sabato 30 marzo 2013
Brescia ai bambini è vietato giocare sull'erba, inquinamento da pcb nel parco tossico
Brescia, dove ai bambini
è vietato giocare sull’erba
L’INCHIESTA DI PRESADIRETTA SULL’INQUINAMENTO DA PCB, CANCEROGENO,
NELLA CITTÀ LOMBARDA. UN’EMERGENZA TENUTA SOTTO SILENZIO - PARCO TOSSICO
A produrre il “ve l e n o”
era la Caffaro, chiusa
a metà anni 80
Nei pressi, una scuola:
agli alunni è proibito
andare tra il verde - BOOM DI TUMORI
In città, +58 per cento
di neoplasie al fegato
rispetto alla media
del Nord. E i più
piccoli rischiano
danni al cervello - di Riccardo Iacona
ABrescia c’e’ una
emergenza sanitaria
che tutti nascondono
e che riguarda direttamente
25mila tra uomini,
donne e bambini . Sono gli abitanti
della zona che si estende a
sud della Caffaro, la fabbrica
adesso chiusa che dagli anni
trenta fino a metà degli anni 80
ha prodotto migliaia di tonnellate
di Pcb (policlorobifenili), al
pari della diossina un pericoloso
cancerogeno, sversandone
centinaia di tonnellate allo stato
puro nell’ambiente circostante.
COINVOLTA è tutta la popolazione
di Brescia, visto che in 50
anni di continuo inquinamento
il Pcb è entrato nella catena alimentare,
tramite le verdure, la
carne, il latte e anche attraverso
l’allattamento materno. Secondo
Philippe Grandjean, il più
grande studioso delle conseguenze
nell’uomo della contaminazione
da diossine e Pcb che
siamo andati a intervistare a Boston,
nella Harvard University
dove insegna e fa ricerca , “più
della metà del Pcb depositato
nel grasso della madre passa al
neonato tramite il latte materno”.
La vicenda è conosciuta almeno
da dieci anni, da quando
cioè nel 2002 il sito Caffaro è entrato
a far parte ufficialmente
dei siti di interesse nazionale individuati
dal Ministero dell’Ambiente
come sito fortemente
contaminato da Pcb e
quindi da bonificare. Quelli che
invece sono nuovi sono i dati
sull’insorgenza dei tumori, che
questa sera vi mostreremo per la
prima volta in Presadiretta . Sono
il risultato di una recente ricerca
svolta da Paolo Ricci, epidemiologo
della Asl di Mantova che
segue il sito Caffaro da quando
si è scoperto il grave inquinamento.
La ricerca è stata realizzata
dall’Istituto superiore di sanità
in collaborazione con il Registro
nazionale dei tumori, ed è
quindi uno studio importante.
Finora la Asl di Brescia aveva
condotto negli anni studi sulla
mortalità per malattie tumorali
nella città, a confronto con quella
media del nord dell’Italia e per
questa strada aveva già registrato
un aumento quasi del doppio
di tante forme tumorali, ma la
particolarità e l’importanza di
questo studio è che rende conto Brescia, “la mortalità risente
della velocità di una popolazione
ad ammalarsi ma anche del
livello di assistenza mentre l’in -
cidenza ci dice esclusivamente
del rischio. È quindi più puntuale
e precisa sul rischio che i
cittadini di Brescia hanno di
ammalarsi di tumore”, ci spiega
Paolo Ricci che ho invitato in
trasmissione perché raccontasse
quello che ha scoperto. Nella
sua ricerca il tumore maligno alla
tiroide segna un più 49 per
La Società, la Direzione
e la redazione de “il Fatto
Q u o t i d i a n o” si stringono con
affetto a Sandra Amurri per
la perdita della cara mamma
Brescia, dove ai bambini
è vietato giocare sull’erba
L’INCHIESTA DI PRESADIRETTA SULL’INQUINAMENTO DA PCB, CANCEROGENO,
NELLA CITTÀ LOMBARDA. UN’EMERGENZA TENUTA SOTTO SILENZIO
POVERO AMBIENTE
ticamente dannosa” per Parmalat, secondo
il tribunale di Parma è “un fondato
sospetto”. Anche in ragione di
una perdita che potrebbe essere consistita,
secondo i giudici, “nella maggiorazione
del valore delle società acquisite”
rispetto al valore di mercato
delle stesse. Il compito del commissario
sarà proprio quello di verificare se
tale perdita sia avvenuta, e, nel caso,
adoperarsi per “la restituzione di
quanto dovuto”.
Il sospetto era stato sollevato con una
denuncia alla Procura di Parma da parte
di azionisti di minoranza del gruppo
lattiero caseario.
cento di incidenza a Brescia rispetto
al Nord Italia, il linfoma
non hodgkin più 20 per cento, il
tumore al fegato il più 58 per
cento ri, mentre infine il tumore
al seno schizza al 26 per cento in
più. Secondo Ricci la correlazione
tra questa maggiore incidenza
e il Pcb è più che probabile,
visti i risultati della ricerca
scientifica internazionale, ma
date anche le incredibili dimensioni
dell’inquinamento dei terreni
a sud della Caffaro rilevati
dai tecnici del ministero dell’Ambiente
e dell’Arpa.
PER i dati vale quello che ci ha
detto Grandjean quando ci ha
raccontato i risultati delle ricerche
sugli effetti del Pcbsui quali
lavora da più di venti anni : “È
ormai provato che il Pcb provoca
il cancro, in particolare cancro
al seno, tumori del sangue e
tumore al fegato. Ma fa anche
molto di più: è collegato allo sviluppo
del diabete e secondo le
nostre ricerche impedisce il cor-retto sviluppo del cervello dei
bambini, i bambini esposti al
Pcb hanno capacità cognitive ridotte.
Ma abbiamo visto anche
che attacca il sistema immunitario
del nostro corpo indebolendolo,
aprendo la strada a diverse
malattie”. Grandjean dà
un giudizio senza appello:
“Questo tipo di inquinamento
va trattato come un serio problema
di salute pubblica che richiederebbe
una immediata bonifica
perché espone la popolazione
a malattie mortali”. Per
quanto riguarda la dimensione,
e l’estensione dell’inquinamen -
to a Brescia, abbiamo ricostruito
quartiere per quartiere l’inci -
denza del Pcb, nei terreni tra le
case, nei parchi pubblici, persino
vicino alle scuole elementari
che i bambini continuano a frequentare.
CHE cosa è stato fatto finora?
Pochissimo. Un’ordinanza del
Comune, in vigore da dieci anni,
vieta alle persone che vivono
nelle zone contaminate di passare
sulle superfici non coperte
da asfalto o da cemento, mentre
la bonifica non è mai partita
perché la Caffaro è una società
fallita, una scatola vuota senza
soldi e al Ministero dell’Am -
biente risorse non ce ne sono.
Ma soprattutto, tranne pochi
comitati, non si è voluto prendere
atto di questa situazione,
come se l’emergenza sanitaria
non esistesse, un silenzio che a
Presadiretta vogliamo squarciare. Il fatto quotidiano 31 marzo 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento