martedì 12 febbraio 2013

Zingaretti lucra sui contributi da consigliere provinciale?

ZINGARETTI, L’ASSUNZIONE
E LA BAGARRE SUI CONTRIBUTI
I RADICALI: CONTRATTO COL PD IL GIORNO PRIMA DELLA CANDIDATURA
E“C ON TO ”SCARICATO SULLA PROVINCIA. LUI: FANGO ELETTORALEdi Sara Nicoli
IRadicali lo accusano
di essersi fatto aumentare
lo stipendio dal
partito per poter lucrare
i suoi contributi da consigliere
provinciale. Zingaretti
replica che sono tutte
falsità e che se davvero avesse
voluto “fare il furbo” allora
avrebbe potuto far valere lo
stipendio da parlamentare
europeo, non da funzionario
di partito. Una diatriba che
sembra questione di lana caprina,
ma che rischia di infiammare
la campagna elettorale
nel Lazio. Soprattutto
perchè è finita in carte bollate.
Si rivedranno, dunque,
in tribunale dopo il voto il
candidato del centrosinistra
alla presidenza della Regione
Lazio, Nicola Zingaretti, e -
appunto - i Radicali. Questi
ultimi lo hanno accusato di
aver fatto pesare i suoi contributi
previdenziali sulla
Provincia di Roma grazie a
una assunzione 'sospetta' da
parte del partito, mentre il
primo rimanda tutte le accuse
al mittente denunciando la
''macchina del fango'' contro
di lui sotto forma di un esposto
presentato alla Procura di
Roma dal candidato governatore
radicale Giuseppe Rossodivita
per conto di Marco
Pannella.
ALL'ESPOSTO sono stati allegati
alcuni documenti relativi
alla posizione contributiva
di Zingaretti quando fu
eletto presidente della Provincia
di Roma, nel 2008. Il
sospetto è che, “poichè la legge
sugli enti locali prevede che
il consigliere possa richiedere
alla Provincia il rimborso”
per il mancato guadagno, alcuni
consiglieri “avessero
congegnato un meccanismo
truffaldino: si fossero fatti assumere
poco prima dell'elezione
da società compiacenti
che mai avrebbero pagato i loro
stipendi in caso dielezione”.
Nel caso di Zingaretti,
presidente dell’ente dal 16
febbraio, i Radicali puntano il
dito contro la sua assunzione,
il giorno prima, da parte del
Comitato Provvisorio Pd Lazio.
Stando a Rossodivita lo
stipendio concordato era “di
8mila euro”. La Provincia
avrebbe dunque pagato per
conto del datore di lavoro di
Zingaretti circa centomila euro
di contributi e tfr. Zingaretti
non ci sta: “La mia dichiarazione
dei redditi è sempre
stata on line. Non c’è nulla
di anormale nè di illegale, e la
questione è già stata chiarita
nel 2009”.
ECCO LA RICOSTRUZIONE di
Zingaretti: dal 1991 nella Sinistra
Giovanile, e poi nel
Pds, Ds e infine Pd, “sono
sempre stato dipendente del
partito”. Per cui l’iniziativa
dei Radicali, che oggi corrono
da soli, “è un osceno tentativo
di discredito di una persona
perbene in piena campagna
elettorale”. Di seguito è partito
l’annuncio di querela per
diffamazione. La controreplica
dei Radicali non si fa attendere:
non appena ci arriverà
la querela lo denunceremo
per calunnia. Ma intanto
la polemica si è accesa. “Sa -
rebbe corretto se restituisse i
100 mila euro” ha commentato
salace il senatore Pdl Andrea
Augello. Più feroce il
competitor diretto di Zingaretti
per la Regione, Francesco
Storace (che ieri faceva riferimento
a “cose che usciranno
fuori e dimostreranno
che tutta questa caratura morale
non c’è”'): “È una vicenda
imbarazzante e antipatica.
Vorrei evitare di cavalcarla,
ma lui sia chiaro. Voglio sperare
che non sia vero, certo
emerge che Zingaretti non ha
mai lavorato un giorno in vita
sua...”. il fatto quotidiano 13 febbraio 2013

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