mercoledì 31 ottobre 2012
regionali Lazio con Lombardia e Molise non prima del 27 gennaio
le nuove province 35 in meno: arriva la Latina-Frosinone
Il Cdm approva il taglio delle Province. Da gennaio diventeranno 51
35 in meno: la politica di spendig review voluta dal governo Monti cancella quasi un terzo delle amministrazioni provinciali. "Il sistema andrà a regime nel 2014" ha detto da Palazzo Chigi il ministro della Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/31/cdm-approva-taglio-delle-province-da-gennaio-diventeranno-51/399580/
Spiegando il timing d’applicazione del provvedimento, Patroni Griffi ha specificato che “da gennaio e coerentemente con la governance, verranno meno le giunte provinciali e nella fase di transizione sarà possibile per il Presidente delegare non più di tre consiglieri. Questo fino a quando il sistema non andrà a regime nel 2014″ ha detto il ministro per la Funzione Pubblica. Da novembre del 2013, invece, si terranno le elezioni per decidere i nuovi vertici. Il componente del governo Monti, inoltre, ha spiegato che il decreto legge “si è mosso tra spinte opposte, tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale”. A chi gli ha chiesto se il governo non tema che da parte delle Regioni possano arrivare ricorsi, Griffi ha rivelato che “alcuni già ci sono stati, ma noi andiamo avanti con il nostro timing perché crediamo nella legittimità degli atti”. “Ovviamente – ha spiegato Patroni Griffi – come ogni atto in questo Paese, sono soggetti ad un sindacato giudiziario. Noi andiamo avanti con il nostro timing”. Sul riordino delle Province delle Regioni a statuto speciale, Patroni Griffi ha detto che il governo si occuperà in seguito della cosa, “visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più”. In tal senso “la Sardegna ha già provveduto, mentre la Sicilia ora è impegnata su altro” ha detto il ministro.
Per assicurare l’effettività del riordino delle Province “senza necessità di ulteriori interventi legislativi” il governo ha delineato una procedura con tempi cadenzati ed adempimenti preparatori “garantiti dall’eventuale intervento sostitutivo di commissari ad acta”. E’ quanto si prevede nel comunicato emesso da Palazzo Chigi dopo l’approvazione del decreto. Ma non solo. E’ annunciato anche il divieto di cumulo di emolumenti per le cariche presso gli organi comunali e provinciali e l’abolizione degli assessorati. “Gli organi politici dovranno avere sede esclusivamente nelle città capoluogo – hanno spiegato i ministri – e sempre dal 1 gennaio 2014 diventeranno operative le città metropolitane, che sostituiscono le province nei maggiori poli urbani del Paese realizzando, finalmente, il disegno riformatore voluto fin dal 1990, successivamente fatto proprio dal testo costituzionale e, tuttavia, finora incompiuto”.
ECCO L’ELENCO DELLE PROVINCE DOPO L’APPROVAZIONE DEL DL
PIEMONTE: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli; LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia; LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia. VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia; EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forlì-Cesena-Rimini; TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno. MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno. UMBRIA: Perugia-Terni. LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone. ABRUZZO: L’Aquila-Teramo, Pescara-Chieti. MOLISE: Campobasso-Isernia. CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno. PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce. BASILICATA: Potenza-Matera. CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria. Rimangono fuori le 5 regioni a statuto speciale, per le quali il governo ha ancora 6 mesi di tempo.
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Il primo conduce un’esistenza frene.ca, contrassegnata da uno spreco con.nuo. Il secondo riu.lizza ciò che trova per strada e ricicla. La catena di Vincenzo Gioanola e studenM del Primo Liceo ArMsMco – Italia, 2008, 3’ Una nave scarica abusivamente rifiu. tossici in mare e l’avvelenamento si diffonde tra i pesci che poi finiscono sulla tavole dei responsabili di questo disastro. Vita di vetro di Vincenzo Gioanola e studenM del Primo Liceo ArMsMco – Italia, 2008, 1’ In un mondo invaso dall’immondizia un uso intelligente delle risorse offerte dai nostri rifiu., potrebbe rendere tu>o più semplice per il nostro pianeta. Inquiniamo di Geedwee Boedoe – Usa, 2011, 7’ Ispirato allo s.le dei filma. educa.vi degli anni Cinquanta, il film illustra il poco sostenibile s.le di vita di una famiglia media occidentale. Wall-‐e di Andrew Stanton – Usa, 2008, 98’ Anno 2815: la Terra è disabitata e rido>a a un cumulo di rifiu.. Unico rimasto il roboGno WALL-‐E programmato per raccogliere la spazzatura. Il conta>o con gli oggeG appartenu. agli uomini, unito alla solitudine in cui è costre>o a vivere, perme>ono a WALL-‐E di sviluppare dei sen.men. e di aiutare l’umanità, con l’aiuto della roboGna EVE, a ritrovare conta>o con il pianeta terra. Coinvolgente favola ecologica di animazione firmata Pixar. Programma cortometraggi Lungometraggio Ninnoli di Matray – Francia, 2010, 5’ Solo e perduto in una discarica, un coniglie>o cerca di aGrare l’a>enzione degli esseri umani, senza nessun successo. Dopo essere stato salvato da un piccolo indiano con cui stringe amicizia, cercherà insieme al suo nuovo compagno di viaggio di raggiungere la vicina ci>à con mezzi di fortuna. Come distruggere il mondo – Episodio Spazzatura di Pete Bishop Regno Unito, 2008, 2’ Parodia di un programma scien.fico per denunciare con ironia l’accumulo di rifiu. sul nostro pianeta. Il favoloso desMno di Candy di Maurizio BuKazzo – Italia, 2002, 7’ Protagonista di questo corto una lavatrice abbandonata in una discarica. Pensa! Quanto ci vuole per cambiare un’abitudine di Rupert Jones – Regno Unito, 2007, 3’ Cliente e negoziante in un divertente dialogo sull’u.lizzo dei saccheG di plas.ca. Chi ha rapito Mr Ric di Enrico VendiO – Italia, 2011, 22’ Un eccentrico inves.gatore dall’accento francese viene incaricato di me>ersi sulle tracce di Mister Ric, molto a>ento alle buone pra.che ambientali, misteriosamente scomparso. Man mano che l’indagine procede, l’uomo capirà che la soluzione dell’enigma è legata alla vera e propria seconda vita dei rifiu., o>enuta grazie alla raccolta differenziata. Il signor Meier e l’impronta ecologica di Ellen Seibt – Germania, 2010, 11’ Il signor Meier ha una vita tranquilla e serena. Anche se molto più a>ento da un punto di vista ecologico dei suoi vicini scoprirà però l’esistenza di cos. da lui genera. che hanno un peso determinante nell’impronta ecologica. PlasMca e vetro di Tessa Joosse – Francia, 2009, 9’ In una fabbrica specializzata nello smal.mento dei rifiu., il ritmo alienante di ges. meccanici e umani ripetu. senza sosta, si trasforma lentamente in una vera e propria musica. Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedente Ninnoli di Matray -‐ Francia, 2010, 5’ Inquiniamo di Geedwee Boedoe -‐ Usa, 2011, 7’ Di seconda mano di Isaac King – Canada, 2011, 7’ Film consiglia. per medie Wall-‐e di Andrew Stanton – Usa, 2008, 98’ Programma cortometraggi Lungometraggio Gli avanzi di Michael Canavagh, KersMn Ubelacker – Svezia, 2008, 28’ 2000 km da percorrere lungo la costa australiana procurandosi il cibo con il dumpsters diving, ovvero il recupero di cibo commes.bile dalla spazzatura, una forma di nuova resistenza alle logiche del consumo e dello spreco. Il maestoso saccheKo di plasMca di Jeremy Konner – Usa, 2010, 4’ I ci>adini della California u.lizzano annualmente circa diciannove miliardi di saccheG di plas.ca. Un dato dalle conseguenze devastan., specialmente a livello marino. Voce narrante di Jeremy Irons. Borsa di plasMca di Ramin Bahrani – Usa, 2009, 18’ L’odissea vissuta da un sacche>o di plas.ca alla disperata ricerca della donna a cui si sente profondamente legato... Voce fuori campo di Werner Herzog. Il signor Meier e l’impronta ecologica di Ellen Seibt – Germania, 2010, 11’ Pensa! Quanto ci vuole per cambiare un’abitudine di Rupert Jones – Regno Unito, 2007, 3’ Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedente Film consiglia. per superiori Nell’eternità di Michael Madsen -‐ Danimarca, Finlandia, 2010, 75’ Nei pochi decenni dalla costruzione della prima centrale atomica sono state prodo>e oltre 250.000 tonnellate di rifiu. radioaGvi che saranno smal.. in non meno di 100.000 anni. In Finlandia, per poter custodire le scorie al riparo da calamità naturali o disastri causa. dall’uomo, si sta costruendo Onkalo. Il gusto dello spreco di ValenMn Thurn -‐ Germania, 2011, 88’ Più della metà di tu>o il cibo che viene comprato finisce nella spazzatura senza neppure essere stato toccato: lo spreco alimentare è infaG sistema.co in buona parte del mondo occidentale e nessun consumatore è esente da questo fenomeno assurdo e disastroso da un punto di vista non solo ambientale. Una possibilità di risca>o nasce proprio dal recupero dell’immondizia e di even. come la cena gratuita degli avanzi, organizzata nel 2010 a Torino. La cospirazione della lampadina di Cosima Dannoritzer -‐ Spagna, Francia, 2010, 75’ Esiste realmente un lampadina che duri per sempre? E perché si preferisce eliminare un computer che non funziona piu>osto di ripararlo? La risposta è da ricercarsi nella scadenza pianificata, una strategia aziendale che garan.sce un consumo sempre crescente. Questa logica di mercato è alla base dell’a>uale emergenza ambientale. Programma cortometraggi Lungometraggi Pannolinopoli di Jacqueline Farmer – Francia, 2012, 52’ In Francia ogni anno sono due miliardi e mezzo i pannolini usa. che devono essere smal..: un esempio emblema.co del costo non solo ambientale rappresentato oggi da un figlio. A>raverso interviste con ricercatori, industriali, semplici consumatori o moderne femministe si affronta così un tema legato a un vero e proprio simbolo dell’emancipata e consumis.ca società contemporanea. Roba dappertuKo di Judith de Leeuw – Paesi Bassi, 2011, 57’ Le cose, la roba, gli oggeG: sono ovunque nel nostro mondo e cara>erizzano la nostra esistenza. Poiché sono pra.che e rendono la vita più comoda, pensiamo possano dare anche la felicità. Ma in realtà invadono le nostre case, le nostre strade, i mari, i fiumi, la natura, e sopra>u>o la nostra mente, condizionando il modo in cui pensiamo noi stessi, all’economia o all’idea di spazio. La Crociera delle Bucce di Banana di Salvo Manzone – Italia, Francia, 2012, 21’ Aimée è un’anziana signora francese che vive a Stromboli, nell’arcipelago siciliano delle isole Eolie. Da anni comba>e la sua ba>aglia per una corre>a ges.one dei rifiu. sull’isola, osteggiando la scelta dell’amministrazione di ricorrere al trasporto via mare degli ingombran. res. del benessere contemporaneo. Ma Stromboli è un paradigma dell’Italia intera, tra emergenza rifiu., ambientalis. in lo>a e poli.ci sordi. Campania In-‐Felix di Ivana Corsale -‐ Italia, 2011, 44’ Mario, suo figlio Alessandro e Bruna vivono nel “triangolo della morte”, la zona della provincia di