe Caruso, ha improvvisamente cambiato linea: stop agli amministratori giudiziari, via libera ai manager indicati dalla politica. E così, con quello che senza mezzi termini viene definito in ambienti giudiziari “un colpo di mano’’, il prefetto Caruso ha nominato al vertice del nuovo cda il professor Andrea Gemma, associato di Diritto privato all’Università di Paler-mo, ex allievo del sottosegretario alla Giustizia Savino Mazzamuto, e soprattutto indicato come professionista di area di centrodestra, vicino all’ex Guardasigilli Angelino Alfano e all’ex presidente del Senato Renato Schifani. Ad affiancarlo, l’ex avvocatessa Donatella De Nicola e l’avvocato romano Paolo Castellano. GEMMA E I DUE LEGALI gestiranno un patrimonio miliardario che raccoglie 70 locali affittati per attività commerciali, altri 52 in locazione a privati nella zona di viale Strasburgo, 16 scuole, numerosi uffici utilizzati dal Comune di Palermo tra i quali la sede dei vigili urbani di via Dogali e quella dell’assessorato alle Attività produttive, locali per l’Asp, per l’Inps, e alcune aziende agricole,di cui due in Toscana, più due interi edifici usati dalla Regione che ospitano gli assessorati alle Attività produttive e ai Beni culturali. Nell’aria da qualche mese, la decisione ha fatto scattare l’allarme rosso nelle stanze del governo regionale, che teme una possibile vendita dei beni, la cui assegnazione integrale è stata chiesta due mesi fa dalla giunta del Governatore siciliano Rosario Crocetta. “Non abbiamo avuto ancora risposta – dice l’as - sessore all’Energia Nicola Marino, ex pubblico ministero della strage di via D’Amelio – nonostante al Comune ed alla Provincia di Palermo quei beni siano già stati assegnati. Nella riunione di due mesi fa il prefetto Caruso è apparso restio ad accogliere la nostra richiesta. Ma così risparmieremmo oltre 30 milioni di euro di affitti annui, oggi pagati all’Agenzia. E inoltre se passa l’idea che si possano vendere a privati i beni confiscati, il rischio è quello di un ritorno degli immobili alla mafia’’. E SE, durante la riunione, il prefetto Caruso ha duramente contestato le “parcelle d’oro” liquidate agli amministratori giudiziari, che in questi anni hanno garantito la vita dell’Immobiliare, adesso la “palla’’ pas - sa al quarantenne professor Gemma, titolare a Roma di un avviato studio legale e tributario, “Gem - ma&Partners’’, già nominato nel secondo semestre del 2010 consulente al Dap dal successore di Alfano, l’ex ministro Nitto Palma, con un compenso di 40 mila euro. Gemma verrà affiancato da tre sindaci: Felice Luca (presidente), Giampaolo Pronaggi e Vittorio Silvestri, provenienti dall’ex Isvap, l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, una conferma della natura politica delle nomine. Il nuovo presidente sceglierà il business della vendita, o la riconversione dell’“Immobiliare Strasburgo” al circuito virtuoso di una fruizione collettiva? “L’indirizzo dell’Agenzia oggi pare quello di affidare alla politica i soldi sottratti alla mafia - dice Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage dei Georgofili –, ovvero una scelta che mi lascia esterrefatta, visto come sono andate le cose nel Paese da Tangentopoli in poi’’. Il fatto quotidiano 30 marzo 2013

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