mercoledì 13 novembre 2013

svendita spiagge UN AFFARE PER POCHI Bonelli: “Lo Stato ottiene solo 102 milioni I titolari dei bagni incassano 10 miliardi

il fatto quotidiano 13 novembre 2013 “CON LA PROPOSTA di vendere le spiagge italiane siamo proprio all’ultima spiaggia”. Afferma Angelo Bonelli, presidente dei Verdi (che giovedì faranno un sit-in piazza del Pantheon a Roma), e snocciola le cifre della beffa: “In Italia sono state date dallo Stato italiano, nel corso degli anni, prima dalle capitanerie di porto e poi dalle regioni, 30.000 concessioni sul demanio marittimo legate a 15.000 stabilimenti balneari che insistono su 600 comuni costieri. Il tutto è avvenuto senza alcuna gara di evidenza pubblica. Le concessioni si sono trasferite nel corso degli anni da padre in figlio o vendute attraverso la creazione di società di gestione di servizi. Una monarchia”. E sui mancati introiti per le casse Italiane spiega: “Quanto ha incassato lo Stato dalle concessioni sul demanio marittimo? 102 milioni di euro nel 2012, mentre nel 2010-2011 circa 90 milioni di euro e gli anni precedenti la metà . In sintesi lo Stato incassa 3.400 euro a concessione, mentre gli incassi che gli stabilimenti balneari realizzano ogni anno in Italia si aggirano intorno ai 10 miliardi di euro, anche se i ricavi ufficiali parlano di 2 miliardi di euro”. Altro aspetto del problema sono gli affitti bassissimi: “I canoni di concessione sono molto bassi, se non ridicoli. In base alla legge per le aree scoperte dovrebbero pagare 1,27 euro centesimo metro/ q all'anno e per le aree dove insistono attività 2,12 euro mq anno. Un regalo. Ma nonostante ciò, queste tariffe sono bloccate da una proroga dello Stato che non applica questi adeguamenti”. E ora l’ultimo colpo di coda della politica.

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