Napoli tra Acerra, Nola e Marigliano nella quale la camorra ha per anni ges.to la raccolta e lo smal.mento dei rifiu. industriali provenien. dall’Italia del Nord. Le loro storie raccontano il sofferto legame dei campani con la loro terra, evidenziando una ferita non solo ambientale, ma anche sen.mentale e culturale. Insacchetalo di Susan Beraza – Usa, 2010, 78’ Jeb Barrier è un ragazzo americano come tan.. Sensibile alle tema.che ambientali, decide di non u.lizzare più alcun sacche>o di plas.ca. Un piccolo gesto che rivoluzionerà però completamente l’intera sua esistenza. Insieme alla sua fidanzata Annie, cercherà infaG di ridurre il più possibile l’uso di un materiale verso cui sembra che l’uomo contemporaneo abbia sviluppato una vera e propria dipendenza, ma dal devastante impa>o per il pianeta. TuffaM! Vivere grazie agli avanzi dell’America di Jerremy Reifert – Usa, 2010, 45’ Ogni anno, solo negli Sta. Uni., oltre quaranta milioni di tonnellate di cibo vengono bu>ate nella spazzatura, circa mille e cinquecento chilogrammi al secondo. Jeremy Seifert ha così deciso, insieme ad alcuni amici, di analizzare ciò che i supermerca. di Los Angeles eliminano a fine giornata per verificare se si tra>a effeGvamente di scar. inu.lizzabili. Film per pubblico adulto RifiuM! La rivoluzione inizia a casa di Andrew Nisker – Canada, 2007, 76’ La famiglia McDonald di Toronto inizia una singolare convivenza con la propria immondizia tenendola in garage per tre mesi. Deus ex machina di questa scelta è il regista Nisker, il cui scopo è mostrare, a>raverso l’esperienza di un nucleo familiare, la reale portata della produzione e dello smal.mento dei rifiu. domes.ci. Loro della munnizza di BaKaglia, DonaM, SchimmenM, Zulini – Italia, 2011, 50’ A Palermo esiste dal 2008 una coopera.va che raduna 85 cenciaioli, veri e propri esper. nel recupero dei materiali riciclabili dalla spazzatura. Raccolgono ferro, cartone, vetro o plas.ca per poi rivenderli, mantenendo così le loro famiglie. Dopo anni di lo>e, sono finalmente riusci. a strappare un accordo con l’azienda municipalizzata che si occupa dei rifiu. nel capoluogo siciliano. Zero Spreco di Victor Ibanez – Italia, 2011, 31’ Deciso a bloccare la costruzione di un inceneritore a Parma, Francesco Barbieri, decide di intraprendere un viaggio pe capire come si possano ges.re in modo virtuoso i rifiu.. Parte così alla volta di San Francisco, realtà urbana che vanta la miglior raccolta differenziata al mondo. Pannolinopoli di Jacqueline Farmer – Francia, 2012, 52’ Roba dappertuKo di Judith de Leeuw -‐ Paesi Bassi, 2011, 57’ La Crociera delle Bucce di Banana di Salvo Manzone – Italia, 2012, 21 Campania In-‐Felix di Ivana Corsale -‐ Italia, 2011, 44’ Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedentePannolinopoli
di
Jacqueline
Farmer
–
Francia,
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di
Judith
de
Leeuw
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Paesi
Bassi,
2011,
57’
La
Crociera
delle
Bucce
di
Banana
di
Salvo
Manzone
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Italia,
2012,
21
Campania
In-‐Felix
di
Ivana
Corsale
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Italia,
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http://www.cinemambiente.it/media/programma-settimana-rifiuti-cinemambiente.pdf
fes.val@cinemambiente.it Film consiglia. per elementari Gli animali salvano il pianeta di Lester Mordue – Regno Unito 2008, 4’ II sacche(o medusa , Il riciclaggio dei leoni, La borsa della spesa, Il ghepardo e la gazzella: qua>ro episodi dalla serie di animazione prodo>a da Discovery: i protagonis. sono animali che ci sensibilizzano sulla riduzione e il riciclo dei rifiu.. Gli angeli della spazzatura di Pierre Trudeau – Canada, 2008, 5’ Una discarica dove i rifiu. improvvisamente si animano dimostrando che ciò che buGamo nell’immondizia a volte può essere ancora riu.lizzato. La noKe dei rifiuM vivenM di Marco GisoO – Italia, 2010, 5’ Episodio della serie Due amici per la terra che illustra la regola delle 4 erre: Riduzione, Riu.lizzo, Riciclo e Recupero. Di seconda mano di Isaac King – Canada, 2011, 7’ Due vicini di casa cercano di andare finalmente d’accordo a dispe>o di due s.li di vita radicalmente differen.. Il primo conduce un’esistenza frene.ca, contrassegnata da uno spreco con.nuo. Il secondo riu.lizza ciò che trova per strada e ricicla. La catena di Vincenzo Gioanola e studenM del Primo Liceo ArMsMco – Italia, 2008, 3’ Una nave scarica abusivamente rifiu. tossici in mare e l’avvelenamento si diffonde tra i pesci che poi finiscono sulla tavole dei responsabili di questo disastro. Vita di vetro di Vincenzo Gioanola e studenM del Primo Liceo ArMsMco – Italia, 2008, 1’ In un mondo invaso dall’immondizia un uso intelligente delle risorse offerte dai nostri rifiu., potrebbe rendere tu>o più semplice per il nostro pianeta. Inquiniamo di Geedwee Boedoe – Usa, 2011, 7’ Ispirato allo s.le dei filma. educa.vi degli anni Cinquanta, il film illustra il poco sostenibile s.le di vita di una famiglia media occidentale. Wall-‐e di Andrew Stanton – Usa, 2008, 98’ Anno 2815: la Terra è disabitata e rido>a a un cumulo di rifiu.. Unico rimasto il roboGno WALL-‐E programmato per raccogliere la spazzatura. Il conta>o con gli oggeG appartenu. agli uomini, unito alla solitudine in cui è costre>o a vivere, perme>ono a WALL-‐E di sviluppare dei sen.men. e di aiutare l’umanità, con l’aiuto della roboGna EVE, a ritrovare conta>o con il pianeta terra. Coinvolgente favola ecologica di animazione firmata Pixar. Programma cortometraggi Lungometraggio Ninnoli di Matray – Francia, 2010, 5’ Solo e perduto in una discarica, un coniglie>o cerca di aGrare l’a>enzione degli esseri umani, senza nessun successo. Dopo essere stato salvato da un piccolo indiano con cui stringe amicizia, cercherà insieme al suo nuovo compagno di viaggio di raggiungere la vicina ci>à con mezzi di fortuna. Come distruggere il mondo – Episodio Spazzatura di Pete Bishop Regno Unito, 2008, 2’ Parodia di un programma scien.fico per denunciare con ironia l’accumulo di rifiu. sul nostro pianeta. Il favoloso desMno di Candy di Maurizio BuKazzo – Italia, 2002, 7’ Protagonista di questo corto una lavatrice abbandonata in una discarica. Pensa! Quanto ci vuole per cambiare un’abitudine di Rupert Jones – Regno Unito, 2007, 3’ Cliente e negoziante in un divertente dialogo sull’u.lizzo dei saccheG di plas.ca. Chi ha rapito Mr Ric di Enrico VendiO – Italia, 2011, 22’ Un eccentrico inves.gatore dall’accento francese viene incaricato di me>ersi sulle tracce di Mister Ric, molto a>ento alle buone pra.che ambientali, misteriosamente scomparso. Man mano che l’indagine procede, l’uomo capirà che la soluzione dell’enigma è legata alla vera e propria seconda vita dei rifiu., o>enuta grazie alla raccolta differenziata. Il signor Meier e l’impronta ecologica di Ellen Seibt – Germania, 2010, 11’ Il signor Meier ha una vita tranquilla e serena. Anche se molto più a>ento da un punto di vista ecologico dei suoi vicini scoprirà però l’esistenza di cos. da lui genera. che hanno un peso determinante nell’impronta ecologica. PlasMca e vetro di Tessa Joosse – Francia, 2009, 9’ In una fabbrica specializzata nello smal.mento dei rifiu., il ritmo alienante di ges. meccanici e umani ripetu. senza sosta, si trasforma lentamente in una vera e propria musica. Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedente Ninnoli di Matray -‐ Francia, 2010, 5’ Inquiniamo di Geedwee Boedoe -‐ Usa, 2011, 7’ Di seconda mano di Isaac King – Canada, 2011, 7’ Film consiglia. per medie Wall-‐e di Andrew Stanton – Usa, 2008, 98’ Programma cortometraggi Lungometraggio Gli avanzi di Michael Canavagh, KersMn Ubelacker – Svezia, 2008, 28’ 2000 km da percorrere lungo la costa australiana procurandosi il cibo con il dumpsters diving, ovvero il recupero di cibo commes.bile dalla spazzatura, una forma di nuova resistenza alle logiche del consumo e dello spreco. Il maestoso saccheKo di plasMca di Jeremy Konner – Usa, 2010, 4’ I ci>adini della California u.lizzano annualmente circa diciannove miliardi di saccheG di plas.ca. Un dato dalle conseguenze devastan., specialmente a livello marino. Voce narrante di Jeremy Irons. Borsa di plasMca di Ramin Bahrani – Usa, 2009, 18’ L’odissea vissuta da un sacche>o di plas.ca alla disperata ricerca della donna a cui si sente profondamente legato... Voce fuori campo di Werner Herzog. Il signor Meier e l’impronta ecologica di Ellen Seibt – Germania, 2010, 11’ Pensa! Quanto ci vuole per cambiare un’abitudine di Rupert Jones – Regno Unito, 2007, 3’ Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedente Film consiglia. per superiori Nell’eternità di Michael Madsen -‐ Danimarca, Finlandia, 2010, 75’ Nei pochi decenni dalla costruzione della prima centrale atomica sono state prodo>e oltre 250.000 tonnellate di rifiu. radioaGvi che saranno smal.. in non meno di 100.000 anni. In Finlandia, per poter custodire le scorie al riparo da calamità naturali o disastri causa. dall’uomo, si sta costruendo Onkalo. Il gusto dello spreco di ValenMn Thurn -‐ Germania, 2011, 88’ Più della metà di tu>o il cibo che viene comprato finisce nella spazzatura senza neppure essere stato toccato: lo spreco alimentare è infaG sistema.co in buona parte del mondo occidentale e nessun consumatore è esente da questo fenomeno assurdo e disastroso da un punto di vista non solo ambientale. Una possibilità di risca>o nasce proprio dal recupero dell’immondizia e di even. come la cena gratuita degli avanzi, organizzata nel 2010 a Torino. La cospirazione della lampadina di Cosima Dannoritzer -‐ Spagna, Francia, 2010, 75’ Esiste realmente un lampadina che duri per sempre? E perché si preferisce eliminare un computer che non funziona piu>osto di ripararlo? La risposta è da ricercarsi nella scadenza pianificata, una strategia aziendale che garan.sce un consumo sempre crescente. Questa logica di mercato è alla base dell’a>uale emergenza ambientale. Programma cortometraggi Lungometraggi Pannolinopoli di Jacqueline Farmer – Francia, 2012, 52’ In Francia ogni anno sono due miliardi e mezzo i pannolini usa. che devono essere smal..: un esempio emblema.co del costo non solo ambientale rappresentato oggi da un figlio. A>raverso interviste con ricercatori, industriali, semplici consumatori o moderne femministe si affronta così un tema legato a un vero e proprio simbolo dell’emancipata e consumis.ca società contemporanea. Roba dappertuKo di Judith de Leeuw – Paesi Bassi, 2011, 57’ Le cose, la roba, gli oggeG: sono ovunque nel nostro mondo e cara>erizzano la nostra esistenza. Poiché sono pra.che e rendono la vita più comoda, pensiamo possano dare anche la felicità. Ma in realtà invadono le nostre case, le nostre strade, i mari, i fiumi, la natura, e sopra>u>o la nostra mente, condizionando il modo in cui pensiamo noi stessi, all’economia o all’idea di spazio. La Crociera delle Bucce di Banana di Salvo Manzone – Italia, Francia, 2012, 21’ Aimée è un’anziana signora francese che vive a Stromboli, nell’arcipelago siciliano delle isole Eolie. Da anni comba>e la sua