il fatto quotidiano
Il
commissario europeo alla giustizia Viviane Reding risponde così a chi
le chiede se non ritiene che in Italia il conflitto tra politica e
giustizia sia una delle cause dell’inefficienza del sistema. Poi
aggiunge: "Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente,
bisogna lasciarla lavorare"
I continui
attacchi alla magistratura,
culminati con la manifestazione organizzata dal Pdl al tribunale di Milano, non lasciano indifferente l’Europa. ”Giù le mani dai
giudici. Se si vuole che la magistratura sia davvero indipendente, bisogna lasciarla lavorare”. Il commissario alla giustizia
Viviane Reding risponde
così a chi le chiede se non ritiene che in Italia il conflitto tra
politica e giustizia sia una delle cause dell’inefficienza del sistema.
L’appello della Commissione europea arriva forte e chiaro, a margine
della presentazione di un documento di
monitoraggio sulla giustizia che situa l’Italia agli ultimi posti della graduatoria. ”L’Italia e il
governo Monti -
aggiunge Reding – sono consapevoli che il problema dell’efficienza del
sistema della giustizia civile e amministrativa ha un impatto molto
negativo sugli investimenti”. Il commissario spiega che nell’ultimo anno
ha “lavorato in stretto contatto con le autorità per riformare il
sistema e renderlo più efficiente, affinché i casi amministrativi
trovino risposte più rapide e gli investitori abbiano certezza legale”.
Ma questo lavoro, sottolinea, “deve continuare”.
Tra i dati allarmanti riguardanti il nostro Paese c’è quello della durata dei processi: in Italia – segnala il rapporto – occorrono in media più di 800 giorni per risolvere i procedimenti giudiziari che riguardano cause civili e commerciali. Lo strumento presentato, spiegano a Bruxelles,
servirà a individuare obiettivi strategici per il funzionamento del
sistema giudiziario nei 27 paesi membri. “L’attrattiva di un Paese per
essere un luogo dove investire e fare business è senza dubbio rafforzata
dall’avere un sistema giudiziario indipendente ed efficiente”, spiega
Reding. “E’ per questo che le riforme giudiziarie nazionali sono
diventate una componente strutturale importante della strategia
economica dell’Europa. La nuova ‘Classifica della giustizia europea’
avrà la funzione di un sistema di preallarme e aiuterà l’Ue e gli stati
membri nei nostri sforzi per raggiungere una giustizia più efficace al
servizio dei nostri cittadini e degli affari”.
Il vice presidente degli Affari economici e monetari Olli Rhen aggiunge:
“Una giustizia efficiente, indipendente e di alta qualità è essenziale
per un ambiente che favorisce il business. Questa nuova iniziativa della
Ue aiuterà gli stati membri a rafforzare i loro sistemi legali e i loro
sforzi per stimolare investimenti e creazione di posti di lavoro”.
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