martedì 5 giugno 2012

Latina: trafficanti, sulle piste di veleni, armi e rifiuti, Palladino 7 giugno Feltrinelli

Sulle piste di veleni, armi e rifiuti
Il giornalista con il suo libro denuncia
ospite giovedì 7 giugno a Latina
UNO dei misteri più neri del nostro
tempo è al centro dell'incontro con
l'autore previsto giovedì 7 giugno,
alle 18, presso «La Feltrinelli» di
Latina, in via Diaz.
Introdotto da Roberto Lessio,
il giornalista Andrea Palladino
(«Il Manifesto» e «Il Fatto
Quotidiano») presenterà il
suo più recente libro, «Trafficanti.
Sulle piste di veleni,
armi, rifiuti».
E’ un'accurata analisi di fatti
collegati al traffico di scorie
pericolose, di armi. Un
sistema perfettamente funzionante
nell'obiettivo di
raggiungere le sue perverse
finalità, grazie alla presenza
di personaggi senza scrupoli,
all'apparenza rispettabili,
che si muovono in un giro
di affari, accordi, favori,
movimenti, e che gestiscono
contabilità in nero.
Misteri del secolo scorso
ma anche di questo, legati
al sistema, vengono riesaminati:
dal carico di diossina
proveniente da Seveso, che nel
1983 un senatore italiano passò ad
un trafficante marsigliese, ex paracadutista
(41 bidoni del veleno che
ha segnato per sempre il territorio e
i suoi abitanti, spariti da qualche
p a r t e
senza lasciare traccia), all' uccisione
della giornalista del Tg 3 Ilaria
Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin,
a Mogadiscio in Somalia, nel
1994. Che cosa aveva scoperto l'inviata
della Rai di così tanto grave da
costarle la vita?
Tra gli eventi drammatici che costellano
l'esistenza di questa rete di
trafficanti senza scrupoli c'è anche
un fatto che tocca da vicino il nostro
territorio, la morte di don Cesare
Boschin, trovato nel suo letto, soffocato,
incaprettato, il 30 marzo
1995, a Borgo Montello.
A lungo don Cesare si era battuto
contro traffici di veleni sepolti a suo
dire nella discarica del Borgo, ricorda
Palladino .
Dover constatare che il nostro
Paese, questa nostra Italia «... è
diventata una gigantesca piattaforma
logistica di veleni», prendere
coscienza dei pericolosi carichi che
partono per rotte africane, sudamericane
e dell'Est europeo, rendersi
conto di quanto capillare e funzionante
sia la Rete dei traffici, di
come si inseriscano nelle sue maglie
esperti di marketing politico,
criminalità organizzata e personaggi
insospettabili. è importante, è
necessario .
L'opera di Palladino punta a questo.
A denunciare, a fare riflettere.
Ed è arricchita da testimonianze
inedite, rivelazioni di trafficanti e
collaboratori, tuttora sotto copertura.
F. D. G. Latina Oggi 5 giugno 2012

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