ba>aglia per una corre>a ges.one dei rifiu. sull’isola, osteggiando la scelta dell’amministrazione di ricorrere al trasporto via mare degli ingombran. res. del benessere contemporaneo. Ma Stromboli è un paradigma dell’Italia intera, tra emergenza rifiu., ambientalis. in lo>a e poli.ci sordi. Campania In-‐Felix di Ivana Corsale -‐ Italia, 2011, 44’ Mario, suo figlio Alessandro e Bruna vivono nel “triangolo della morte”, la zona della provincia di Napoli tra Acerra, Nola e Marigliano nella quale la camorra ha per anni ges.to la raccolta e lo smal.mento dei rifiu. industriali provenien. dall’Italia del Nord. Le loro storie raccontano il sofferto legame dei campani con la loro terra, evidenziando una ferita non solo ambientale, ma anche sen.mentale e culturale. Insacchetalo di Susan Beraza – Usa, 2010, 78’ Jeb Barrier è un ragazzo americano come tan.. Sensibile alle tema.che ambientali, decide di non u.lizzare più alcun sacche>o di plas.ca. Un piccolo gesto che rivoluzionerà però completamente l’intera sua esistenza. Insieme alla sua fidanzata Annie, cercherà infaG di ridurre il più possibile l’uso di un materiale verso cui sembra che l’uomo contemporaneo abbia sviluppato una vera e propria dipendenza, ma dal devastante impa>o per il pianeta. TuffaM! Vivere grazie agli avanzi dell’America di Jerremy Reifert – Usa, 2010, 45’ Ogni anno, solo negli Sta. Uni., oltre quaranta milioni di tonnellate di cibo vengono bu>ate nella spazzatura, circa mille e cinquecento chilogrammi al secondo. Jeremy Seifert ha così deciso, insieme ad alcuni amici, di analizzare ciò che i supermerca. di Los Angeles eliminano a fine giornata per verificare se si tra>a effeGvamente di scar. inu.lizzabili. Film per pubblico adulto RifiuM! La rivoluzione inizia a casa di Andrew Nisker – Canada, 2007, 76’ La famiglia McDonald di Toronto inizia una singolare convivenza con la propria immondizia tenendola in garage per tre mesi. Deus ex machina di questa scelta è il regista Nisker, il cui scopo è mostrare, a>raverso l’esperienza di un nucleo familiare, la reale portata della produzione e dello smal.mento dei rifiu. domes.ci. Loro della munnizza di BaKaglia, DonaM, SchimmenM, Zulini – Italia, 2011, 50’ A Palermo esiste dal 2008 una coopera.va che raduna 85 cenciaioli, veri e propri esper. nel recupero dei materiali riciclabili dalla spazzatura. Raccolgono ferro, cartone, vetro o plas.ca per poi rivenderli, mantenendo così le loro famiglie. Dopo anni di lo>e, sono finalmente riusci. a strappare un accordo con l’azienda municipalizzata che si occupa dei rifiu. nel capoluogo siciliano. Zero Spreco di Victor Ibanez – Italia, 2011, 31’ Deciso a bloccare la costruzione di un inceneritore a Parma, Francesco Barbieri, decide di intraprendere un viaggio pe capire come si possano ges.re in modo virtuoso i rifiu.. Parte così alla volta di San Francisco, realtà urbana che vanta la miglior raccolta differenziata al mondo. Pannolinopoli di Jacqueline Farmer – Francia, 2012, 52’ Roba dappertuKo di Judith de Leeuw -‐ Paesi Bassi, 2011, 57’ La Crociera delle Bucce di Banana di Salvo Manzone – Italia, 2012, 21 Campania In-‐Felix di Ivana Corsale -‐ Italia, 2011, 44’ Per i seguenM Mtoli vedi descrizione nella pagina precedentePannolinopoli
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Roba
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Crociera
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Bucce
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Banana
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Roma invasa dai rifiuti: i verdi da Clini risposte imbarazzanti
«Roma nel 2013 invasa dai rifiuti»
I Verdi: risposte imbarazzanti
30 ottobre 2012
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A - A
L'incontro però non soddisfa i Verdi: «Abbiamo un solo aggettivo per definire l'incontro tra la commissione Petizioni dell'Ue, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il commissario all'emergenza Rifiuti, Goffredo Sottile: imbarazzante», ha dichiarato in una nota il presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio, che aggiunge: «Il commissario Sottile continua a sostenere la bontà delle sue scelte e il rispetto, nel prenderle, delle normative europee in materia di tutela ambientale e salute dei cittadini, cosa che a noi non risulta. Ma ciò che è peggio è il fatto che Sottile continui nella difesa della sua scelta circa il sito per la discarica 'provvisoria' a Monti dell'Ortaccio, sostenendo che le motivazioni finora addotte dalle istituzioni locali, Comune, Provincia e Regione non sono determinanti ai fini ostativi circa la realizzazione della discarica».
Inoltre, prosegue Bonessio, «Sottile continua a ignorare lo studio epidemiologico sulla Valle Galeria che registra un aumento del 28% dei tumori rispetto alla media romana, fatto che registra il già alto degrado ambientale della zona e certifica che la nuova discarica non farebbe altro che aggiungere malattia su malattia». E secondo il presidente dei Verdi del Lazio «nemmeno Clini è stato convincente, visto che ha rivendicato il fatto che 'Il patto per Roma' sia ora la panacea di tutti i mali, mentre di fatto a distanza di tre mesi non ha prodotto alcun effetto.
Ma ciò che inquieta sia noi sia i Comitati è il fatto che Clini abbia rivendicato a sè tutto il 'merito' della presa di coscienza della città sulla necessità di superare le mega-discariche ignorando le battaglie dei comitati, come quello di Malagrotta, che dagli anni 70 si batte, e proponendo soluzioni all'avanguardia. Inoltre- conclude Bonessio- si tratta dello stesso Clini che non più tardi di due di giorni fa si è fatto autorizzare in Consiglio dei ministri l'incenerimento dei rifiuti nei cementifici e ora minaccia provvedimenti 'eccezionali' da parte dell'esecutivo, sempre, secondo noi, senza ascoltare e confrontarsi con i cittadini». http://www.unita.it/italia/roma-nel-2013-invasa-dai-rifiuti-br-i-verdi-risposte-imbarazzanti-1.460523?page=4
rifiuti la battaglia di Morgo Montello e il mistero dei fusti tossici mai rimossi
AI CONFINI TRA LATINA E NETTUNO
Rifiuti, la battaglia di Borgo Montello
e il mistero dei fusti tossici (mai rimossi)
A sud di roma la discarica più grande dopo Malagrotta: sempre verso la chiusura (poi prorogata). Bloccato lo scavo per individuare rifiuti speciali: non si sa dove metterli
LATINA - Un'altra battaglia, in tema di gestione dei rifiuti, si sta consumando a sud di Roma. E' quella che vede protagonista la discarica di borgo Montello, un ecomostro che negli anni è arrivato ad occupare un'area di 50 ettari distruggendo per sempre un territorio di alto valore agricolo ai confini tra Latina e Nettuno. La paura delle amministrazioni - comune e provincia di Latina in particolare - è che il sito possa essere ulteriormente ampliato. Montello è la Malagrotta della provincia pontina: chiusura sempre prossima, salvo ripensamenti e proroghe dell'ultimo minuto.
La discarica di Borgo Montello (foto dal web)La discarica di Borgo Montello (foto dal web)
GIALLO ECOMAFIE - L'ultima polemica intorno alla discarica su cui pende un'inchiesta per l'inquinamento delle falde acquifere - a luglio il tribunale deciderà il rinvio a giudizio dei gestori Bruno Landi, Nicola Colucci e Vincenzo Rondoni - è quella relativa allo scavo di presunti fusti tossici. Una operazione resa possibile da un cospicuo finanziamento regionale - 850mila euro - tesa ad indagare sulla natura della masse ferrose individuate da un lontano studio dell'Enea del 1996 nell'invaso più antico, denominato "S zero". Un giallo che trova riscontro nei racconti del pentito di camorra Carmine Schiavone risalenti ai primi anni novanta: dopo qualche anno di oblio il tema è tornato nell'agenda del Comune, subito contestato per le procedure adottate nell'affidare l'appalto degli scavi ad una società amica, e per questo oggetto di un esposto in procura presentato da Libera e Legambiente.
PROCEDURE IGNORATE - Perplessità che, sotto il profilo tecnico, vengono sposate dall'agenzia Arpa Lazio che nei giorni scorsi ha bloccato l'avvio degli scavi per un motivo ovvio, ma che il Comune aveva ignorato: la rimozione dei rifiuti speciali dovrà prevedere il trasporto dei medesimi presso una discarica autorizzata al loro smaltimento. Strano non pensare ad una evenienza simile: o si credeva di non trovare niente, oppure la superficialità ha guidato l'ente in questa strana operazione. Tutto sospeso, dunque, sino alla prossima conferenza dei servizi prevista il 22 giugno: una ulteriore beffa a fronte di fondati sospetti sulla operazioni delle ecomafie sorti da oltre 15 anni.
NESSUN INSABBIAMENTO - Ma guai a criticare l'amministrazione: in suo soccorso intervengono i vertici regionali dell'agenzia ambientale: «L’approfondimento e la verifica –afferma il direttore di Arpa Lazio Corrado Carrubba -, anche alla luce delle nuove normative , della questione legata allo smaltimento dei fusti tossici che eventualmente verranno ritrovati, non è sinonimo di insabbiamento, ma significa portare avanti con senso di responsabilità tutti gli aspetti e le procedure legate alla delicata situazione delle discariche di Borgo Montello. Di contro, proprio l’omissione e la superficialità rispetto a questo ulteriori passaggi avrebbe potuto creare i presupposti per impedire l’accertamento dei fatti. Si è ritenuto quanto mai opportuno esperire tutta una serie di passaggi, affinché si potesse evitare e mettere in preventivo l’insorgere di problematiche nel corso dell’escavo che quindi avrebbero determinato una fase di stallo nel corso dei lavori. Pertanto il prossimo 22 giugno si terrà la conferenza di servizio definitiva e già in quella data la questione verrà definita sotto ogni aspetto, anche alla luce degli approfondimenti effettuati, e soprattutto in quella sede si procederà al fare il via libera all’apertura dei cantieri».
ACCUSE DEI VERDI - «L'interruzione dei lavori alla discarica di Borgo Montello aggiunge l'ennesimo incredibile tassello di incuria ambientale. - affermano il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio e il Portavoce dei Verdi di Latina, Giorgio Libralato. Se da un lato può essere apprezzabile l'iniziativa del comune di Latina di effettuare gli scavi dei fusti tossici e di conferire i rifiuti non differenziati a un centro di trattamento prima dell'invio in discarica, di prevenire ulteriori ampliamenti della discarica (o dei relativi impianti di trattamento dei rifiuti) nella zona della stessa discarica con il risarcimento ai cittadini confinanti della discarica non si può dimenticare che: Cirilli, attuale vice sindaco e assessore all'ambiente è stato assessore all'ambiente del comune di Latina proprio nel periodo 1993/1997 durante il quale sarebbero accaduti fatti importanti nella discarica; anche l'attuale sindaco Di Giorgi è stato in passato assessore comunale; il comune di Latina è tutt'ora a livelli molto bassi di raccolta differenziata (a parte il balletto dei numeri di poco superiore al 30%) con evidenti problemi da una parte della ditta che gestisce il servizio (Latinambiente) e dall'altra con la restituzione dell'Iva sulla Tia».
