Sabaudia, la lettera dell’Ona inviata circa un anno fa all’amministrazione
Le vie dell’amianto
Nessuna risposta sul censimento delle coperture «sospette» sul territorio
Sabaudia, la lettera dell’Ona inviata circa un anno fa all’amministrazione
Le vie dell’amianto
Nessuna risposta sul censimento delle coperture «sospette» sul territorio
Non si conoscono
i dati sui controlli
effettuati in campagna
e nelle aziende
E’ passato quasi un anno dalla
lettera scritta all’amministra -
zione comunale da Antonio
Dal Cin, 42 anni di Sabaudia
responsabile e coordinatore
nazionale del settore Esposti
vittime amianto dei militari
a p p a r te n e n t i
alla Guardia di
Finanza Ona.
Da allora cosa
è cambiato?
Niente. Forse
perchè il problema maggiore non è quello
di rimuovere le
lastre di eternit
a bb a n do n at e
per le strade di
campagna. Lo
sforzo che si
chiedeva era
molto più grande per il semplice motivo
che richiedeva
l’impegno di
bussare direttamente a casa
dei cittadini.
Stiamo parlando di quel famoso censimento delle coperture in
amianto cemento e non
solo, un compito spigoloso,
sicuramente
ma necessario
se davvero si
vogliono adottare provvedimenti efficienti per «disintossicare» il territorio. Sanzioni
varie nei confronti di privati
sono state anche elevate, ma
piccole cose come si suol dire.
Niente si è mosso rispetto alle
grosse coperture di aziende
piuttosto che di capannoni
agricoli né in termini di bonifica né di manutenzione. Eppure esistono anche cause eccellenti come quella di quei
lavoratori della Posillipo che
per anni lavorarono sotto le
coperture di amianto. Domanda: i tetti dei cantieri sono stati
completamente bonificati?
Difficile capirlo da fuori. Certo se così non fosse si tratterebbe di una vera e propria
bomba ecologica alle porte del
Parco Nazionale. Ma questo è
solo un esempio e tutto da
verificare. Le vie dell’amianto
sono comunque davvero molte. Ci sono quelle in cui materialmente, con cadenza quasi
settimanale vengono scaricate
montagne di rifiuti, tratti di
confine tra i comuni di San
Felice Circeo, Sabaudia, Pontinia e Terracina. Ci sono poi
delle vie invisibili come quelle
percorse dalle fibre di amianto, 1.300 volte più sottili di un
capello umano.
M.S.G.
San Felice, resta comunque alto il rischio per le discariche abusive
Eternit vista mare,
i balneari smentiscono Decine le lastre scaricate
nelle strade di campagna CASO eternit a San Felice Circeo, non si
fermano le polemiche. I cittadini iniziano a segnalare in maniera sempre
più frequente i vari luoghi pubblici in
cui sono presenti (spesso a causa dell’abbandono) lastre di
eternit, talvolta anche in cattive
o pessime condizioni. E proprio
in questi casi, ossia quando il
fibrocemento non è perfettamente integro, i rischi di inalare
fibre di amianto è maggiore,
come oramai ampliamente provato e documentato. A San Felice Circeo, così
come in tante
altre zone, vige la cattiva abitudine di trattare l’eternit come un
qualunque rifiuto solido urbano.
E come questo (altra pessima
abitudine) viene gettato, spesso
dopo essere stato frantumato –
quindi incrementando il rischio
che le fibre di amianto vengano
rilasciate -, per strada, all’inter -
no del bosco e in altre zone.
Innumerevoli le segnalazioni sino ad ora in merito a discariche
a cielo aperto contenenti frammenti o intere lastre di eternit,
come ad esempio è stato fotografato lungo via Giacomo Leopardi e poi
pubblicato sul portale «Decoro Urbano». Nelle
scorse settimane, invece, alcuni
cittadini avevano sollevato il
possibile problema di eternit a
copertura delle cabine di alcuni
stabilimenti balneari di San Felice Circeo, come peraltro fu
evidenziato all’interno di un
esposto di circa tre anni fa dal
circolo Larus Legambiente. Alcuni tra i diretti interessati, ossia
gli operatori balneari, sono intervenuti sostenendo che invece
il materiale posto a copertura
sarebbe solo all’apparenza simile all’eternit, visto che quello
presente nelle loro attività non
conterrebbe fibre di amianto.
Solamente specifiche analisi
chimiche o l’intervento degli organi preposti e specializzati potrebbe
quindi chiarire il dubbio.
Alcuni cittadini di San Felice
Circeo, in ogni caso, visti gli
enormi rischi causati dall’inala -
zione delle fibre di amianto (tumori e malattie croniche), si sono
mobilitati e dichiarano
«guerra» alle discariche abusive
e ai luoghi pubblici con coperture in questo materiale ormai
«bandito» dagli anni Novanta.
Federico Domenichelli Libralato: mancano gli incentivi per le sostituzioni
Bonifiche sempre più difficili
NON è facile procedere alle bonifiche, sia per i costi che per le
modalità. A fare una panoramica della situazione è il portavoce di
Ecologia e Territorio
Giorgio Libralato che, soprattutto nel territorio di Pontinia
ha più volte segnalato la presenza di discariche di eternit.
«Numerose sono state le industrie - commenta Libralato - e i
capannoni dove hanno lasciato
la salute molti pontini. Alcuni
sono ancora utilizzati ma oltre
alle attività di produzione l'eternit e l'amianto si trovano
nelle campagne e in alcune abitazioni. Molte sono le discariche abusive
lungo strade e fossati, nei campi o sotterrate ma
oltre al solito fenomeno di inciviltà c'è anche il notevole costo
per lo smaltimento che comprende il conferimento in discarica ma anche
la necessità di
rivolgersi ad una ditta specializzata. Non esiste inoltre un
censimento vero del materiale
ancora presente e quindi è difficile fare una stima in questo senso;
purtroppo sono stati eliminati gli incentivi a sostituire le coperture
contenenti amianto in
cambio della realizzazione di coperture con impianti fotovoltaici; Nei
tempi di crisi particolari
che la provincia sta vivendo rimangono solo la sensibilità delle
amministrazioni comunali che
dovrebbero informare e sensibilizzare i proprietari e gli imprenditori e
sostenere la sostituzione
d e l l ' e t e rn i t »
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