A caccia di scarpe
con l’auto di scorta di Nello Trocchia
Renata Polverini, ultimo atto.
Dopo il noleggio, un
anno fa, dell’elicottero
della protezione civile, per
inaugurare la festa del peperoncino
ora la presidente dimissionaria della
Regione Lazio si è concessa il lusso di
sfrecciare con la scorta per acquistare
delle scarpe nel cuore di Roma. Un degno
finale prima dell’uscita di scena
con le nuove elezioni. La notizia ieri
inonda Facebook e
rimbalza sul web:
“Era con l’auto blu!”.
In un post una ragazza,
testimone oculare,
racconta la vicenda,
che Polverini conferma
mettendo una
pezza che è peggio del
buco: “La mia non è
un auto blu bensì – ha
replicato Polverini in
una nota – un mezzo
adibito al servizio tutela
con a bordo due
agenti di polizia incaricati di garantire
al mia sicurezza. Sono costretta, mio
malgrado, a chiedere la sospensione
del servizio di tutela”. La giovane ha
incrociato mercoledì sera l’auto, con
vetri oscurati, in via del Corso, a Roma,
per un tratto contro mano, direzione
piazza Venezia. In pieno traffico
serale del centro cittadino, gli automobilisti
erano in coda. A sinistra sfreccia
una monovolume che si dilegua. Dopo
aver rischiato di essere investita, la giovane,
in motorino, ha deciso di seguire
l’auto fino alla meta. “All’incrocio i vigili
fan passare. Allora è la Madonna –
commenta sarcastica la ragazza – e la
seguo. Dove finisce la storia? Di fronte
ad un negozio di scarpe. Chi scende?
La Polverini, la quale alle 19.20, corredata
di scorta e amichetta bionda,
esce dal macchinone per ingresso
trionfante da Boccanera a Testaccio.
L’urgenza stavolta erano un paio di
scarpe”. Scarpe di lusso, modelli griffati,
l’ultima moda ai piedi della regina
del Lazio scalzata dagli
scandali in casa
Pdl. La cronaca minuto
per minuto finisce
qui.
Dal negozio, dove la
governatrice sarebbe
arrivata dopo lo slalom
tra infrazioni e
divieti, l’imbarazzo è
crescente. “È nostra
cliente abituale”, assicura,
rispondendo
alla prima nostra telefonata,
una dipendente.
Le chiediamo di confermare la
visita della governatrice. “Dovete parlare
con la titolare”. Richiamiamo.
Qualche minuto dopo e il tono è già
cambiato. “Non è venuto nessuno
qui”. Fine della conversazione. Il Pd
chiede il voto immediato, l’Idv annuncia
un esposto alla Corte di Conti e alla
Procura. Sui muri romani, da ieri, in
un manifesto c’è l’epitaffio di un sistema marcio “Frangetta nera, abbi pietà:
se semo rotti, facce votà. Il fatto quotidiano 19 ottobre 2012
facce votà”.
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