CINTURA ALBERATA - In una battaglia ad alto tasso di scontro politico intorno alla gestione dei rifiuti si inserisce anche l'amministrazione provinciale di Latina guidata dall'esponente del Pdl Armando Cusani. Parte civile nel processo per l'inquinamento, promotore di un ricorso al tar contro il piano rifiuti targato Polverini, Cusani è fautore della chiusura del ciclo dei rifiuti a livello provinciale non nascondendo la necessità di realizzare un termovalorizzatore collocandolo proprio nell'area di borgo Montello. Dal canto suo il comune non resta a guardare, intanto scegliendo di non conferire più i rifiuti a Montello, servendosi invece di un altro impianto dove è possibile il pretrattamento, portando in discarica solo il "rifiuto del rifiuto." Inoltre la giunta ha presentato una proposta di delibera con cui si definisce il perimetro della maxi discarica e si prevede, per ostacolare ulteriori ampliamenti, l'istituzione di una fascia di rispetto destinata ad ospitare un bosco che racchiuderà la discarica stessa. Inoltre è previsto un ristoro economico per gli abitanti dei terreni confinanti agli invasi. Il tutto, ovviamente, è ancora sulla carta.
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_giugno_15/borgo-montello-latina-discarica-pontina-fusti-tossici-201619425266.shtml
Michele Marangon15 giugno 2012 (modifica il 16 giugno 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
martedì 30 ottobre 2012
Ministro Clini: chiudere discarica di Borgo Montello?
Il Ministro Clini "all'ambiente" ha dichiarato che non si può conferire in discarica (parlava di Malagrotta ma la regola, se è una regola, deve valere per tutti) il tal quale. Cioè i rifiuti non trattati, e non differenziati, come succede per la maggior parte dei rifiuti oggi conferiti nella discarica di Borgo Montello. Il rischio, secondo le dichiarazioni del Ministro Clini, è che i rifiuti non trattati e non differenziati rimangano per strada. Dichiarato da un ministro all'ambiente non è affatto tranquillizzante. Quindi lo stesso rischio dichiarato dal ministro Clini che i rifiuti rimangano per strada lo corrono anche i comuni della provincia di Latina? E perchè nessun amministratore della provincia di Latina si pone il problema? idem per la maggioranza delle amministrazioni comunali della provincia di Latina? Il rischio ulteriore (come se i rifiuti per strada non evocassero già la malavita che sembra primeggiare nella gestione dei rifiuti) è quello di pesanti sanzioni a carico delle varie amministrazioni comunali, quindi dei cittadini. I cittadini dovranno quindi pagare due volte per l'incapacità dei vari amministratori? La discarica di Borgo Montello è quindi da chiudere? Coordinamento provincia di Latina verdi ecologisti e civici
emergenza discarica Roma Clini "decido io altrimenti rifiuti in strada"
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/10/30/news/discarica_vertice_con_europarlamentari_sottile_rischiamo_rifiuti_nelle_strade-45579082/?ref=HREC1-2
Discarica, vertice con europarlamentari
"O il governo si fa carico di iniziative eccezionali o Roma si riempirà di rifiuti". Corrado Clini, ministro dell'Ambiente, lancia l'allarme sulla discarica romana al termine del vertice a porte chiuse nella sede romana del Parlamento europeo con gli europarlamentari e il commissario straordinario ai rifiuti per Roma e provincia Goffredo Sottile.
"Basta con il gioco dell'oca che va avanti da 8 mesi" ha detto il ministro. "Il 31 dicembre deve chiudere la discarica di Malagrotta. Il commissario sta lavorando sulle soluzioni. Se queste non risultano praticabili perché c'è un'opposizione politica, a questo punto delle due l'una: o Roma si riempie di rifiuti oppure il governo si fa carico di iniziative eccezionali" ha aggiunto.
Uno scenario allarmante prospettato anche dal prefetto Sottile: "L'alternativa a Monti dell'Ortaccio sono irifiuti a via Nazionale". "Alternative vere non ce ne sono - ha spiegato - Rischiamo dall'1 gennaio di avere irifiuti nelle strade di Roma".
"Io faccio il ministro dal 2011 - ha aggiunto poi Clini - la discarica di Malagrotta c'è da 40 anni ed è stata gestita da amministrazioni elette dai cittadini. Siccome - continua - la storia di Roma è esattamente questa, ossia che ogni proposta che viene formulata trova un'opposizione e nessuno si assume la responsabilità di scegliere, siccome il ministro dell'Ambiente non può tollerare l'idea che dal 1 gennaio 2013 i rifiuti di Roma vadano in strada perché nessuno si è assunto la responsabilità di scegliere, sceglieremo noi e le scelte purtroppo piacciono a qualcuno e ad altri no''.
Per Sottile lascelta inevitabile resta Monti dell'Ortaccio: "Abbiamo esaminato tutto l'esaminabile e siamo purtroppo arrivati alla conclusione che non ci sono alternative. Nelle discariche della provincia di Roma non ci sono volumetrie alternative a Monti dell'Ortaccio".
Dubbiosi gli eurodeputati Pd Guido Milana e Roberto Gualtieri che in una nota scrivono: "L'audizione del prefetto Goffredo Sottile davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo in visita a Roma continua a non fugare i dubbi sull'individuazione del sito di Monti dell'Ortaccio e la sua strategia risulta non pienamente comprensibile". "Niente di personale - sottolineano Milana e Gualtieri - ma da Sottile vorremmo capire come sia possibile trovare, in soli 18 mesi, una soluzione definitiva al problema dei rifiuti, quando per quella provvisoria si brancola nel buio da oltre un anno, durante il quale, nonostante la gestione commissariale, non sono migliorate né la raccolta differenziata, né il trattamento biologico meccanico".
Milana ha poi aggiunto: "Chiedo al prefetto Sottile quale sia stato il criterio che ha portato a preferire il sito di Monti dell'Ortaccio a quello della Solfatara" esortando, infine, il prefetto a prestare maggiore attenzione agli enti locali, soprattutto i due municipi coinvolti (il XV e XVI), fortemente contrari all'utilizzo di quel sito.
"Sottile - prosegue Gualtieri - non ha fornito risposte a 2 quesiti fondamentali: perché si preferisce la costruzione di una discarica temporanea invece di utilizzare la piena capacità delle strutture di altri siti, fino ad oggi non completamente sviluppata? E ancora, per quale motivo dovrebbe convenire inviare all'estero i soli rifiuti non trattati e costruire una discarica provvisoria di 18 mesi per quelli trattati, anziché mandare irifiuti all'estero e non costruire alcuna discarica provvisoria? Purtroppo non abbiamo avuto risposta neanche alle domande dirette sui costi e la convenienza di queste opzioni. Ammesso che si sia disposti a credere che a Monti dell'Ortaccio arriveranno davvero solo rifiuti trattati e che sarà una 'soluzione temporanea', con le conseguenze drammatiche che questi dubbi sollevano sui rischi per la salute dei cittadini".
Discarica, vertice con europarlamentari
Clini: "Decido io, altrimenti rifiuti in strada"
Presso la sede romana del Parlamento europeo incontro a porte chiuse con il ministro Clini e il commissario straordinario che avverte: "L'alternativa a Monti dell'Ortaccio è via Nazionale". Critico il Partito democratico
"Basta con il gioco dell'oca che va avanti da 8 mesi" ha detto il ministro. "Il 31 dicembre deve chiudere la discarica di Malagrotta. Il commissario sta lavorando sulle soluzioni. Se queste non risultano praticabili perché c'è un'opposizione politica, a questo punto delle due l'una: o Roma si riempie di rifiuti oppure il governo si fa carico di iniziative eccezionali" ha aggiunto.
Uno scenario allarmante prospettato anche dal prefetto Sottile: "L'alternativa a Monti dell'Ortaccio sono irifiuti a via Nazionale". "Alternative vere non ce ne sono - ha spiegato - Rischiamo dall'1 gennaio di avere irifiuti nelle strade di Roma".
"Io faccio il ministro dal 2011 - ha aggiunto poi Clini - la discarica di Malagrotta c'è da 40 anni ed è stata gestita da amministrazioni elette dai cittadini. Siccome - continua - la storia di Roma è esattamente questa, ossia che ogni proposta che viene formulata trova un'opposizione e nessuno si assume la responsabilità di scegliere, siccome il ministro dell'Ambiente non può tollerare l'idea che dal 1 gennaio 2013 i rifiuti di Roma vadano in strada perché nessuno si è assunto la responsabilità di scegliere, sceglieremo noi e le scelte purtroppo piacciono a qualcuno e ad altri no''.
Per Sottile lascelta inevitabile resta Monti dell'Ortaccio: "Abbiamo esaminato tutto l'esaminabile e siamo purtroppo arrivati alla conclusione che non ci sono alternative. Nelle discariche della provincia di Roma non ci sono volumetrie alternative a Monti dell'Ortaccio".
Dubbiosi gli eurodeputati Pd Guido Milana e Roberto Gualtieri che in una nota scrivono: "L'audizione del prefetto Goffredo Sottile davanti alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo in visita a Roma continua a non fugare i dubbi sull'individuazione del sito di Monti dell'Ortaccio e la sua strategia risulta non pienamente comprensibile". "Niente di personale - sottolineano Milana e Gualtieri - ma da Sottile vorremmo capire come sia possibile trovare, in soli 18 mesi, una soluzione definitiva al problema dei rifiuti, quando per quella provvisoria si brancola nel buio da oltre un anno, durante il quale, nonostante la gestione commissariale, non sono migliorate né la raccolta differenziata, né il trattamento biologico meccanico".
Milana ha poi aggiunto: "Chiedo al prefetto Sottile quale sia stato il criterio che ha portato a preferire il sito di Monti dell'Ortaccio a quello della Solfatara" esortando, infine, il prefetto a prestare maggiore attenzione agli enti locali, soprattutto i due municipi coinvolti (il XV e XVI), fortemente contrari all'utilizzo di quel sito.
"Sottile - prosegue Gualtieri - non ha fornito risposte a 2 quesiti fondamentali: perché si preferisce la costruzione di una discarica temporanea invece di utilizzare la piena capacità delle strutture di altri siti, fino ad oggi non completamente sviluppata? E ancora, per quale motivo dovrebbe convenire inviare all'estero i soli rifiuti non trattati e costruire una discarica provvisoria di 18 mesi per quelli trattati, anziché mandare irifiuti all'estero e non costruire alcuna discarica provvisoria? Purtroppo non abbiamo avuto risposta neanche alle domande dirette sui costi e la convenienza di queste opzioni. Ammesso che si sia disposti a credere che a Monti dell'Ortaccio arriveranno davvero solo rifiuti trattati e che sarà una 'soluzione temporanea', con le conseguenze drammatiche che questi dubbi sollevano sui rischi per la salute dei cittadini".
(30 ottobre 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lazio Polverini al voto entro gennaio
Polverini: «Al voto entro gennaio
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ROMA - «Al voto entro gennaio. E comunque, a questo punto, credo sia necessario farlo in una unica giornata assieme alla Lombardia».
