Il Fatto quotidiano 26 maggio 2012
Ha vinto la civiltà
di Antonio Padellaro
Davanti alla sciagurata decisione di aprire
una discarica di rifiuti accanto a Villa
Adriana, patrimonio dell’Umanità, c’era -
vamo appellati alla sensibilità civile e istituzionale
di Monti e dei suoi ministri. Non è possibile,
scrivevamo, che personalità europee, illustri
cattedratici e gran commis dello Stato si comportino
come quei politicanti da quattro soldi
che hanno ridotto l’Italia in brandelli.
Infatti, con una decisione che fa onore a questo
governo, Villa Adriana è stata salvata dallo stupro
organizzato a cura delle solite cricche affaristiche
con buoni addentellati nella Pubblica amministrazione.
Una volta tanto è la civiltà che sconfigge
la barbarie.
Ciò non avviene per caso ma per la combinazione
positiva di due fondamentali fattori di dem
o c ra z i a .
Prima di tutto c’è la pressione esercitata da un
giornalismo libero che non ha timore di disturbare
il manovratore. Lo rivendichiamo con orgoglio
noi del Fatto Quotidiano che alle prime notizie
sullo scempio che si stava perpetrando non abbiamo
perso tempo. Le nostre inchieste sulla discarica
di Corcolle che già “p u z z ava ” (e non solo
a causa dell’immondizia), unite alla sollevazione
dei nostri lettori, cui ha dato voce forte e chiara (è
il caso di dirlo) Adriano Celentano, hanno agito
da detonatore.
Si chiama opinione pubblica: quando si fa sentire
e ottiene il giusto la democrazia è più forte. Oggi
possiamo dirlo con orgoglio.
Tuttavia, la pressione della libera stampa non sarebbe
stata sufficiente senza un governo capace
di riflettere e di cambiare strada. Monti e alcuni
ministri hanno probabilmente capito che la scelta
iniziale era condizionata da valutazioni parziali
e orientate non verso il bene collettivo, ma a favore
di interessi privati anche oscuri. Conseguenza
inevitabile, le dimissioni del prefetto di Roma
Pecoraro responsabile del malsano progetto, assieme
al presidente della Regione
Lazio Polverini non nuova a imprese
del genere.
Un cambiamento di rotta che con
il governo precedente, ne siamo
certi, non sarebbe accaduto. Oggi
possiamo dirlo con maggior fiducia:
qualcosa sta cambiando.
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