lunedì 28 maggio 2012

pericolo erosione sulle dune di Latina e Sabaudia

NELLO IALONGO: GLI OPERATORI DI LATINA E SABAUDIA FACCIANO COME A FORMIA Attenti all’erosione «Il molo di Anzio distruggerà la costa pontina» Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota a firma di Nello Ialongo, membro del Consiglio direttivo del Parco Nazionale del Circeo. «Sono certamente fondate le forti preoccupazioni del SIB (Sindacato italiano balneare) di Formia in ordine alle conseguenze, per la stabilità delle spiagge di Vindicio e di Gianola, nonché di quelle di Scauri e Marina di Minturno, che potranno derivare dalla costruzione, accanto all’attuale molo Vespucci, di un approdo turistico di elevate dimensioni. Il SIB, pur nella consapevolezza che il nuovo porto turistico può dare impulso all’economia del territorio, si dice tuttavia certo che l’opera, così come progettata, provocherà la scomparsa delle splendide spiagge che, da almeno un secolo, e soprattutto nel dopoguerra, hanno permesso a Formia di essere considerata per qualche decennio una delle più importanti località balneari della provincia. Gli operatori turistici formiani con molta determinazione hanno rivolto un vibrante appello affinché siano effettuati studi specifici, da parte di esperti qualificati estranei all’ambiente, ai fini della garanzia di imparzialità, per conoscere quali reali pericoli possano correre le coste a sud dell’ope - ra portuale prevista. Di fronte a tale iniziativa appare veramente sconcertante che a Latina autorità pubbliche e operatori turistici rimangano completamente inerti di fronte ai pericoli ancora più angosciosi rappresentati dalla prevista realizzazione di un gigantesco molo ad Anzio, nonostante che ricerche di elevato rigore scientifico, commissionate a suo tempo dalla Regione Lazio a studi di grande esperienza e prestigio (Studio Volta di Savona e ISPRA), abbiano dimostrato che tale opera comporterà danni irreversibili alle spiagge e alle dune di Latina e di Sabaudia. Il SIB di Sabaudia in più occasioni ha espresso una forte contrarietà all’a m p li amento del porto di Anzio. Occorre però che gli operatori turistici della costa pontina, di comune accordo, diano luogo ad una iniziativa con lo stesso vigore e lo stesso orgoglio dei loro colleghi di Formia, che tra l’altro hanno il coraggio di contrastare un’opera che un vantaggio alla loro città lo può comportare, per ottenere dagli enti che hanno competenza sul territorio, l’attestazione da parte di un organismo scientifico terzo, del reale grado di pericolosità per le dune e le spiagge pontine del nuovo molo di Anzio. Latina ha assistito alla bocciatura del porto di Foce Verde per motivi di insostenibilità dell’opera che sono certamente comparabili con le valutazioni scientifiche che rendono sconsigliabile l’opera portuale di Anzio. Né si deve prestare ascolto a chi intende far credere che la distanza di Anzio possa costituire un ’attenuazione del rischio. Chiunque si sia occupato di fenomeni di tal fatta sa bene che le conseguenze sull’equilibrio delle spiagge di grosse strutture for anee si ripercuo tono pu rtr opp o s u m o l t e decine di chilomet r i . E ’ b e n e che, al r i g u a rdo, i sindaci delle città pon tine si liberino dalla s u d d itanza alle autorità region a l i e agis cano n e l l ’ i nt e r e s s e delle com u n i t à amm inis t r a t e . G i à a l m o m e nt o dell’even - tuale posa delle fondazioni del mastodontico molo di Anzio si possono produrre effetti devastanti sulle spiagge di Latina e clamorose, anche se tardive, manifestazioni di protesta. Di questi tempi si impone una maggiore cautela circa il mantenimento dei beni della collettività». (Nello Ialongo) Nello Ialongo NELLO Ialongo, membro del consiglio direttivo dell’ente Parco nazionale del Circeo e attento studioso dei fenomeni marini torna a sottolineare il pericolo di nuovi fenomeni erosivi per la costa pontina, dovuto al progetto di realizzazione di un nuovo imponente molo ad Anzio. «Quell’opera comporterà danni irreversibili alle spiagge e alle dune di Latina e Sabaudia» avverte Ialongo «Se gli operatori balneari di Formia hanno avuto il coraggio di contrastare un’opera che avrebbe comunque portato loro dei benefici economici, i colleghi di Latina e Sabaudia non debbono esitare a fare altrettanto» http://www.dagolab.eu/public/LatinaOggi/Archivio/58a282b39fc5de0bedc2/pag07latina.pdf

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