Ad affermarlo è la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. E aggiunge, prevedendo un taglio dei consigleiri regionali da 70 a 50: «Non si può che andare a votare per 50 consiglieri regionali». E conclude: «Auspico una convocazione del Consiglio regionale del Lazio per effettuare le modifiche, come già avevo scritto al presidente Mario Abbruzzese, che mi auguro abbia concluso le sue verifiche politiche». Formigoni dalla Cancellieri. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha avuto oggi un lungo colloquio, di quasi un'ora, con il ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri: al centro della discussione, la decisione in merito alla data da fissare per tenere le elezioni regionali in Lombardia. Il ministro - a quanto si apprende - avrebbe detto al governatore che porterà la questione all'esame del Consiglio dei ministri di oggi, al termine del quale il presidente Formigoni e il ministro Cancellieri si risentiranno telefonicamente. Il presidente della provincia di Roma. «Anche se è difficile commentare indiscrezioni, noi continuiamo a pensare che sarebbe stato giusto votare il 16 dicembre ma se presto si arrivasse alla certezza di una data a gennaio sarebbe una prima buona notizia - commenta Nicola Zingaretti - Ripeto, finchè non ci sono certezze noi continueremo a chiedere chiarezza perchè è giusto dare risposte alla regione, ai cittadini, alle forze produttive e sociali che semplicemente vogliono sapere che cosa accade».
Martedì 30 Ottobre 2012 - 16:56
Ultimo aggiornamento: 19:08
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Sabaudia che fine hanno fatto i soldi del ripascimento della duna?
Sabaudia, il Pd interviene sui finanziamenti regionali
Ripascimento impossibile,
causa fondi «scomparsi»
E’ diventata un tormentone la
domanda circa la «sparizione»
degli oltre 3milioni di
euro di fondi regionali
destinati al ripascimento
sulle spiagge
di Sabaudia. Ma visto
lo stato i cui la costa si
trova dopo la prima
mareggiata autunnale,
è bene ricordarlo.
Come fanno i consiglieri
del Partito Democratico
Franco
Brugnola ed Amedeo
che scrivono: «allo scopo di contrastare
l’erosione della costa, alcuni
anni orsono era stato deliberato
dalla Giunta della regione
Lazio ( Presidenza Marrazzo ) un
finanziamento di 3.500.000,00,
euro destinato alla ‘Ricostruzio -
ne della spiaggia mediante ripascimento
morbido, salvaguardia
delle dune e sistemazione delle
foci dei canali’ per il litorale di
Sabaudia. Fu chiesto all’Istituto
Superiore per la Protezione e la
Ricerca sull’Ambiente ( Ispra ) di
fare uno studio, che è stato da
tempo consegnato. L’Az ienda
Regionale per la Difesa del Suolo
( Ardis) non ha condiviso le risultanze
di detto studio e non ha
ritenuto di effettuare il ripascimento.
In considerazione del
tempo trascorso il 10 aprile scorso
è stata presentata
da questo Gruppo
una nuova interrogazione,
che benché
fosse stata inserita
all’ordine del giorno
della seduta consiliare
del 18 ottobre, non
ha ricevuto risposta a
motivo dell’asse nza
del Sindaco. La mareggiata
avvenuta
nella notte tra sabato
e domenica ha riportato all’attua -
lità questo problema. E’ u rg e n t e
che il Sindaco e il consigliere
delegato al demanio marittimo si
attivino presso la Regione per
accertare la disponibilità delle
somme impegnate e quindi il loro
utilizzo, ovvero per conoscere
chi abbia cancellato dal bilancio le somme in questione. http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag26sabaudia.pdf
Latina bocciata da Legambiente ecosistema urbano serve differenziata
Parlati: più differenziata al posto degli inceneritori
«Siamo all’anno zero,
serve innovazione»
«I nostri amministratori non
sanno proprio cosa siano l’in -
novazione e la qualità della
vita. A Roma e nei
capoluoghi del Lazio
siamo all’anno zero».
E’ un giudizio senza
appello quello che arriva
da Lorenzo Parlati,
il presidente di
Legambiente Lazio
non usa infatti giri di
parole per criticare la
politica che sembra
disinteressarsi della
qualità della vita.
«Altro che smart cities,
in queste città
siamo all’anno zero -
spiega Parlati - tra
traffico congestionato,
smog, troppi rifiuti
malgestiti e perdite idriche
da capogiro. Manca un’idea
di futuro per il Lazio, ma una
delle sfide più importanti si
gioca proprio nella città, nei
capoluoghi ma anche nei
grandi quattordici grandi
centri sopra i 40 mila abitanti
».
Per questo Legambiente
chiede alla Regione di recuperare
il ruolo di pianificazione
e programmazione, e
una migliore capacità
di spesa nella direzione
della sostenibilità.
«Le ricette ci sono
e vanno applicate
governando i processi
- continua Parlati -
sui rifiuti bisogna fare
differenziata porta
a porta ovunque piuttosto
che nuove discariche
e programmi
per la riduzioni e il
riuso, sul trasporto
serve una nuova stagione
di limitazione
al traffico privato e di
potenziamento di
quello pubblico per
battere lo smog con nuove
pedonalizzazioni e Ztl. Infine
sull’acqua servono gestioni
pubbliche e partecipate colpendo
le perdite di rete»http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag07latina.pdf
Latina record perdite idrico, poco verde, molti ritardi
NUMERI BASSI RISPETTO AL TREND NAZIONALE
Poco «verde»
Molti ritardi
Solo 4,08 mq per abitante
Alcune auto
incolonnate
a Latina,
lo smog
è uno
dei
problemi
principali
UNA CITTA’ poco verde, è questo
il quadro di Latina che emerge
dalla ricerca di Legambiente.
Per quanto riguarda il verde urbano
fruibile, che esclude parchi
ed aree protette, i numeri del
Lazio restano bassi rispetto alla
media nazionale.
E quelli
del capoluogo
pontino lo
sono ancora
di più: qui in
città infatti ci
sono 4,08
metri quadrati
per abitanti,
molto
meno rispetto
a Rieti
(19,05), Roma
(12,55) e
F r o s i n o n e
(12,28). Peggio
di noi, nel
Lazio, solamente
Viterbo
con 2,42
metri quadrati
ad abitante.
Non va meglio
per gli
ettari comunali
di superficie
verde in
cui spicca
Roma, prima
a livello nazionale,
con
3650 mq di
aree verdi su
ettari di superficie
urbana,
staccando di gran lunga Latina
(466), Rieti (419) e ancor più
Frosinone (165) e Viterbo (128).
Ma i numeri più preoccupanti
riguardano le perdite d’acqua nella
rete che, per ammissione della
stessa della Legambiente, risultano
essere «assurde» in tutto il
Lazio. E, purtroppo, Latina fa
registrare il dato peggiore in assoluto
nella Regione con il 62 per
cento di perdite, seguita da Rieti
(45 per cento) e Frosinone con il
39 per cento. In questa speciale
graduatoria Roma sale dal 27 al
36 per cento
mentre peggiora
anche
V i t e r b o
(d all ’11 al
14).
Fo r t u n a t amente
però
di min uis cono
i consumi
idrici in quattro
capoluoghi
su cinque:
la capit
a l e c o n
200,8 litri di
a c q u a a l
giorno consumati
da
ciascun cittadino,
Viterbo
(155,5 litri al
giorno pro
capite), Fros
i n o n e
(153,5) ed
anche Latina
dove la media
quotidiana
si attesta
sui 152,3 litri.
L’unico
centro che
vede crescere
i consumi è
R i e t i c o n
162,6 litri.
Aumenta invece l’efficienza del
sistema di depurazione che nel
capoluogo pontino sale al 99 per
cento dimostrandosi quasi perfetta,
numeri migliori rispetto a quelle
di tutte le altre province del
Lazio.
L.A.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag07latina.pdf
latina ambiente sempre peggio città solo per automobili
Il capoluogo non si sposta dalla parte bassa delle classifiche ambientali
Per sole automobili
In circolazione 73 vetture ogni 100 abitanti, più 12 ciclomotori CHE il capoluogo (insieme
al resto della provincia)
avesse qualche problema
con l’ambiente lo si era
c a p i t o d a
t e m p o , a l
punto che la
stessa ammin
i s t r a z i o n e
ha aderito di
recente ad un
progetto di
« c ab l a g gi o »
verde e sostenibile
che si
c h i a m a
Smart City.
Però nel frattempo
le statistiche
continuano
ad ess
e r e
impietose e
Latina si segnala
al primo
posto tra
le città medie
per il rapporto
tra numero
di macchine e
numero di
abitanti. Si
contano 73
vetture ogni
100 abitanti;
per fare un
paragone a Roma ce ne
sono 70 ogni 100 abitanti e
a Milano 54 che è già una
quota considerata piuttosto
alta in ambito europeo.
Non va meglio con le due
ruote: nella classifica del
numero dei motocicli per
abitante siamo appaiati a
Reggio Calabria, ce ne sono
in circolazione 12 ogni
100 abitanti; Livorno batte
tutte le città medie con 25
motorini ogni 100 abitanti.
Ma c’è dell’altro e attiene
probabilmente ai motivi
per i quali si è deciso di
aderire a Smart City: l’in -
dice della mobilità sosteniquest’ultimo
dato ha inciso
in modo determinante il
piano del trasporti urbano
di Latina che è praticamente
bloccato da 15 anni,
epoca cui risale l’ultimo
aggiornamento. Come si sa
l’appalto per il servizio dei
collegamenti urbani su
gomma è stato più volte
prorogato negli ultimi due
anni e nel frattempo sono
diminuiti sia i trasferimenti
statali che i contributi regionali.
Di fatto c’è stata
una contrazione dell’offer -
ta pur in presenza di una
città che è cresciuta e
avrebbe una domanda molto
diversa da quella su cui
è stato modulato il piano
dei trasporti vigente. Di
conseguenza l’uso dell’au -
tomobile privata come unico
mezzo di spostamento è
quasi obbligata e lo stesso
discorso vale per i ciclomotori.
Latina aveva fondato
buona parte delle sue
speranze di riduzione
dell’uso delle macchine su
due cambiamenti, entrambi
falliti (almeno finora). Il
primo: costruzione di una
linea metropolitana efficiente
in grado di collegare
la città alla stazione ferroviaria
e al mare, le due
direttrici su cui si sviluppa
il maggior flusso di macchine;
il secondo: la pedonalizzazione
del centro con
collegamenti pubblici e
parcheggi di scambio. Anche
quest’ultimo progetto
si è arenato. Quantomeno è
stato rinviato. E va male,
infine, anche sul fronte delle
piste ciclabili perché come
si sa latina ne ha una
sola e non è ancora riuscita
ad aumentare i chilometri
ciclabili nonostante i molti
progetti effettivamente in
campo e la buona volontà.
Bassissimo l’impatto delle
isole pedonali; gli spazi
accessibili solo a piedi sono
praticamente pari a zero,
anzi si tratta di esperimenti
temporanei su porzioni
di spazi urbani. E
questo naturalmente non
incide sulla classifica.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag06latina.pdf
Latina acqua arsenico dai rubinetti dibattito in commissione
Questa mattina la seduta in Provincia con Asl e Acqualatina
Arsenico e tumori,
dibattito in commissione I DATI delle indagini epidemiologiche
relative all’incidenza di tumori legati alla
presenza di arsenico nell’acqua, ha riacceso
i riflettori su un tema che in provincia
di Latina è particolarmente sentito. Del
resto in molte città ancora ci
sono i distributori di acqua
potabile proprio per ovviare
alla presenza di tracce di arsenico
nella risorsa idrica. In
questo senso, il presidente
della commissione Ambiente
della Provincia di Latina,
Enrico Della Pietà, ha deciso
di convocare per questa mattina
una seduta proprio per
affrontare questo delicato argomento.
