”il fatto quotidiano 13 novembre 2013
“CON LA PROPOSTA di vendere le spiagge italiane siamo
proprio all’ultima spiaggia”. Afferma Angelo Bonelli, presidente
dei Verdi (che giovedì faranno un sit-in piazza del
Pantheon a Roma), e snocciola le cifre della beffa: “In Italia
sono state date dallo Stato italiano, nel corso degli anni,
prima dalle capitanerie di porto e poi dalle regioni, 30.000
concessioni sul demanio marittimo legate a 15.000 stabilimenti
balneari che insistono su 600 comuni costieri. Il
tutto è avvenuto senza alcuna gara di evidenza pubblica. Le
concessioni si sono trasferite nel corso degli anni da padre
in figlio o vendute attraverso la creazione di società di gestione
di servizi. Una monarchia”. E sui mancati introiti
per le casse Italiane spiega: “Quanto ha incassato lo Stato
dalle concessioni sul demanio marittimo? 102 milioni di
euro nel 2012, mentre nel 2010-2011 circa 90 milioni di
euro e gli anni precedenti la metà . In sintesi lo Stato incassa
3.400 euro a concessione, mentre gli incassi che gli
stabilimenti balneari realizzano ogni anno in Italia si aggirano
intorno ai 10 miliardi di euro, anche se i ricavi ufficiali
parlano di 2 miliardi di euro”. Altro aspetto del problema
sono gli affitti bassissimi: “I canoni di concessione
sono molto bassi, se non ridicoli. In base alla legge per le
aree scoperte dovrebbero pagare 1,27 euro centesimo metro/
q all'anno e per le aree dove insistono attività 2,12 euro
mq anno. Un regalo. Ma nonostante ciò, queste tariffe sono
bloccate da una proroga dello Stato che non applica
questi adeguamenti”. E ora l’ultimo colpo di coda della politica.
Nessun commento:
Posta un commento