venerdì 25 maggio 2012
il governo boccia la discarica a Corcolle. Salva Villa Adriana
Corcolle, discarica bocciata dal governo. Pecoraro si dimette, arriva
Sottile
Riunione decisiva prima del Consiglio dei ministri tra Monti, Ornaghi,
Clini e Catricalà. La proposta del sito per il deposito dei rifiuti,
vicino a Villa Adriana, era stata sostenuta dall'ex commissario nominato
dal governo Berlusconi che oggi ha fatto un passo indietro
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/25/corcolle-discarica-bocciata-governo-pecoraro-dimette-arriva-sottile/241516/
di
Andrea Palladino | 25 maggio 2012
La discarica di Corcolle a Roma non si farà più. E dopo Giuseppe
Pecoraro, che si è dimesso da commissario per l’emergenza rifiuti a
Roma, il governo ha affidato l’incarico a Goffredo Sottile. Si è deciso
tutto questa mattina. Prima del Consiglio dei Ministri c’è stato un
incontro tra Monti, Ornaghi, Clini e Catricalà. Poi, a seguito della
riunione dell’esecutivo è arrivata la comunicazione ufficiale.
”Con nota di ieri – si legge in una nota di questa mattina di Palazzo
Chigi – , il Prefetto Giuseppe Pecoraro ha ritenuto di confermare le sue
dimissioni dall’incarico di Commissario delegato per il superamento
dell’emergenza ambientale nel territorio della provincia di Roma”. Il
Consiglio dei Ministri riconosce “al Commissario di aver agito con
assoluta correttezza, nel rispetto delle procedure, e con lodevole
impegno personale” ma accantonata l’ipotesi di Corcolle, ricorda
“l’estrema urgenza di procedere all’individuazione del sito della
discarica necessaria a dare soluzione al problema della gestione del
ciclo integrato dei rifiuti della Capitale, il Consiglio dei Ministri ha
deciso di conferire l’incarico al Prefetto Goffredo Sottile”.
La proposta di Corcolle come nuova discarica di Roma era stata sostenuta
da Pecoraro, nella sua qualità di commissario straordinario, su nomina
del governo Berlusconi. Già un mese fa il ministro dell’ambiente Clini
aveva stilato una lista di possibili siti per accogliere le 5000
tonnellate di rifiuti prodotti dalla capitale, da attivare dopo la
chiusura di Malagrotta. Corcolle e San Vittorino – due ex cave alle
porte di Roma – erano state indicate come non idonee dai tecnici del
ministero per l’ambiente. Per Clini il miglior sito era Monte Carnevale,
che ha ricevuto, però, un parere negativo dal ministero della Difesa, a
causa della presenza nella zona del centro interforze dei servizi di
sicurezza.
La palla era ritornata al prefetto Pecoraro, che aveva riproposto la sua
scelta dello scorso ottobre, la zona di Corcolle. L’ex cava dista poco
più di un chilometro dal muro di cinta della villa di Adriano e –
secondo le informazioni raccolte dai comitati – si trova sopra alcune
importanti falde acquifere. Nei giorni scorsi la scelta del prefetto di
Roma aveva trovato la netta opposizione del ministro per i beni
culturali Ornaghi, che ieri a sorpresa si è recato nella zona per un
sopralluogo. Clini ieri si era detto convinto sulla possibilità di
evitare la realizzazione della nuova discarica nei pressi di villa
Adriana. Un governo che oggi appariva diviso prima dell’inizio del
consiglio di ministri, che aveva tra i punti all’ordine del giorno la
discussione sulla scelta di Pecoraro.
A difendere il prefetto ieri spiccava in prima fila il governatore del
Lazio Renata Polverini, che garantiva l’assenza di “problemi ambientali”
per la realizzazione della nuova discarica a Corcolle. Ieri in serata
era poi arrivata al premier Monti una lettera di Manlio Cerroni,
l’imprenditore dei rifiuti che ha ancora oggi mantiene il monopolio
della gestione nella capitale: “Oggi il mio dovere è informarla che la
discarica di Corcolle, a parte tutte le polemiche, considerazioni e
motivazioni, non risolve il problema di Roma – si legge nella lettera di
Cerroni – perché Roma ha bisogno di una discarica alternativa a
Malagrotta, che sia in grado di ricevere i rifiuti indifferenziati (cioè
non trattati) e anche quelli trattati per almeno tre anni”. In sostanza
il gestore di Malagrotta ha voluto riproporre il modello romano, basato
sulla discarica e sullo sversamento dei rifiuti “non trattati”. Una
scelta che si contrappone alle indicazioni europee. Dura la critica
arrivata dal governo nei confronti degli enti locali coinvolti nella
scelta del nuovo invaso romano.
In Consiglio dei ministri ha prevalso la tesi di Corrado Clini, che ha
evidenziato la “responsabilità cronica delle Amministrazioni competenti
non in grado di assumere decisioni adeguate e misure efficaci ad
assicurare il rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali
in materia di gestione dei rifiuti”. Una critica che era apparsa già
chiara durante la conferenza stampa di venti giorni fa, quando il
titolare dell’ambiente aveva reso pubblica la lista dei siti alternativi
a Corcolle. Subito dopo la decisione del Consiglio dei ministri
Giuseppe Pecoraro ha rassegnato le dimissioni da commissario
straordinario. Al suo posto il governo ha nominato il prefetto Goffredo
Sottile. Per il nuovo commissario la sfida contro il tempo per evitare
un’emergenza in stile campano a Roma inizia già dalle prossime ore. La
proroga concessa alla discarica di Malagrotta scade a fine giugno e –
secondo quanto aveva assicurato il ministro Clini – sarà possibile
ottenere un rinvio solo di pochi mesi.
La discarica di Corcolle sarebbe stato un progetto da 300 milioni di
euro l’anno. Pecoraro ne affidò la valutazione a un suo vecchio amico di
Palma Campania, Luigi Sorrentino, e a un suo consulente personale:
Pietro Moretti della Cidiemme. La risposta positiva arrivò in 24 ore. In
questi mesi, Giuseppe Pecoraro ha ottenuto la fiducia del mondo della
politica, inclusa quella del presidente della provincia di Roma Nicola
Zingaretti.
Per mesi ha rilasciato dichiarazioni dalle quali traspariva una
situazione di emergenza a Roma, in cui le forze dell’ordine sarebbero
state disposte a intervenire: “Siamo in una situazione tipo quella di
Napoli – aveva detto. e prenderò provvedimenti contro chi ci farà andare
in emergenza”. Pecoraro era stato coinvolto anche nella vicenda della
P4 di Bisignani. A leggere l’interrogatorio dei pm al faccendiere,
Pecoraro esulava dai suoi compiti di controllo dispensando consigli su
parchi giochi in zona Valmontone (Rainbow Magicland) che non si
sarebbero dovuti costruire, ma vennero edificati ugualmente in spregio a
legge e vincoli: “Il Pecoraro, sapendo che ero buon amico di Angelo
Rovati mi disse che lo stesso, interessato a tale opera, avrebbe avuto
problemi e che lui non avrebbe mai potuto autorizzare l’apertura per
problemi di viabilità legati all’Autostrada A1”.
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