Saranno presenti
Asl e Arpa, ma soprattutto il
dirigente di Acqualatina Raimondo
Besson.
La presentazione dei dati
della ricerca si è svolta a
Viterbo, nella locale sede
dell’ordine dei medici. Al
termine dell’incontro la dottoressa
Antonella Litta e il
dottor Luciano Sordini, anche
a nome del Consiglio
dell’Ordine dei Medici- Chirurghi,
sono tornati a chiedere
a tutte le istituzioni il pieno
rispetto delle vigenti disposizioni
di legge e l’attuazione,
come già più volte indicato,
di interventi rapidi e risolutivi
per la completa dearsenificazione
delle acque ad uso
potabile. L’avvio di una informazione
corretta e diffusa
rivolta a tutti i cittadini residenti
nei Comuni della provincia
di Latina e in particolare
nelle scuole, negli ambulatori
medici, nelle strutture
militari e carcerarie, come la
necessità di studi di monitoraggio
della salute delle persone
e in particolare dei bambini,
come segnalato anche
nelle conclusioni dello studio
in questione. Infine, hanno
indicato come possibile
iter per garantire subito la
sicura e completa salubrità
delle acque di cui la dearsenificazione
è parte sostanziale,
che le amministrazioni comunali, provinciali,
regionali e le autorità e le società
di gestione dei servizi idrici, agiscano
immediatamente utilizzando le migliori
tecnologie disponibili, per l'acquisto,
messa in opera e gestione delle quali
potrebbero utilizzare anche fondi propri,
avviando successivamente le procedure di
recupero di quanto anticipato e speso a
tutela della salute pubblica.
«Ho ritenuto di fondamentale importanza
la convocazione di questa commissione
- ha detto il presidente della stessa Enrico
Della Pietà - Non possiamo non prendere
in considerazione questi dati, che sono
decisamente preoccupanti.
Abbiamo il dovere morale di
affrontare il problema e cercare
insieme delle soluzioni.
Ma soprattutto dobbiamo
comprendere a che punto
siamo con gli interventi di
dearsenizzazione da parte di
Acqualatina».
Il capogruppo di Provincia
Futura Domenico Guidi, uno
dei partiti di opposizione, dice:
«Dopo anni di battaglie
ancora ci troviamo a dover
affrontare problemi che, per
le conseguenze che hanno
sulla salute dovrebbero essere
stati archiviati da tempo,
eppure siamo ancora qui a
denunciare e richiedere l’in -
tervento delle istituzioni.
L’acqua è una risorsa indispensabile
per il nostro organismo
ed è un diritto di tutti
poterne usufruire senza avere
conseguenze derivanti dalla
pericolosità di possibili
agenti chimici, che ne alterano
le proprietà. Non è la
prima volta che affrontiamo
tale questione, già a febbraio
dello scorso anno per risolvere
il problema dell'elevato
contenuto di arsenico, avevamo
portato avanti la proposta
di far posizionare, in alcuni
punti del territorio pontino,
fontanelle per erogare acqua
sicura al fine di proteggere la
salute dei consumatori, tutelando
anche le loro tasche,
non essendo obbligati a comprare
bottiglie d'acqua minerale.
Nessuno fino ad oggi ha
trovato alcuna soluzione a
riguardo, che rischia di lasciare
300 mila cittadini senza
acqua potabile. Se da un
lato le autorità italiane sono
andate avanti per mezzo di
deroghe, al fine di raggirare
le norme imposte dall’Unio -
ne Europea, dal primo gennaio 2013 non
sarà più possibile superare il limite di 10
microgrammi per litro di arsenico consentito
nelle acque potabili».
T. O.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag04latina.pdf
Arsenico e tumori,
dibattito in commissione I DATI delle indagini epidemiologiche
relative all’incidenza di tumori legati alla
presenza di arsenico nell’acqua, ha riacceso
i riflettori su un tema che in provincia
di Latina è particolarmente sentito. Del
resto in molte città ancora ci
sono i distributori di acqua
potabile proprio per ovviare
alla presenza di tracce di arsenico
nella risorsa idrica. In
questo senso, il presidente
della commissione Ambiente
della Provincia di Latina,
Enrico Della Pietà, ha deciso
di convocare per questa mattina
una seduta proprio per
affrontare questo delicato argomento.
Saranno presenti
Asl e Arpa, ma soprattutto il
dirigente di Acqualatina Raimondo
Besson.
La presentazione dei dati
della ricerca si è svolta a
Viterbo, nella locale sede
dell’ordine dei medici. Al
termine dell’incontro la dottoressa
Antonella Litta e il
dottor Luciano Sordini, anche
a nome del Consiglio
dell’Ordine dei Medici- Chirurghi,
sono tornati a chiedere
a tutte le istituzioni il pieno
rispetto delle vigenti disposizioni
di legge e l’attuazione,
come già più volte indicato,
di interventi rapidi e risolutivi
per la completa dearsenificazione
delle acque ad uso
potabile. L’avvio di una informazione
corretta e diffusa
rivolta a tutti i cittadini residenti
nei Comuni della provincia
di Latina e in particolare
nelle scuole, negli ambulatori
medici, nelle strutture
militari e carcerarie, come la
necessità di studi di monitoraggio
della salute delle persone
e in particolare dei bambini,
come segnalato anche
nelle conclusioni dello studio
in questione. Infine, hanno
indicato come possibile
iter per garantire subito la
sicura e completa salubrità
delle acque di cui la dearsenificazione
è parte sostanziale,
che le amministrazioni comunali, provinciali,
regionali e le autorità e le società
di gestione dei servizi idrici, agiscano
immediatamente utilizzando le migliori
tecnologie disponibili, per l'acquisto,
messa in opera e gestione delle quali
potrebbero utilizzare anche fondi propri,
avviando successivamente le procedure di
recupero di quanto anticipato e speso a
tutela della salute pubblica.
«Ho ritenuto di fondamentale importanza
la convocazione di questa commissione
- ha detto il presidente della stessa Enrico
Della Pietà - Non possiamo non prendere
in considerazione questi dati, che sono
decisamente preoccupanti.
Abbiamo il dovere morale di
affrontare il problema e cercare
insieme delle soluzioni.
Ma soprattutto dobbiamo
comprendere a che punto
siamo con gli interventi di
dearsenizzazione da parte di
Acqualatina».
Il capogruppo di Provincia
Futura Domenico Guidi, uno
dei partiti di opposizione, dice:
«Dopo anni di battaglie
ancora ci troviamo a dover
affrontare problemi che, per
le conseguenze che hanno
sulla salute dovrebbero essere
stati archiviati da tempo,
eppure siamo ancora qui a
denunciare e richiedere l’in -
tervento delle istituzioni.
L’acqua è una risorsa indispensabile
per il nostro organismo
ed è un diritto di tutti
poterne usufruire senza avere
conseguenze derivanti dalla
pericolosità di possibili
agenti chimici, che ne alterano
le proprietà. Non è la
prima volta che affrontiamo
tale questione, già a febbraio
dello scorso anno per risolvere
il problema dell'elevato
contenuto di arsenico, avevamo
portato avanti la proposta
di far posizionare, in alcuni
punti del territorio pontino,
fontanelle per erogare acqua
sicura al fine di proteggere la
salute dei consumatori, tutelando
anche le loro tasche,
non essendo obbligati a comprare
bottiglie d'acqua minerale.
Nessuno fino ad oggi ha
trovato alcuna soluzione a
riguardo, che rischia di lasciare
300 mila cittadini senza
acqua potabile. Se da un
lato le autorità italiane sono
andate avanti per mezzo di
deroghe, al fine di raggirare
le norme imposte dall’Unio -
ne Europea, dal primo gennaio 2013 non
sarà più possibile superare il limite di 10
microgrammi per litro di arsenico consentito
nelle acque potabili».
T. O.http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc4db0becca/pag04latina.pdf
ambiente Arpa Lazio a rischio chiusura, solo un optionale per la giunta Polverini
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
COMUNICATO STAMPA BONESSIO (VERDI) ARPA LAZIO A RISCHIO. GIUNTA DECIDA SE AMBIENTE È OPTIONAL
«Siamo quasi fuori tempo massimo sulla questione Arpa Lazio e la responsabilità ricade tutta sulle spalle della Polverini. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Nonostante la Giunta trovi il tempo di rinnovare contratti a dirigenti, la cui nomina era già stata precedentemete sospesa dal Tar , sempre la stessa Giunta non trova il tempo, o forse non vuole, procedere all'assunzione di 62 precari altamente qualificati che per l'Arpa rappresentano il minimo vitale, al fine di garantire i livelli essenziali di tutela ambientale nel Lazio. Stiamo parlando di mantenere l'organico a 400 addetti, il 50% della pianta organica approvata dalla Regione Lazio e il 30% rispetto ad Arpa di altre regioni che hanno tra i 1000 e 1200 addetti. Sono a rischio quindi i controlli sulle acque comprese quelle potabili e di balneazione, sulla qualità dell'aria, sull'elettrosmog e sui rifiuti. La Giunta deve decidere in queste ore se l'ambiente del Lazio è importante, oppure è un optional».
ROMA 30 OTTOBRE 2012
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
commissione Ue emergenza rifiuti Lazio imbarazzo Sottile Clini
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
COMUNICATO STAMPA BONESSIO (VERDI) INCONTRO SOTTILE-CLINI COMMISSIONE UE IMBARAZZANTE. CLINI, MINISTRO DELL'INCENERIMENTO, EVITI DI AUTOCELEBRARSI COME PALADINO DELLA DIFFERENZIATA .
«Abbiamo un solo aggettivo per definire l'incontro tra la Commissione Petizioni dell'Ue e il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e il Commissario all'emergenza Rifiuti, Goffredo Sottile: imbarazzante. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - Il commissario Sottile continua a sostenere la bontà delle sue scelte e il rispetto, nel prenderle, delle normative europee in materia di tutela ambientale e salute dei cittadini, cosa che a noi non risulta. Ma ciò che è peggio è il fatto che Sottile continui nella difesa della sua scelta circa il sito per la discarica "provvisoria" a Monti dell'Ortaccio, sostenendo che le motivazioni finora addotte dalle istituzioni locali, comune provincia e regione non sono determinanti ai fini ostativi circa la realizzazione della discarica. Sottile, inoltre, continua a ignorare lo studio epidemiologico sulla Valle del Galeria che registra un aumento del 28% dei tumori rispetto alla media romana, fatto che registra il già alto degrado ambientale della zona e certifica che la nuova discarica non farebbe altro che aggiungere malattia su malattia. E nemmeno Clini è stato convincente, visto che ha rivendicato il fatto che "Il patto per Roma" sia ora la panacea di tutti i mali, mentre di fatto a distanza di tre mesi non ha prodotto alcun effetto. Ma ciò che inquieta sia noi, sia i Comitati è il fatto che Clini abbia rivendicato a se tutto il "merito" della presa di coscienza della città sulla necessità di superare le mega-discariche ignorando le battaglie dei comitati, come quello di Malagrotta che dagli anni 70 si batte e proponendo soluzioni all'avanguardia. Inoltre si tratta dello stesso Clini che non più tardi di due di giorni fa si è fatto autorizzare in Consiglio dei Ministri l'incenerimento dei rifiuti nei cementifici e ora minaccia provvedimenti "eccezionali" da parte dell'esecutivo, sempre, secondo noi, senza ascoltare e confrontarsi con i cittadini».
