domenica 1 settembre 2013

Schiavone, ecco dove sono seppelliti i rifiuti tossici: “Scavate dietro allo stadio di Casale”

Il pentito di camorra, Carmine Schiavone, rivela in un'intervista a Il Fatto Quotidiano i luoghi dove i Casalesi hanno per decenni sversato rifiuti tossici e nucleari. "Ogni pilone della superstrada Nola - Villa Literno è stato usato per cementificare i veleni provenienti dalle aziende del nord" e ancora "Ho detto agli inquirenti di scavare dietro allo stadio di Casal di Principe". Ma le bonifiche non sono mai partite.
“Rifiuti di ogni tipo, pericolosi e radioattivi, sotterrati nei piloni della superstrada Nola – Villa Literno” queste le parole del pentito di camorra, Carmine Schiavone, parente di quel “Sandokan” che per decenni ha retto il potere del clan dei Casalesi. “Sono interrati a Casal di Principe, dietro allo stadio, a Parete, Castel Volturno fino a Pozzuoli” questa la geografia del disastro ambientale raccontata in un'intervista al Fatto Quotidiano che segue di una settimana la prima rilasciata ai microfoni di SkyTG24. Rivelazioni tutt'altro che nuove, visto che da decenni le indagini “Adelphi” e “Cassiopea” hanno rivelato come i camorristi di Casal di Principe abbiano negoziato, attraverso la loggia massonica P2 di Licio Gelli, patti scellerati con gli imprenditori del Nord per smaltire illecitamente nelle campagne tra Napoli e Caserta i veleni derivanti dai cicli industriali.
Quello che stupisce è il terrore nelle parole di Schiavone: “Io mi sono pentito perché mi sono reso conto che in quelle terre moriranno tutti di tumore” e ancora “Noi buttavamo i rifiuti tossici e nucleari senza nessuna precauzione, sotto la Nola – Villa Literno, dove c'è un pilone, là ci sono interrati i rifiuti”. Schiavone conferma di aver rivelato da tempo i luoghi inquinati, ma che le bonifiche non sono mai partite. In 20 anni di collaborazione con la giustizia, il tesoriere dei Casalesi, ha anche reso noto il tariffario dell'ecomafia, un giro d'affari più lucroso del traffico di droga: 20-40 milioni di lire ai contadini conniventi per avvelenare i terreni, i Consorzi erano il mezzo utilizzato per coprire il traffico di sostanze tossiche.
“Nel 2064 l'intera area sarà irrimediabilmente compromessa” l'effetto del disastro ambientale è messo nero su bianco nella perizia del geologo Balestri agli atti della DDA di Napoli per quello che riguarda le falde acquifere di Giugliano. Il prete anti-roghi tossici, don Maurizio Patriciello, da anni crociato contro gli sversamenti illeciti e l'incendio di rifiuti tossici nelle campagne di Caivano, aveva su Facebook lanciato un appello all'ex-boss di Casale, invitandolo a rivelare i luoghi dove sono interrati i rifiuti. Nei verbali del processo Spatacus I del 22 aprile del 2002, Cannine Schiavone affermò di aver condotto gli inquirenti della Dda di Napoli sulle zone di Casal di Principe, indicando già i terreni in cui lui aveva visto sversare i rifiuti tossici. Le parole, ripetute nell'intervista al Fatto Quotidiano, fanno in particolare riferimento allo stadio di Casal di Principe, costruito proprio a ridosso della superstrada Nola – Villa Literno.
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