Da fonti stampa degli ultimi giorni, apprendiamo
di un blitz coordinato di Guardia di Finanza e Corpo Forestale in diversi
impianti in Vallesina ed in Regione dello scorso 12 marzo, e di 13 avvisi
di garanzia inviati a dirigenti regionali e imprenditori marchigiani del biogas.
Fra i destinatari, risulterebbero anche l’ing. Luciano
Calvarese e Sandro Cossignani, i funzionari della Regione coinvolti nelle
autorizzazioni.
I reati ipotizzati vanno dall’associazione a delinquere
finalizzata alla truffa, fino all’abuso d’ufficio per arrivare a reati
ambientali ed urbanistici.
Nel mirino degli inquirenti, le autorizzazioni degli
impianti di Agugliano, Camerata Picena, Castelbellino, Jesi, Osimo… Un pool di
ben 4 magistrati sta indagando su questa enorme vicenda.
Da diversi mesi ormai abbiamo
condotto una aspra e a volte impari battaglia contro le autorizzazioni
rilasciate, promuovendo assemblee pubbliche per informare i cittadini,
manifestazioni, diffide e osservazioni tecnico/procedurali a funzionari e
dirigenti, azioni legali presso la Procura della Repubblica ed altre sedi
giudiziarie. Azioni che si sono potute compiere anche grazie alla nascita, ad
opera dei stessi comitati, del coordinamento di comitati regionali TERRE NOSTRE
MARCHE, associato al coordinamento nazionale dei comitati No biomasse/biogas
Terre Nostre.
Le notizie di oggi, da un lato ci fanno esprimere
soddisfazione, dimostrando la fondatezza di quanto abbiamo spesso rilevato e la
serietà dei nostri comitati e dei cittadini, costretti a difendersi dall’attacco
al territorio troppo spesso perpetrato con più o meno accondiscendenza di certe
istituzioni.
Dall’altro, ci fanno provare amarezza, dal momento che
questa situazione poteva essere evitata, se solo certi amministratori avessero
tenuto conto dei pareri, delle diffide e delle osservazioni fatte pervenire dai
cittadini nelle sedi competenti ed all’interno dei
procedimenti.
La risposta di certi amministratori, regionali e locali,
invece, è stata troppe volte quella di tentare di ignorare le criticità rilevate
o, in alcuni casi, quella di sfida arrogante a rivolgerci ai
magistrati.
Ora in Procura ci siamo andati davvero, come già avevamo
preannunciato da mesi e come già ribadito
nella manifestazione del 22 settembre 2012 davanti alle Muse ad Ancona.
La magistratura, verso la quale esprimiamo la nostra
fiducia, siamo certi saprà fare chiarezza su tutti gli aspetti di questa
deplorevole vicenda che potrebbe allargarsi anche a tutto il territorio
regionale, perseguendo le eventuali
responsabilità personali di natura legale e procedurale. Rimangono le
responsabilità politiche di alcuni, e l’esigenza di fermare impianti e cantieri
avviati.
Il Presidente della Regione Spacca è arrivato
addirittura a dichiararsi “parte lesa” per questa situazione. Forse è bene
ricordare che è lo stesso Presidente che, qualche mese fa, davanti alle giuste
argomentazioni e preoccupazioni dei cittadini, rispondeva con dichiarazioni che
riteniamo politicamente arroganti come “voi
le centrali ve le tenete!” (vedere qui, al minuto
6’50’’).
Ed è lo stesso Presidente che assieme alla sua Giunta
Regionale ci risulta abbia deciso nel giugno 2012 di dare indicazione agli
uffici di proseguire con le autorizzazioni, nonostante qualche giorno prima, il
Consiglio Regionale avesse votato all’unanimità per lo stop dei procedimenti. Un
atto politicamente di sfida, quindi, non solo nei confronti dei cittadini, ma
anche nei confronti dello stesso Parlamento Regionale.
E’ importante rammentare che i documenti che abbiamo
inoltrato alla Procura della Repubblica, sono stati inviati in precedenza
anche al Presidente della Regione, a consiglieri e assessori regionali, a
sindaci e ad amministratori locali.
I nostri
politici, quindi, erano stati resi edotti della gran parte delle criticità
che avevamo rilevato nei procedimenti.
E spesso, nonostante i loro ruoli di responsabilità politica e di pubblici
ufficiali, non hanno né denunciato alle autorità giudiziarie né tanto meno fatto
appieno quanto di competenza per fermare gli iter.
Con questi amministratori e con questo
presidente della Regione ed i suoi funzionari, non servono tavoli, non servono
nuove leggi. Serve ESIGERE il rispetto di quelle già esistenti, continuando ad
agire in tutte le sedi, politiche e giudiziarie.
I Comitati di Terre Nostre Marche, continueranno con la
loro opera di invio nelle sedi politiche e giudiziarie degli atti, diffide,
memorie , pareri, istanze di revoca delle autorizzazioni e preparandoci anche a
chiedere i danni, ove riterremo che ne ricorrano gli
estremi.
Martedì 19 marzo terremo un assemblea pubblica alle 21.15 a Castelbellino[1](vedere qui il volantino, da scaricare e condividere) per spiegare più approfonditamente quanto accaduto e che cosa intendiamo fare per fermare gli impianti.
Per Mercoledì 20
marzo invitiamo i cittadini marchigiani a partecipare alla seduta
del Consiglio Regionale che si terrà dalle ore 10.00 ad Ancona presso la sala Assembleare della Regione, via Tiziano n.
44, in cui si discuterà della vicenda e della indagine in
corso.
A margine del Consiglio, alle ore 12.00 terremo
una conferenza stampa per spiegare meglio ai cittadini quanto accaduto
e le prossime azioni che intendiamo compiere in Regione, presso i comuni e
presso le altre sedi competenti, affinché Spacca e alcuni sindaci
accondiscendenti si rimangino politicamente e proceduralmente quel “Voi le
centrali ve le tenete!”. Continueremo a difendere i nostri territori, le nostre
famiglie ed i nostri figli da certi inaccettabili attacchi ai nostri
diritti.
17 marzo
2013
Per Terre
Nostre Marche
Il
Presidente
MASSIMO
GIANANGELI
338.4674945
[1] Salone
Parrocchiale, Chiesa San Marco Evangelista, Via F.lli Rosselli n.3,
Castelbellino Stazione (AN)

![]() |
Fai clic qui per rispondere o inoltrare il messaggio
|
Nessun commento:
Posta un commento