ROMA 30 OTTOBRE 2012
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
Ilva Clini ammette "possibili effetti sulla catena alimentare"
Ilva, tutto come prima
“Produzione invariata”
CLINI: “POSSIBILI EFFETTI SULLA CATENA ALIMENTARE”. E I RIVA
RESTANO AI DOMICILIARI: “RISCHIO DI REITERAZIONE DEL REATO” L’ESPOSTO
D E L L’OPERAIO
Ha denunciato che
gli impianti di aspirazione
non funzionano:
“Ora i responsabili
mi minacciano” di Sandra Amurri
La media di produzione
di acciaio
dell’Ilva, in 50 anni
di storia, è stata
tra i 7 e gli 8 milioni di tonnellate.
Nove milioni si sono
raggiunti solo nel corso di tre
anni. L’Autorizzazione Integrata
Ambientale (Aia) dice
che la produzione diminuirà
del 30% prendendo come parametro
il record di produzione:
9 milioni di acciaio.
Ecco perché i conti non tornano.
La produzione nella
realtà, rispetto al giorno prima
dell’ordinanza, è rimasta
tale e quale. Come spiega
Francesco Rizzo, 37 anni e
due figlie, operario all’Ilva da
15 anni, che dopo aver segnalato,
invano, ai responsabili
che gli impianti di aspirazione
non funzionavano e
le polveri e i fumi che rimanevano
all’interno intossicavano
tutti, ha presentato un
esposto in Procura e alla Asl:
“Nella zona convertitori dove
viene sciolto l’acciaio non
funzionavano gli aspiratori.
In uno degli scivoli ferroleghe,
dove si gettano i materiali
che servono per dare
qualità all’acciaio, mancava
proprio l’impianto di aspirazione
e in un altro la condotta
di aspirazione non funzionava
perché era stata volutamente
ostruita da una lamiera”.
Volutamente, spiega
Rizzo per “favorire il ciclo
produttivo dal momento che
presentava punti di dispersione”.
In sintesi: tra la salute
dei lavoratori e la produttività,
avrebbero optato per la
seconda. “Io non ricordo una
situazione simile da quando
ci lavoro. C’è stato un giorno
in acciaieria che non funzionava
niente, tutte le polveri
venivano disperse nell’a mbiente
dove si lavorava”. E la
pressione che gli operai subiscono,
racconta Rizzo, è
terribile. “Il mio capo mi ha
riferito che in una riunione i
responsabili dell’Ilva, riferendosi
a me, hanno detto:
tenetelo d’occhio, se lo vedete
fermo fategli una contestazione
disciplinare. Mi minacciano
perché protesto,
ma non si può tacere mentre
si soffoca”. Che la produzione
non sia diminuita lo conferma
il fatto che all’Ilma 3
(impianti marittimi) vengono
imbarcati lo stesso numero
di sempre di rotoli di acciaio
per far funzionare gli
altoforni. “Ma i ritmi di imbarco
sono aumentati di
molto” racconta un altro
operaio, Cataldo Ranieri,
leader di “Cittadini liberi e
pensanti” “Quando i caricatori
meccanici si avvicinano
troppo interviene l’a n t i c o l l usione,
ora li stanno bloccando
in modo che le macchine
lavorino vicine e si possa imbarcare
più velocemente. I
nastri trasportatori sono
sempre in movimento”. Paradossalmente
il sequestro
dell’Ima 1 con facoltà d’uso
danneggia i lavoratori perché
“la macchina che dovrebbe
purificare l’acqua, essendo
stata sequestrata, non
può funzionare. Quando
piove si allagano le banchine
e noi lavoriamo con i piedi a
mollo”. Mentre i risultati del
biomonitoraggio dello studio
Sentieri dell’Istituto Superiore
di Sanità offrono
nuovi dati allarmanti. Oltre
alla persistenza della propagazione
di diossine e di metalli
pesanti pericolosi nel
latte delle capre, è stata rilevata
una concentrazione di
diossine superiore ai limiti di
legge nelle cozze.
Intanto i giudici, De Tomasi,
Ruberti e Incalza del Tribunale
del Riesame hanno rigettato
i ricorsi presentati
dalla difesa contro il secondo
“no” del Gip alla richiesta di
rimessione in libertà di Emilio
Riva, del figlio Nicola, e
dell’ex direttore dello stabilimento
Luigi
Capogrosso, agli
arresti domiciliari
per disastro
colposo. La motivazione
è: potrebbero
inquinare
le prove e
reiterare il reato in altri stabilimenti
industriali in
quanto avrebbero “c o m m e sso
sistematicamente e ininterrottamente
i fatti criminosi
per i quali si procede”. I
due Riva avrebbero fatto
pressioni “anche tramite gravi
illeciti” per incidere sui
procedimenti amministrativi
e giudiziari in corso, “e ssendo
manifesta la volontà
dei predetti di adoperare
ogni mezzo per smarcarsi
dalle gravi accuse mosse nei
loro confronti”. I loro precedenti
penali sarebbero “u lteriore
concreto elemento
sintomatico della comprovata
capacità a delinquere,
avendo costoro dimostrato
totale indifferenza verso l’i ncolumità pubblica e individuale". Il fatto quotidiano 30 ottobre 2012
“Produzione invariata”
CLINI: “POSSIBILI EFFETTI SULLA CATENA ALIMENTARE”. E I RIVA
RESTANO AI DOMICILIARI: “RISCHIO DI REITERAZIONE DEL REATO” L’ESPOSTO
D E L L’OPERAIO
Ha denunciato che
gli impianti di aspirazione
non funzionano:
“Ora i responsabili
mi minacciano” di Sandra Amurri
La media di produzione
di acciaio
dell’Ilva, in 50 anni
di storia, è stata
tra i 7 e gli 8 milioni di tonnellate.
Nove milioni si sono
raggiunti solo nel corso di tre
anni. L’Autorizzazione Integrata
Ambientale (Aia) dice
che la produzione diminuirà
del 30% prendendo come parametro
il record di produzione:
9 milioni di acciaio.
Ecco perché i conti non tornano.
La produzione nella
realtà, rispetto al giorno prima
dell’ordinanza, è rimasta
tale e quale. Come spiega
Francesco Rizzo, 37 anni e
due figlie, operario all’Ilva da
15 anni, che dopo aver segnalato,
invano, ai responsabili
che gli impianti di aspirazione
non funzionavano e
le polveri e i fumi che rimanevano
all’interno intossicavano
tutti, ha presentato un
esposto in Procura e alla Asl:
“Nella zona convertitori dove
viene sciolto l’acciaio non
funzionavano gli aspiratori.
In uno degli scivoli ferroleghe,
dove si gettano i materiali
che servono per dare
qualità all’acciaio, mancava
proprio l’impianto di aspirazione
e in un altro la condotta
di aspirazione non funzionava
perché era stata volutamente
ostruita da una lamiera”.
Volutamente, spiega
Rizzo per “favorire il ciclo
produttivo dal momento che
presentava punti di dispersione”.
In sintesi: tra la salute
dei lavoratori e la produttività,
avrebbero optato per la
seconda. “Io non ricordo una
situazione simile da quando
ci lavoro. C’è stato un giorno
in acciaieria che non funzionava
niente, tutte le polveri
venivano disperse nell’a mbiente
dove si lavorava”. E la
pressione che gli operai subiscono,
racconta Rizzo, è
terribile. “Il mio capo mi ha
riferito che in una riunione i
responsabili dell’Ilva, riferendosi
a me, hanno detto:
tenetelo d’occhio, se lo vedete
fermo fategli una contestazione
disciplinare. Mi minacciano
perché protesto,
ma non si può tacere mentre
si soffoca”. Che la produzione
non sia diminuita lo conferma
il fatto che all’Ilma 3
(impianti marittimi) vengono
imbarcati lo stesso numero
di sempre di rotoli di acciaio
per far funzionare gli
altoforni. “Ma i ritmi di imbarco
sono aumentati di
molto” racconta un altro
operaio, Cataldo Ranieri,
leader di “Cittadini liberi e
pensanti” “Quando i caricatori
meccanici si avvicinano
troppo interviene l’a n t i c o l l usione,
ora li stanno bloccando
in modo che le macchine
lavorino vicine e si possa imbarcare
più velocemente. I
nastri trasportatori sono
sempre in movimento”. Paradossalmente
il sequestro
dell’Ima 1 con facoltà d’uso
danneggia i lavoratori perché
“la macchina che dovrebbe
purificare l’acqua, essendo
stata sequestrata, non
può funzionare. Quando
piove si allagano le banchine
e noi lavoriamo con i piedi a
mollo”. Mentre i risultati del
biomonitoraggio dello studio
Sentieri dell’Istituto Superiore
di Sanità offrono
nuovi dati allarmanti. Oltre
alla persistenza della propagazione
di diossine e di metalli
pesanti pericolosi nel
latte delle capre, è stata rilevata
una concentrazione di
diossine superiore ai limiti di
legge nelle cozze.
Intanto i giudici, De Tomasi,
Ruberti e Incalza del Tribunale
del Riesame hanno rigettato
i ricorsi presentati
dalla difesa contro il secondo
“no” del Gip alla richiesta di
rimessione in libertà di Emilio
Riva, del figlio Nicola, e
dell’ex direttore dello stabilimento
Luigi
Capogrosso, agli
arresti domiciliari
per disastro
colposo. La motivazione
è: potrebbero
inquinare
le prove e
reiterare il reato in altri stabilimenti
industriali in
quanto avrebbero “c o m m e sso
sistematicamente e ininterrottamente
i fatti criminosi
per i quali si procede”. I
due Riva avrebbero fatto
pressioni “anche tramite gravi
illeciti” per incidere sui
procedimenti amministrativi
e giudiziari in corso, “e ssendo
manifesta la volontà
dei predetti di adoperare
ogni mezzo per smarcarsi
dalle gravi accuse mosse nei
loro confronti”. I loro precedenti
penali sarebbero “u lteriore
concreto elemento
sintomatico della comprovata
capacità a delinquere,
avendo costoro dimostrato
totale indifferenza verso l’i ncolumità pubblica e individuale". Il fatto quotidiano 30 ottobre 2012
manifestazione no raccordo bis Roma 10 novembre
- 10.00
- Antico Granaio via Nardodipace 20
- ECOLOGISTI RETI CIVICHE VERDI LAZIO LA FIERA DELL’EST INVITANO LA CITTADINANZA A DIRE NO A QUESTA GRANDE OPERA INUTILE.
6 CORSIE+ 2 DI EMERGENZA;•40 MT DI LARGHEZZA; •35 km TUTTI A PEDAGGIO; •1,7 MILIARDO DI COSTI; •48,2 MILIONI A CHILOMETRO; •DA TOR DE CENCI ALLA BRETELLA MI-NA (VALLE MARTELLA);
9 KM. DI GALLERIA, 8,6 KM. DI VIADOTTO E ALTRETTANTI IN TRINCEA; •38 SOGGETTI INTERESSATI (COMUNI, ENTI, LOCALI, SOPRAINTENDENZA, SOCIETÀ); •12 AREE PROTETTE VIOLENTATE;
•AGRO ROMANO E CASTELLI ROMANI SFREGIATI (A RISCHIO PRODUZIONE DI VINO DOC
E DOCG FRASCATI, OLIO, PECORINO ROMANO); •AZIENDE AGRICOLE, CANTINE E AGRITURISMO A RISCHIO CHIUSURA; INQUINAMENTO ATMOSFERICO, ACUSTICO, AMBIENTALE.
SABATO 10 NOVEMBRE
ALLE ORE 10.00
PRESSO IL RISTORANTE L’ANTICO GRANAIO VIA NARDODIPACE, 20 - ROMA-FINOCCHIO
INTERVENGONONANDO BONESSIO-ECOLOGISTI RETI CIVICHE VERDI LAZIOPALOLO BERDINI-URBANISTA DOCENTE UNIVERSITARIO CRISTIANA MANCINELLI-FORUM SALVIAMO IL PAESAGGIO ROMAPIVETTA NORIS-COMITATO NO GRANDE RACCORDO BIS tratto RM-NA/MI-NA
IL GRA BIS PER IL TRATTO CHE CI INTERESSA: SVINCOLO ROMA-NAPOLI, CITTÀ DELLO SPORT, VIA GROTTE DI PORTELLA, BANCA D'ITALIA, VIA DI VERMICINO ATTRAVERSA VIGNETI A PRODUZIONE DOC E ULIVETI, VIA GROTTE DI DAMA, VIA NICOLOSI ECC, VIA PRATAPORCI, VIA TOR FORAME, VIA FONTANA CANDIDA, VIA CASALE DEL FINOCCHIO, VIA QUARTO GRANDE, VIA DELLA FONTANA CORVIA, VIA FONTANA ROTTA, VIA DEL PONTE DI PANTANO, VIA DELLA LITE (MASTROFINI), VIA COLLE DELLA LITE, VIA PONTE DI PANTANO (DIREZIONE LAGHETTO), VIA S.MARIA LE QUINTE, VIA CASILINA, CAVE DI LAGHETTO, ZONA SUD DI VALLEMARTELLA SVINCOLO BRETELLA MILANO-NAPOLI VERSANTE PRENESTINO..QUASI TUTTO SU VIADOTTO!!!!
LA SOLUZIONE: UTILIZZARE I FONDI PUBBLICI PER IL TRASPORTO FERROVIARIO PENDOLARE E LA REALIZZAZIONE DI METROPOLITANE LEGGERE DI SUPERFICE PER DARE UNA VERA ALTERNATIVA AL TRSPORTO PRIVATO SU GOMMA
PAZZESCO INVESTIRE I NOSTRI SOLDI IN SIMILI PROGETTI MAI CONDIVISI!
PARTECIPATE ATTIVAMENTE E DIVULGATEEEEE!!!! SARA’ PRESENTATO IL VIDEO DEL PROGETTO AUTOSTRADALE SEGUITECI SU FACEBOOK “COMITATO NO GRANDE RACCORDO BIS tratto RM-NA/MI-NA”
Emilia il terremoto non è bastato, deposito gas Rivara si torna a trivellare
Deposito Gas Rivara, i tecnici del ministero danno l’ok. Si torna a trivellare
La commissione Via, nonostante il terremoto, le 50.000 firme raccolte e gli appelli dei sindaci emiliani, conferma il parere favorevole alle perforazioni preventive per costruire il deposito: "Nessuna correlazione tra test e sisma". La delusione e lo sconcerto dei comitati. Giovanardi: "Loro sono i principali problemi dell'Italia, come i No Tav"
Più informazioni su: Carlo Giovanardi, Corrado Clini, Erg Rivara Storage, Gas, Rivara, TAR, Terremoto, Trivellazioni.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/29/deposito-gas-rivara-tecnici-del-ministero-danno-lok-si-torna-a-trivellare/397309/
Invece quei festeggiamenti assaporati ad agosto dovranno essere rimandati. O forse cancellati. La commissione, nonostante il terremoto, le 50.000 firme raccolte dai comitati istituiti per contrastare il progetto e gli appelli dei sindaci emiliani, di destra come di sinistra, non ha mutato il parere favorevole alle trivellazioni preventive alla costruzione del deposito. Anzi l’ha confermato. Dichiarando che non è possibile provare una correlazione diretta tra i test e i terremoti, e che gli accertamenti sul campo saranno fondamentali per formulare un parere sull’impianto. Quindi si andrà avanti.
Una doccia fredda “inaspettata”, spiega Lorenzo Preti del comitato Ambiente e Salute di Rivara, “ora bisognerà valutare come rispondere a questa presa di posizione”. Una valutazione che probabilmente riguarderà anche le istituzioni che, da Roma come da viale Aldo Moro, avevano fortemente avversato le trivellazioni nella zona – epicentro degli ultimi terremoti, quelli di magnitudo 5.9 e 5.8 che a maggio hanno devastato l’Emilia.
La decisione di bloccare il progetto dell’Indipendent Gas Management s.r.l (società da cui nel 2008 è nata appositamente la Ers, e appartenente al gruppo inglese Indipendent Resources), un maxi impianto sotterraneo con un’estensione di oltre 120 chilometri quadrati, nell’area dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Medolla, Mirandola e Camposanto, costruito a ospitare 3,7 miliardi di metri cubi di gas in acquifero, il parlamentino locale l’aveva già presa a gennaio. Anche se la delibera definitiva è arrivata il 27 aprile.
Il “rischio sismico”, aveva dichiarato Gian Carlo Muzzarelli, assessore regionale alle Attività produttive, “non è sottovalutabile”, così come non è “quantificabile il pericolo insito nelle operazioni di immissione e estrazione del gas”. “Come già ampiamente comprovato da studi, le trivellazioni necessarie sono altamente pericolose in una zona sismica come quella del modenese – ricordava l’assessore – e non c’è alcuna ragione per stoccare in acquifero visto che ci sono almeno cinque depositi di gas esauriti e in via di esaurimento che si adattano benissimo allo scopo”. L’Emilia Romagna, con i suoi 21 siti, contribuisce infatti a fare da serbatoio al resto dello stivale per circa il 30% di tutto il gas stoccato in Italia.
E per gli abitanti della bassa, il terremoto è stata l’ennesima prova a confermare che il progetto non deve essere realizzato. “Cosa sarebbe accaduto se l’impianto fosse stato costruito prima del terremoto?” si chiedono ancora oggi i residenti di Rivara guardando le macere lasciate dai sussulti della terra.
Successivamente, poi, al ‘no’ della Regione è seguito quello del ministero dell’Ambiente, che in merito alla vicenda è ritornato sui propri passi. Se inizialmente il dicastero si era dichiarato favorevole alla costruzione dell’impianto progettato dall’Ers, e approvato dai governi Prodi e Berlusconi, è stato proprio Corrado Clini che il 23 maggio scorso ha chiesto “ulteriori accertamenti” e “maggiore prudenza” prima di trivellare un sottosuolo “instabile” per depositarvi gas. Parole confermate, ad agosto, anche da Corrado Passera. E la vicenda sembrava conclusa. “Serviva il consenso di Regione e Stato” per avviare il progetto, aveva commentato Muzzarelli “non c’è né l’uno né l’altro. Partita chiusa”.
E invece no. Perché ora sulla base delle valutazioni espresse dalla commissione si apre un nuovo, duplice scenario. Introdotta in Italia in seguito alle norme transitorie che traggono origine dall’art. 6 della legge 394/86, istitutiva del Ministero dell’Ambiente, e costituita da 50 membri ‘tecnici’ tra liberi professionisti ed esperti provenienti dalle amministrazioni pubbliche, da un lato l’ok del Via ha dato nuova forza al fronte dei ‘favorevoli’ al progetto, capitanato dal senatore Carlo Giovanardi. Che ha spostato la vicenda sul piano politico. “Dobbiamo dividere la politica dalla scienza – ha commentato soddisfatto, contattato telefonicamente da ilfattoquotidiano.it – perché, come hanno ricordato i membri della commissione nella relazione redatta sulla questione del deposito di Rivara, nel mondo esistono centinaia di siti operanti e anche laddove si sono verificati terremoti, in certi casi di magnitudo ben superiore a quello che c’è stato in Emilia Romagna, non si sono riscontrati danni”.
I tecnici della Via, continua Giovanardi, “hanno semplicemente sollecitato ulteriori studi che richiederanno approssimativamente altri 2 o 3 anni, sulla base dei quali prendere una decisione definitiva. Ricerche che, oltretutto, porteranno nuove conoscenze sulla situazione del sottosuolo modenese e che offriranno un contributo anche alla prevenzione dei terremoti”. Insomma, conclude il senatore “è lunare che la politica dica ‘no’ alla ricerca”.
Chiara la posizione del pidiellino anche in merito alla possibile denuncia che i comitati potrebbero presentare contro il geologo Enzo Boschi, per via delle “previsioni” rassicuranti relative terremoti nella Bassa. “Boschi ha detto quello che sarebbe successo e se le case fossero state costruite a dovere non si sarebbe verificato nessun tipo di danni. Se la regione è a rischio sismico, allora bisogna provvedere a ricostruirla seguendo gli opportuni criteri”.
Dall’altro lato, resta aperta la vicenda legale. A luglio, infatti, la società Ers, proponente del progetto, si è rivolta al Tar per presentare un ricorso contro la delibera della Regione Emilia Romagna, che nega al ministero dello Sviluppo Economico l’intesa per avviare il programma preliminare di ricerca scientifica. Atto a verificare la compatibilità geologica dello stoccaggio gas nel territorio di Rivara. E sulla decisione del tribunale si gioca il futuro del deposito. “Abbiamo interpellato esperti, geologi e tecnici: tutti confermano che l’area è altamente sismica e che l’impianto è pericoloso” ribadisce ancora una volta Preti, preannunciando la sicura opposizione dei comitati.
“Loro sono il principale problema dell’Italia” ribatte Giovanardi “dal No Tav all’Ilva, non c’è un posto in questo paese dove si possa avviare un progetto senza che si formino comitati su comitati”.
lunedì 29 ottobre 2012
ambiente ecosistema urbano debacle per Lazio e Roma
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
COMUNICATO STAMPA
AMBIENTE
BONESSIO (VERDI) ECOSISTEMA URBANO DEBACLE AMBIENTALE PER REGIONE E COMUNE.
«É una debacle ambientale per la coppia Polverini-Alemanno il rapporto Ecosistema Urbano realizzato da Legambiente e il Sole24Ore presentato oggi. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - I dati emersi sono il più chiaro fallimento delle "non politiche" del centrodestra, a voler essere buoni. Non deve sfuggire, infatti, il fatto che a una densità di auto altissima e al conseguente inquinamento, corrispondono delle pessime politiche sul trasporto pubblico in tutta la regione e specialmente a Roma, mentre aumentano i rifiuti e la differenziata è al palo. Insomma tutti gli indicatori ambientali sono volti al basso, con loro la qualità della vita dei cittadini diminuisce ed è evidente l'incapacità di governo del centrodestra».
ROMA 28 OTTOBRE 2012
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
BONESSIO (VERDI) ECOSISTEMA URBANO DEBACLE AMBIENTALE PER REGIONE E COMUNE.
«É una debacle ambientale per la coppia Polverini-Alemanno il rapporto Ecosistema Urbano realizzato da Legambiente e il Sole24Ore presentato oggi. - afferma il Presidente dei Verdi del Lazio, Nando Bonessio - I dati emersi sono il più chiaro fallimento delle "non politiche" del centrodestra, a voler essere buoni. Non deve sfuggire, infatti, il fatto che a una densità di auto altissima e al conseguente inquinamento, corrispondono delle pessime politiche sul trasporto pubblico in tutta la regione e specialmente a Roma, mentre aumentano i rifiuti e la differenziata è al palo. Insomma tutti gli indicatori ambientali sono volti al basso, con loro la qualità della vita dei cittadini diminuisce ed è evidente l'incapacità di governo del centrodestra».
ROMA 28 OTTOBRE 2012
UFFICIO STAMPA
Giulio Finotti 340 2734910
Sergio Ferraris 347 3803887
GRUPPO VERDI - REGIONE LAZIO
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